La #Cassazione, con #ordinanza n. 13693 del 16.05.2024 ha chiarito che l'emissione di un #decretoingiuntivo in materia locatizia da parte del giudice ordinario non postula automaticamente l'adozione del rito speciale locatizio. Segnatamente, se il decreto ingiuntivo, anche se attiene a controversia attratta nella competenza del giudice del lavoro, viene emesso da un giudice civile ordinario, l'ingiunto può legittimamente seguire le regole del #giudizio ordinario nella proposizione dell'opposizione. Questo in base ai principi dell'apparenza e di ultrattività del rito, le quali obbligano l'ingiunto a rispettare le regole processuali indicate nel provvedimento, anche se non corrette e dunque errate. https://lnkd.in/dhSQjF6m #decretoingiuntivo #rito #competenza #casalex
Post di Alessandra Zarcone
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Corte di cassazione, sezioni unite, sentenze 7 maggio 2024 n 12449 (sentenza di condanna al pagamento di interessi legali senza alcuna specificazione applicabilità art. 1284 cc 1 comma) e 13 maggio 2024 12974 (saggio interessi ex art 1284 co 4 cc e loro applicabilità ai crediti di lavoro e obbligazioni extracontrattuali)#sezioniunite #sezioniunitecivili #cortecassazione #corsomagistratura #favagallimagistratura #aggiornamentoprofessionale#aggiornamentoprofessionale📚📓📝 #metodomagistrato #scuoladimagistratura #magistrato#dirittocivile #interessi#1284cc
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⚖ Correttivo #Cartabia: le proposte di modifica degli #avvocati 🎙 Suggerimenti per il rito semplificato, l’#opposizione a #decreto ingiuntivo, i malfunzionamenti del #PCT e le notifiche https://lnkd.in/dxcaVmRe
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EQUO COMPENSO: entrano in vigore le modifiche introdotte dall'art. 25-bis del Codice Deontologico Forense. Con comunicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 102 del 03/05/2024, è stato reso operativo l'art. 25-bis inserito nel Codice Deontologico Forense con la delibera n. 275 adottata dal CNF nella seduta amministrativa dello scorso 23/02/2024. Il nuovo art. 25-bis stabilisce che gli avvocati non possono concordare o preventivare un compenso che non sia giusto, equo e proporzionato alla prestazione richiesta, secondo i parametri forensi vigenti. L’accettazione di compensi inferiori ai parametri forensi comporta la sanzione disciplinare della censura. Inoltre, nei casi in cui l’avvocato stipuli una qualsiasi forma di accordo con il cliente, la norma prevede l'obbligo di avvertire per iscritto il cliente che il compenso per la prestazione professionale deve rispettare i criteri stabiliti dalla legge, pena la nullità della pattuizione; la violazione di tale obbligo comporta l’applicazione della sanzione disciplinare dell'avvertimento. La nuova norma deontologica disciplina dunque le condotte contrastanti con il disposto di cui alla legge n. 49/2023 in materia di equo compenso, perseguendo l'obiettivo di garantire un adeguato compenso per l'attività professionale. #equocompenso #cnf #codicedeontologico
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📌 Il giudice dell’opposizione al decreto ingiuntivo ha il potere di sindacare la “nullità” della deliberazione assembleare posta a fondamento dell’ingiunzione, che sia stata eventualmente eccepita dalla parte. Egli ha altresì il potere/dovere di rilevare d’ufficio l’eventuale “nullità” della deliberazione con l’obbligo, in tal caso, di instaurare sulla questione il contraddittorio tra le parti ai sensi dell’ art. 101, secondo comma, c.p.c. ⬇ Di seguito l'articolo con la sentenza: #decretoingiuntivo #amministratoredicondominio #avvocato #studiolegale #condominio #quickgestionecrediti
