Aumentare le rendite catastali vuol dire aumentare le tasse? Aumentare ancora le accise (che dovevano essere tolte) corrisponde ad un ulteriore aumento delle tasse? Che cosa è per lo Stato tassatore un extra profitto? Come si definisce? Extra rispetto a cosa? Se l’IRES (e quella abominevole imposta definita IRAP) sono le imposte sul reddito per le persone giuridiche, i redditi sono già colpiti. Prevedere un “ulteriore contributo” non volontario (ovviamente) sulla medesima base imponibile vuol dire aumentare le imposte ed il carico fiscale? Tutte le risposte sono “si”. Quindi, domando: i media, gli ordini professionali, le associazioni di categoria, non dicono nulla? E noi?
Post di Domenico Barreca
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Italia, tasse sulla casa più alte della media Ocse, ma inefficaci per valori catastali non aggiornati. Le tasse patrimoniali in Italia hanno un peso rilevante nel panorama fiscale del paese, contribuendo al 5,7% del totale delle entrate fiscali nel 2022, come indicato nel Revenue...
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Silvio: "Caro Boris, in Italia le tasse sul reddito possono arrivare fino al 43% per i redditi più alti! E da voi in Inghilterra?" Boris: "Oh, Silvio, qui non siamo molto lontani, il massimo è il 45% per i redditi che superano le 150,000 sterline. Ma ditemi, avete una soglia più bassa per l'aliquota massima?" Silvio: "Certo, Boris! La nostra aliquota massima inizia da 75,000 euro. E come gestite le deduzioni?" Boris: "Abbiamo una serie di agevolazioni fiscali, ma si sa, il diavolo è nei dettagli! E voi?" Silvio: "Anche noi amiamo un buon sconto fiscale, ma tra noi due, chi spende meglio i soldi dei contribuenti?" Boris: "Ah, Silvio, su quello, decide il pubblico!" #italians #redditi #confronto #dialoghi
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Scadenze fiscali, il riepilogo in poche righe. Nel nostro Paese abbiamo un gran numero di scadenze fiscali a cui dover prestare attenzione. Quelle che ci riguardano più da vicino, e che accomunano più o meno tutti, sono quelle legate al proprio immobile. L’Italia, infatti, è il paese dell’area europea con il più alto prelievo fiscale sulla proprietà immobiliare. Questo perché la proprietà privata è un perno dell’economia italiana e rappresenta il 61,2% della ricchezza netta delle famiglie. È bene quindi fare un ripasso di quelli che sono i nostri obblighi. Le imposte variano a seconda dell'utilizzo che si fa dell’immobile, ma, in particolar modo nel caso dell’affitto, sono previsti 3 principali ambiti di tassazione immobiliare. Nella prima categoria, le imposte sul valore patrimoniale dell’immobile, rientra la IUC (Imposta Unica Comunale), composta a sua volta da: - IMU, o Imposta Municipale Unica: grava su tutti i proprietari o gli usufruttuari di seconde case, uffici e immobili commerciali; - TARI, o Tassa sui Rifiuti: in questo caso, l’imposta è dovuta solo da chi occupa l’immobile, quindi dall’inquilino se è affittato. Le tariffe variano e vengono deliberate dai singoli comuni. Nel secondo gruppo di imposte, quelle sui redditi prodotti dall’immobile, il proprietario può scegliere se assoggettare il reddito prodotto dalla locazione: - IRPEF: un'imposta diretta che grava sui redditi percepiti da una persona fisica; o- - Cedolare secca: un regime impositivo, facoltativo e alternativo rispetto al regime ordinario. Per finire, abbiamo le imposte applicate ai trasferimenti. Nel caso di immobile "trasferito" in affitto, va versata l’imposta di registro, pari al 2% del canone annuo, ed eventuali imposte di bollo; imposte non dovute se il proprietario opta per il regime di cedolare secca. Questo è il quadro generale degli aspetti fiscali che regolano gli affitti. Nei prossimi post approfondiremo ognuno di questi, andando a trattare nel dettaglio tutti i fattori che li caratterizzano. Resta connesso! #scadenzefiscali #soloaffittiseregno #irpef #cedolaresecca #imu #tari #irpef #tipeperlocazioni #locazioneimmobili #affittosicuro #soloaffitti #affittailtuoimmobile #seregno #followforfollow #instalovers #ompostesugliaffitti
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E anche quest’anno.. ci becchiamo .. oltre al solito ginepraio di tax expenditures in legge di bilancio … la constatazione che la maggior parte dei contribuenti pagano poche tasse o nulla e che un nucleo ristretto paga la maggior parte dell’IRPEF. Ripeto fino allo sfinimento da anni che questo nucleo ristretto NON è un nucleo di Paperoni e che la dichiarazione dei redditi NON fotografa la distribuzione della ricchezza del Paese perché non include tutte le informazioni e le tasse. Si tratta di un sistema da SUPERARE per andare verso il CONTRIBUENTE FAMIGLIA.
