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Quando l’IA decide chi può avere una casa: un futuro che dobbiamo cambiare Immagina di avere 17 anni di affitto impeccabile, una referenza eccellente e persino un voucher che garantisce il pagamento dell’affitto. Eppure, un algoritmo ti dice: “Non sei idoneo”. È quello che è successo a Mary Louis, respinta da un’applicazione di screening digitale basata sull’intelligenza artificiale. Il software SafeRent ha calcolato un punteggio senza spiegare come e, ignorando tutto il resto, ha deciso che Mary non meritava quella casa. Questa storia non è un’eccezione, ma un segnale d’allarme: algoritmi opachi e mal progettati rischiano di amplificare discriminazioni e di penalizzare chi è già vulnerabile. Ma il cambiamento è possibile. Grazie a una causa legale storica, SafeRent è stato costretto a modificare il suo approccio, segnando una vittoria per l’etica nell’IA. La tecnologia dovrebbe servire le persone, non ostacolarle. Come azienda, crediamo fermamente nell’importanza di un’intelligenza artificiale equa, trasparente e inclusiva. Dobbiamo mettere l’etica al centro, perché il futuro che vogliamo costruire dipende dalle scelte che facciamo oggi. Tu cosa ne pensi? Come possiamo garantire che l’IA sia davvero al servizio di tutti? #EticaAI #Inclusione #Trasparenza #AIResponsabile https://lnkd.in/dgR4QTqw

She didn’t get an apartment because of an AI-generated score – and sued to help others avoid the same fate

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theguardian.com

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