Il giudice dell'opposizione ad ingiunzione ha il potere di sindacare la sola “nullità” della deliberazione assembleare condominiale - PuntodiDiritto
https://www.puntodidiritto.it
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Non condivido le motivazioni della ordinanza interlocutoria mentre concordo con le conclusoini della Procura Generale. L’Ufficio della Procura Generale, nell’illustrare le ragioni delle conclusioni rassegnate nel senso del rigetto del ricorso, osserva in premessa che la questione posta è di ampio respiro, perché il principio di diritto da affermare, che nella specie si pone in relazione al termine di decadenza di cui all’art. 6 della legge n. 604 del 1966, è destinato ad operare in tutti i casi in cui al lavoratore è imposto l’onere di impugnare entro un dato termine l’atto datoriale ( è citato al riguardo l’art. 32 della legge n. 183 del 2010) nonché in ogni ipotesi in cui viene in rilievo un atto ricettizio. Ricorda le ragioni sistematiche che stanno alla base della disciplina dettata dallegislatore con riferimento agli istituti in discussione (incapacità naturale – art.428 cod. civ. -; presunzione di conoscenza – art. 1335 cod. civ. -; inapplicabilità alla decadenza delle cause di interruzione e sospensione della prescrizione – art.2964 cod. civ.) e sottolinea che il legislatore ha inteso assicurare la certezza dei rapporti giuridici, da un lato equiparando la«conoscenza» alla «astratta conoscibilità», dall’altro rendendo quest’ultima oggetto di presunzione iuris tantum con l’effetto di esonerare il dichiarante dalla prova, difficile se non impossibile, della conoscenza soggettiva dell’atto da parte del destinatario. La conoscenza di cui all’art. 1335 cod. civ. è dunque una conoscenza di tipo legale e non naturalistico, con la conseguenza che la stessa può essere esclusa solo in presenza di un «impedimento oggettivo» che non consenta la «conoscibilità». Analogamente alla tutela dell’affidamento è ispirata la disciplina degli atti posti in essere dall’incapace naturale e della decadenza, che non assegna alcun rilievo allo stato di incapacità naturale del soggetto che deve esercitare il diritto. Evidenzia che la diversa lettura suggerita dalla ordinanza interlocutoria finirebbe per contrastare l’operatività dell’istituto della decadenza e con essa la sua ratio,che è quella di garantire la sicurezza e la certezza dei traffici giuridici, oltre che creare significativi problemi di ordine pratico, legati alla necessità di acquisire processualmente la prova, non solo dello stato di incapacità naturale, ma anche, con assoluta esattezza, del momento in cui lo stesso è insorto, posto che nessun rilievo potrebbe essere riconosciuto all’incapacità sopravvenuta alla ricezione della dichiarazione. Rileva, in via conclusiva, che una interpretazione diversa da quella tradizionalmente data all’art. 1335 cod. civ., determinerebbe, non un bilanciamento tra interessi contrapposti, bensì il sacrificio integrale dell’autonomia negoziale e del legittimo affidamento del dichiarante, anch’essi tutelati dall’art. 41 Cost.