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Sai dove vanno a finire tutte le tasse che paghi? Una domanda interessante, visto che i cittadini Italiani impiegano quasi mezzo anno del loro stipendio per versare imposte e tasse. Si tratta di una cifra considerevole e proprio per questo ognuno ha diritto di sapere in che modo la Pubblica Amministrazione utilizza questi soldi. Iniziamo con il dire che bisogna fare una netta distinzione tra tasse e imposte, visto che proprio per la loro diversa natura i soldi versati hanno una destinazione diversa.
Sai dove vanno a finire tutte le tasse che paghi?
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Nel caso in cui si dovesse versare dell'Imu in eccesso - o la si dovesse versare quando non è dovuta - è possibile chiedere il rimborso presentando un'apposita istanza Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.
Imu versata in eccesso o non dovuta, come richiedere il rimborso
https://quifinanza.it
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Sai che se guadagni tra 28.000 euro e 50.000 euro, il prossimo anno potresti pagare meno tasse? Di quanto di ridurrebbero nel 2025 le imposte? Si tratta di un annuncio fatto, ormai, mesi fa, che coinvolgerebbe il ceto medio. Meno tasse da pagare per chi guadagna dai 28.000 euro ai 50.000 euro, con la possibilità che la sforbiciata sia ampliata fino ai 60.000 euro di reddito annuo. La novità potrebbe essere inserita nella Legge di Bilancio 2025. A ribadire le intenzioni del Governo è Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze, il quale specifica che la strada che si intende seguire è quella iniziata lo scorso anno, ma intervenendo sul ceto medio. Le ipotesi al riguardo, avanzate fino a ora, sono molteplici e riguardano una riduzione del peso dell’Irpef per gli scaglioni successivi al primo.
Sai che se guadagni tra €28.000 e €50.000 l'anno nel 2025 potresti pagare meno tasse?
money.it
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Novità in arrivo per servizi ipotecari e catastali. Le misure nel decreto legislativo approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri interessano anche le tasse e i tributi speciali
Le novità in arrivo sui servizi ipotecari e catastali, le tasse e i tributi speciali
informazionefiscale.it
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🇮🇹 Se in Italia non paghi le tasse e ti beccano... non le paghi comunque? → La rottamazione delle cartelle esattoriali è un tema molto caldo e dibattuto in Italia, e lo è dal 2016, anno in cui, sotto l’Esecutivo Renzi, si diede vita a questa misura riproposta poi anche dai Governi Gentiloni, Conte e Meloni. In teoria, serve ad incentivare i contribuenti che non hanno versato ciò che dovevano a pagare i propri debiti tributari, risparmiando soldi nel regolarizzare la propria posizione fiscale. In pratica... Ma come funziona? 🚨 Immaginiamo che un contribuente non paghi quanto dovuto all’erario italiano e venga scoperto. Riceve così la cosiddetta “cartella esattoriale” (vero terrore di tutti gli italiani), e cioè un documento ufficiale inviato dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione che notifica al contribuente l'importo del debito fiscale non pagato, a cui si aggiungono tasse, sanzioni e interessi di mora. In un mondo ideale, l’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere in grado di riscuotere quanto dovuto, ma spesso non è così, perché magari il debitore non ha la liquidità (oppure la nasconde) o perché le procedure di riscossione richiedono tempo. E quindi ecco arrivare la rottamazione, una situazione win-win sulla carta perché permette: - 👨🏻💼 Ai contribuenti di pagare i propri debiti in più rate dilazionate nel tempo e soprattutto di farlo senza sanzioni e interessi di mora - 👮🏻♀️ Al fisco è di rientrare in possesso di somme che in ogni caso sarebbe stato difficile ottenere Ok, ma funziona? (Spoiler: non benissimo) Sono ben 6,7 milioni i contribuenti che hanno aderito dalla prima rottamazione in poi, ma dei €64,5 miliardi che ci si attendeva di recuperare, il fisco è rientrato solamente per €25,6 miliardi. Il che significa che è stato incassato meno del 40% del totale, con molti contribuenti che hanno deciso sì di aderire alla rottamazione, ma poi non hanno comunque pagato le rate alla scadenza. E questo sia perché qualcuno effettivamente non ha i soldi per mettersi in regola, ma anche perché l’adesione alla rottamazione permette alcuni vantaggi: - ❌ Sospensione delle azioni esecutive e cautelari -✅ Possibilità di partecipare a gare e appalti pubblici -⏱️ In generale, guadagnare tempo (ad esempio per nascondere i propri beni) -😉 Aspettare un ulteriore sanatoria (potenzialmente ancora più vantaggiose) E ovviamente, il tutto va a discapito di chi le proprie tasse le ha pagate correttamente, visto che con le rottamazioni le conseguenze di evadere diventano pressoché nulle (e quindi, perché pagare le tasse alle scadenze prestabilite? Qual è l’incentivo a farlo?) Nel mentre, il Governo ha riaperto i termini per la “rottamazione quater”, permettendo ai contribuenti che vi hanno aderito ma non hanno pagato le proprie rate alla scorsa scadenza del 18 dicembre, di farlo entro il 15 marzo senza perdere così i benefici della rottamazione. Se hai spunti parliamone nei commenti! 👇🏻 Colleghiamoci 👉🏻 Duccio Pasquinelli 🟡
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