Post di CO.VI.COL. SRL

#buildinpublic - Episodio 18 – Senza delega non si canta messa Prima settimana operativa dell’anno lavorativo, prima settimana in cui non ho tradito i miei buoni propositi. Nella scorsa puntata ho detto che avrei focalizzato tutta la mia attenzione su deleghe e processi di vendita, così è stato. Per le deleghe: - Ho dedicato due mezze giornate ad Alessia (che presto convincerò ad aprire LinkedIn) per passarle l’intera gestione amministrativa dell’azienda. Ci vorrà ancora qualche settimana per riuscire a delegare al 100% l’attività, per ora posso dirvi che è la prima volta da quando lavoro che non dovrò più occuparmi di contabilità e fatture e questo, per riuscire a diventare inutile per la mia azienda, è un grandissimo risultato. - Con Nicola abbiamo passato un’intera giornata per delegare l’intera parte di gestione dei processi. - Ho creato un’attività ricorrente di 1 ora a settimana per la revisione di tutte le attività, staccandomi però dal processo pratico e utilizzando un approccio strategico che voglio passare completamente ai ragazzi. Per la vendita:  - Ho ricominciato a concentrarmi sugli appuntamenti di vendita e inviato 7 proposte, delle quali me ne sono state accettate 6. - Con Emiliano abbiamo fatto partire una campagna di lead generation per un nostro progetto e a breve ne partirà un’altra. L’obiettivo è quello di creare un sistema scalabile che generi contatti in maniera costante, così da sfruttare al massimo il buon tasso di chiusura che abbiamo sempre avuto.   Tra l’altro, siamo in chiusura con un progetto per il nostro territorio molto interessante, che spero di potervi annunciare al più presto. P.S.: venerdì abbiamo festeggiato il compleanno della nostra super SMM Ilaria e in giro per Brescia abbiamo trovato per caso un vecchio sticker di Ciambelle Digitali che avevo messo lì più di due anni fa, quando il brand era appena nato. Eravamo tutti insieme ed è stato davvero un bel momento. #comunicazione #azienda

In occasione del 25° compleanno di Dirittodautore.it, sto pensando di organizzare un nuovo WORKSHOP GRATUITO su come diventare un esperto di contratti di diritto diritto d'autore, e mettere fine a dubbi e incertezze riguardanti le clausole contrattuali comprendendo i diritti e i doveri delle parti. Qualcuno interessato? Potete farmelo sapere nei commenti?

Mariateresa ci ha chiesto una consulenza per attrarre nuovi clienti. 🕵️ In quanto libera professionista non era proprio convinta di voler spendere 150€ in pubblicità, perché a primo impatto sembravano veramente tanti. Col tempo ha accettato di “rischiare” una cifra simile. 🎰 Perché lo abbiamo messo tra virgolette? Perché, di fatto, Mariateresa ha guadagnato più di 2000€ da quei 150 iniziali. Non sembrano più così tanti, eh? Nel reel puoi scoprire quale strategia abbiamo usato!

Per iniziare “out of the box” questo 2024 abbiamo inaugurato la nostra rubrica mensile “La parole di inRebus” in cui ogni mese sceglieremo un termine che è importante per noi e anziché proporre definizioni lasciamo a voi che ci seguite il compito di lasciare una vostra riflessione o idea commentando sotto al post! Per Maggio abbiamo scelto la parola Comunicazione!

Cosa penso della nuova campagna di Amica Chips. 👇🏽 Dopo cinque anni dallo spot - criticatissimo - con Rocco Siffredi, Amica Chips torna a far parlare di sé con la nuova campagna di comunicazione ritenuta blasfema dall'Aiart e sospesa dopo un solo giorno dal lancio. Viviamo nell'epoca del "purché se ne parli", tanto finisce tutto subito nel dimenticatoio dopo aver toccato picchi di engagement altissimi. L'obiettivo è il solito: comunicare per posizionarsi e farsi notare perché, in un mondo in cui la soglia dell'attenzione è minima, trovare quel trigger irriverente, sensazionalistico e in grado di "far parlare di sé" garantisce visibilità e buzz ad uno spot che altrimenti avrebbe fatto il suo corso e sarebbe sparito dopo il fisiologico periodo on air. Ma, anche se ho apprezzato il parallelismo su cui gioca l'intera pubblicità, il richiamo alla croccantezza della patatina e il tratto provocatorio dell'intero storytelling, penso bisognerebbe sempre considerare il contesto in cui si inserisce un messaggio pubblicitario (non solo in funzione del posizionamento auspicato del brand)... e l'Italia non è un Paese ancora pronto ad accettare che temi del genere vengano trattati con così leggerezza. Sarebbe interessante analizzare le conseguenze sul brand dopo questa pubblicità, ma non penso che l'impatto mediatico porterà conseguenze così negative. E voi cosa ne pensate?

📣 A seguito di un sondaggio effettuato tra chi lavora in ambito editoriale in Italia (qualunque figura professionale con qualunque tipo di contratto e mansione) tra il 7 giugno e il 30 settembre, sono usciti i risultati dell'inchiesta di #Redacta sul lavoro in #editoria. Lo dico subito: sono risultati estremamente scoraggianti 😣 Ma vale la pena di leggere tutto il pdf (fatto benissimo e in maniera molto accattivante, per niente noioso!) per avere una panoramica un po' più precisa sulla situazione. Si tratta solo di un'anticipazione: i risultati completi del sondaggio arriveranno più avanti.