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Per ogni avvocato è un dovere concordare un compenso che sia equo, giusto e proporzionato alla prestazione professionale richiesta. Chi viola questa disposizione verrà sanzionato con la censura. Vige l’obbligo per il professionista di avvertire per iscritto il cliente che il compenso per la prestazione professionale deve rispettare i criteri stabiliti dalle disposizioni vigenti in materia, pena la nullità della pattuizione e l’applicazione della sanzione disciplinare dell’avvertimento. Questo è quanto stabilito dall’articolo 25 bis – Violazione delle disposizioni in materia di equo compenso, la nuova norma del Codice Deontologico Forense, approvata dal CNF in data 23 febbraio, in conformità all’art. 5 della Legge n. 49/2023. Ma cosa si intende per equo compenso? È l’art. 1 della L.49/2023 a definirlo: “la corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale nonché conforme ai compensi previsti per gli avvocati, dal decreto ministeriale emanato ai sensi dell'articolo 13, comma 6, della legge 31 dicembre 2012, n. 247.” Questa nuova norma, che accoglie alcune indicazioni espresse dal COA, rende la trasparenza informativa un chiaro elemento di tutela per entrambe le parti: professionista e committente. Chi ci guadagna? Il mercato, o meglio la concorrenza leale. Seguici per scoprire le ultime novità del mondo legale! #legos #avvocati #compenso #equo #giustizia #cnf
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Equo Compenso: tutela del professionista e stop alle tariffe al ribasso. Introdotta la nuova disciplina per un compenso giusto e proporzionato alle prestazioni professionali. Garantire una maggiore qualità delle prestazioni professionali, tutelando al contempo la dignità ed il decoro dei professionisti di Antonino Galletti https://lnkd.in/dKunFsNJ #equocompenso #avvocati #professionisti
L’EQUO COMPENSO ENTRA NEL CODICE DEONTOLOGICO FORENSE
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⚖ Per la nostra rubrica settimanale "𝗟’𝗔𝗡𝗚𝗢𝗟𝗢 𝗟𝗘𝗚𝗔𝗟𝗘": 𝗖𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗖𝗮𝘀𝘀𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗲 𝗮𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗼𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗲𝗶𝘂𝘀 La Corte di Cassazione, con l'ordinanza del 5 aprile 2024, n. 9136, ha stabilito che, nel caso di successione tra contratti collettivi, sono ammesse modifiche sfavorevoli per il lavoratore con l'unico limite dei diritti acquisiti che non si possono considerare definitivamente garantiti se derivanti da una norma collettiva annullata o sostituita da una successiva. 👉 Per leggere l'ordinanza della Corte vai sul link https://lnkd.in/dYQy_tDA #ANCL #consulentidellavoro #cortedicassazione #ccnl #lavoro #lavoratore #diritti #tutela #contratticollettivi
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📍 | 𝐿𝐴 𝐶𝐴𝑆𝑆𝐴𝑍𝐼𝑂𝑁𝐸 𝑆𝑇𝐴𝐵𝐼𝐿𝐼𝑆𝐶𝐸 𝐶𝐻𝐸 𝐿'𝐼𝐷𝐸𝑁𝑇𝐼𝑇𝐴̀ 𝐶𝐴𝑈𝑆𝐴𝐿𝐸 𝐷𝐼𝑉𝐸𝑅𝑆𝐼𝐹𝐼𝐶𝐴 𝐿𝐴 𝑃𝑅𝑂𝑅𝑂𝐺𝐴 𝐷𝐴𝐿 𝑅𝐼𝑁𝑁𝑂𝑉𝑂 𝐷𝐼 𝑈𝑁 𝐶𝑂𝑁𝑇𝑅𝐴𝑇𝑇𝑂 𝐴 𝑇𝐸𝑅𝑀𝐼𝑁𝐸 Con una recente sentenza la Suprema #cortedicassazione ha chiarito che con la #stipula di una proroga le parti differiscono esclusivamente il #terminediscadenza dell’originario assetto contrattuale mantenendo sostanzialmente intatta l’#identitàdelcontratto. 🔎 Continua la lettura ... https://lnkd.in/dch-bBcK L'approfondimento dell'Avv. Nicoletta Di Lolli
Studio Previti Associazione Professionale | La Cassazione stabilisce che l’identità causale diversifica la proroga dal rinnovo di un contratto a termine
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L'Avv. Marco Andrea Baudino Bessone esamina e commenta la recente sentenza della Corte costituzionale n. 128 del 16 luglio 2024 che ha apportato importanti novità in materia di licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo. Di seguito alcune slides riassuntive ed esplicative del suo articolo. Per l'articolo completo cliccare sul seguente link https://lnkd.in/d5eh69ZJ #Novità #licenziamento #dirittodellavoro #sentenze #CorteCostituzionale
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