Studio legale Capolino & Donato ha diffuso questo post
La Banca d’Italia aggiorna i rischi per la stabilità finanziaria tra incertezza e politiche monetarie meno restrittive dopo le elezioni USA. Ma il punto più importante riguarda l’esplicitazione del dissenso della #BancadItalia rispetto alla #BCE da parte del Governatore Panetta (il 19 novembre alla Bocconi) secondo cui con l'inflazione vicina all'obiettivo e la domanda interna stagnante, la politica monetaria restrittiva non è più necessaria e bisognerebbe concentrarsi sulla lentezza dell'economia reale, con una visione veramente lungimirante rivolta a sviluppi economici e inflazione https://lnkd.in/d8V4nRch . Nel Rapporto sulla stabilità finanziaria si precisa, quindi, che il calo dei tassi innestato dalla BCE potrebbe ridurre i costi di finanziamento delle imprese e i loro tassi di insolvenza. L’#economiaitaliana resta fragile ma aumenta il potere d'acquisto delle famiglie e cala vulnerabilità finanziaria. Per le banche bene redditività e utili, con la prospettiva di un trend positivo. La raccolta on-line è apparsa poco sensibile alla fase di rialzo dei tassi. Da non perdere, a pag. 21, la valutazione sulle #banchelesssignificant che segue ora le metodologie BCE (106 su un totale di 119). La rischiosità complessiva delle banche minori è stabile con un rafforzamento della posizione patrimoniale e della pianificazione della liquidità. Ma lo scenario induce alla prudenza sui rischi di credito (per l’incidenza dei deteriorati e per i livelli di copertura) e di tasso. Preoccupazione per i rischi informatici e cibernetici. Ne è derivata una domanda di capitale aggiuntiva pari in media a 368 punti base (quale somma del requisito di secondo pilastro, P2R e degli orientamenti di secondo pilastro, P2G), 23 in più dello scorso anno. Per alcune #banche le carenze nella governance hanno richiesto interventi correttivi. Qualche altro cenno. I prezzi delle abitazioni hanno continuato a crescere in termini reali; sono ripresi gli investimenti nel risparmio gestito e in azioni; la capacità delle imprese di rimborsare i debiti resta buona; il tasso di deterioramento dei prestiti bancari si conferma contenuto.