Senza neanche pensarci e senza neanche aver letto il PDF rispondo io: no. In nessun ramo, autori inclusi, a meno che tu non abbia scritto Harry Potter. Nel giornalismo poi c'è chi prende 10 dico dieci euro, 3000 battute magari di approfondimento -- non le agenzie e non le traduzioni di articoli in altra lingua ma articoli veri, per cui non usi AI. E c'è chi accetta per farsi il curriculum. Chi scrive post per i blog professionali, il nanopublishing, anche 5. Motivo: ne scrivi una media di 30 al giorno e quindi soldi ne fai. Che poi non è vero perché è da tempo che Google penalizza post corti e senza contenuti validi, e poi devi aggiungere link e riferimenti, immagini, link a chi ti sponsorizza il post, ecc. Insomma, ribadisco: no. #editoria #scrittura #giornalismo #redattori #autori

😎 Considerato il successo della prima edizione non potevamo limitarci ad un one shot. Così la seconda edizione della Maegisto Magazine è finalmente venuta alla luce. In questo numero parliamo dei progetti che ci hanno maggiormente coinvolto e appassionato quest’anno, cercando di dare sempre spunti e soluzioni perché – anche tu lettore – possa trarne ispirazione e beneficio per la tua azienda. Commenta questo post se desideri riceverne una copia gratuita. Magari la prossima azienda di cui parleremo nelle pagine del Web Magazine sarà la tua! ⬇ #storiedisuccesso #marketingmagazine

Oggi vi presentiamo PED-à-Porter 👨🎨 Vi siete mai chiesti come le grandi idee prendono forma? Se pensate che fare #contentmarketing sia solo un gioco di numeri, pensateci due volte! PED-à-Porter è il vostro nuovo appuntamento mensile in cui vi mostreremo come #analisi e #creatività si uniscono per progettare contenuti che non solo intrattengono, ma educano e convertono. Con la collaborazione di Virality (acquired by Traipler.com) vi accompagneremo in una selezione di idee originali e versatili pronte per essere adattate e integrate nelle strategie marketing di brand e aziende. Ogni carosello della rubrica #PaP è concepito come un punto di partenza creativo, progettato per essere modellato in base agli specifici obiettivi e guidelines di chiunque desideri approfondire. Vi mostreremo come trasformare un concetto semplice in #brandedcontent, trascriveremo i nostri brainstorming sotto le stelle per aiutarvi a superare i muri che frenano la creatività. Ma soprattutto, cercheremo di rispondere alla solita domanda che ci facciamo tutti durante la pausa caffè con i colleghi: come si creano contenuti che non solo attraggono ma rimangono impressi nella memoria? Noi di Traipler.com crediamo nel prendere ispirazione da tutto ciò che ci circonda, sperimentare, misurare e innovare. E se c'è un modo migliore, è chiedere a chi, come noi, ha già intrapreso questa strada. Questa è PED-à-Porter, e nella nostra prossima pubblicazione vi presenteremo Candy Camera 🍨 , un'idea "dolcemente rivoluzionaria". #staytuned #contentmarketing #PaP

L’editoriale di Andrea Mongilardi e Stefano Nincevich del numero di febbraio 2024 di Bargiornale. Togliti la curiosità, poi mettiti al lavoro. Guardare dal buco della serratura, storcere il naso, alzare il sopracciglio, insinuare sospetto. Atteggiamenti comuni di chi invidia i successi altrui. Uno sport che dalle nostre parti ha schiere di seguaci forse ancora maggiori di Sinner (che al momento pare immune da questo contagio). Eppure, si potrebbe fare diverso. Per esempio studiare, cercare di capire, prendere spunto. Passare, insomma, dal nutrire l’invidia allo spingere sull’emulazione, che è cosa ben diversa dall’imitazione. Rivolgendo lo sguardo e l’attenzione a quelli bravi, o a quelli che hanno successo, per carpirne i segreti, le scelte vincenti, le idee che non ci sono venute in mente. Che è come dire smettere di essere Paperoga e ambire a essere Gastone (per i più giovani: googolate Topolino e capirete di che si parla). Pubblicare i risultati dei bar più grandi d’Italia (in termini di fatturato) ha un po’ questo obiettivo: esaurite le pruderie, è un invito a guardare con (più) attenzione i propri conti. Perché oggi, per chi vuole fare impresa bar, è altrettanto importante che servire buon cibo e buone bevande. Confrontare gli indici di bilancio vostri con quelli dei migliori è un punto di partenza importante per capire dove mettere mano per aggiustare il tiro o affinare ancor meglio la mira. Vi proponiamo anche un percorso a tappe per costruire una gestione profittevole. L’augurio è che possiate metterlo a frutto. La copertina, però, l’abbiamo dedicata alla birra. Per celebrare la sua ripresa dopo anni difficili. “Crederci sempre, arrendersi mai” (cit. Simona Ventura). Ma imparando quel che serve a fare sempre meglio.