Post di Fulvio Giuliani

Ci siamo quasi, pochi giorni e partirà il rito delle feste del periodo più bello dell’anno. Quasi per tutti. Sì, perché a parte gli immancabili Grinch, gli odiatori seriali del Natale per partito preso e compagnia bella, i giorni di festa possono essere devastanti per le coppie separate. Ovviamente se ci sono soprattutto bimbi piccoli a cui cercare di far pesare il meno possibile le scelte dei propri genitori. Ne abbiamo parlato a lungo in radio, più volte mi è capitato di scriverne, sono realtà che tanti di noi hanno vissuto in prima persona: non esistono regole, non esistono ricette, non c’è nulla di più sbagliato che atteggiarsi a “conoscitori” della materia (quale?) con la soluzione in tasca. Le fratture nella vita ci sono ed è veramente inutile far finta di poter cancellare il peso delle proprie scelte sugli altri, a cominciare dai figli più piccoli. Essere consapevoli del dover impegnarsi un po’ di più, rispetto alle coppie definiamo “stabili” è l’unica premessa che mi sento di sottolineare con forza. Quando mamma e papà non vivono più insieme, c’è un problema da affrontare, con consapevolezza e serenità. Punto. La nuova realtà l’abbiamo creata con la nostra libera scelta di chiudere un rapporto. In tanti casi - a ben vedere - scelta benedetta, perché con il tempo consentirà di salvare o recuperare ciò che di bello c’è stato in una coppia e permetterà alle incomprensioni, agli errori, ai dissapori anche più profondi di sfumare come inevitabile e giusto che sia. Nel frattempo, un po’ di buona volontà, un po’ di sano spirito di sacrificio e si può fare tutto. O quasi. Si possono soprattutto regalare giorni di festa comunque splendidi ai bambini, mettendo noi adulti in seconda o terza fila e loro stabilmente in prima. Proviamo a essere sinceri, mai vendicativi o peggio, con battute stupide, prese di posizione rigide e punitive nei confronti degli ex compagni che finiranno per riversare la loro frustrazione sui bimbi. Non c’è figlio piccolo al mondo che non voglia rivedere insieme mamma e papà separati. Com’è altrettanto certo che i figli cresciuti non vorranno null’altro che vedere i propri genitori felici o quantomeno sereni. Pertanto, è inutile far finta in tutti i sensi. Tanto per cominciare di stare ancora insieme quando non ci sopporta più. Proviamo a dir loro la verità, in età troppo tenera non potranno capire, ma porremo i semi di una convivenza serena in un domani fatto magari di nuove famiglie, nuovi compagni, fratelli arrivati da altre mamme e altri papà. Natale non deve essere un incubo, anche se comprendiamo perché per tanti lo diventi. Può essere una splendida opportunità per mettere il primo tassello di un nuovo domani. Magari la prima volta andrà male, la seconda un po’ meglio. Noi grandi in qualche modo ci adattiamo sempre, contano i piccoli e i ricordi che lasceremo loro. Fulvio Giuliani

Evolvere nelle relazioni...

Hai mai provato sensi di colpa nei confronti di Al Goritmo? Qui su LinkedIn, il signor Al è molto pretenzioso.  Se non posto con regolarità le visualizzazioni calano e di conseguenza cala l’engagement. Ho una mia teoria: non è tanto la frequenza generale che fa la differenza, ma le tue abitudini! Se prometti ad Al di postare dal lunedì al venerdì, e lo fai con una certa regolarità, ti perdona per la tua pigrizia del weekend. Ma Gortimo non conosce ponti! Quindi sarà il caso che mi scusi 🖊️------------ Gent.mo dott. Goritmo, ieri ricorreva la festa della liberazione che qui in Italia si celebra non lavorando e non andando a scuola. Avendo moglie e figlia che rispettivamente lavorano e vanno a scuola, me le sono ritrovate a casa per passare una giornata in famiglia. Abbiamo deciso di trascorrere questa importante festività in maniera un po’ dissacrante, dedicando la mattina ad una mostra di Monet e il pomeriggio ad una visita all’Ikea¹. Ora, un bravo creator avrebbe preso la palla al balzo per scrivere qui su LinkedIn qualcosa di illuminante sul marketing, sul retail, sulla creatività, sul lavoro di squadra… Ma la mattina avevo il cervello spento e gli occhi aperti. Il pomeriggio il cervello era sempre spento, e ad essere aperto era il portafoglio (gli occhi lacrimavano, ma è un'altra storia). Quindi, signor Goritmo, perdoni questa mia mancanza e non affossi troppo questo contenuto: che possa essere di monito per altri professionisti che subiscono i ponti causando un buco tra i loro post. Confido che questo contenuto possa ottenere una discreta visibilità, e che chi lo legge lo possa trovare, non so esattamente come, utile in qualche modo! Con immutata, e spero reciproca, stima Matteo ------------🖊️ E tu, hai mai provato sensi di colpa nei confronti di Al Goritmo? note a piè di post ¹ Lo so, trascorrere il giorno della liberazione all’Ikea non è molto edificante, ma due cose vorrei sottolineare: 1) non ero l’unico a mangiare le polpette finlandesi misurando mobili e, 2) quand'ero bambino, il 25 aprile era il giorno di San Marco, patrono di Venezia, del bocciolo di rosa e della frittata e solo dopo giorno della liberazione (è sbagliato, lo so!)

FESTA DELLA MAMMA Il #multitasking sarà anche passato di moda, soppiantato dal concetto di mindfulness e di “essere presenti nel momento”, ma per le mamme che lavorano anche fuori casa rimane la chiave del loro #successo. Madri ovunque nel mondo si barcamenano da sempre con il gestire lavoro e famiglia, tirando su bambini e attività commerciali, due cose che richiedono impegno e attenzione 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, senza pause. E lo fanno benissimo e senza mai arrendersi. Ma come fanno le mamme a fare tutto? Così: per definizione, le madri sono imprenditrici nate - l’insieme di abilità e talenti richiesti per svolgere il lavoro di madre e quello di imprenditrice, è decisamente simile. Chi lavora in proprio deve arrangiarsi e imparare facendo, utilizzando spirito di intraprendenza e un po’ di buon senso per poter concludere gli obiettivi prefissati. La stessa cosa di quando si impara a fare i genitori. Poi ci sono quelle donne/mamme, che per un’intuizione, una necessità, la volontà di risolvere problemi o disagi quotidiani, creano prodotti fantastici, che cambieranno la vita di molte persone. E non solo. Da qui nascono le invenzioni geniali di donne che hanno pensato non solo al benessere al femminile, ma per tutti. Pensiamo ad esempio alla lavastoviglie di Josephine Cochrane; ai tergicristalli di Mary Anderson; ai benedetti pannolini usa e getta di Marie Donovan! E ancora, i Baci Perugina (e il welfare) di Luisa Spagnoli, la Barbie di Ruth Handler e il Monopoly di Elizabeth Magie Phillips. Ed è per un problema di salute (il diabete gestazionale) e la scarsa disponibilità di prodotti alimentari tollerabili, che Monica Neri, trova il modo di trasformare i legumi in pasta, zuppe, snack, biscotti, e preparati. Prodotti unici, ancora non disponibili sul mercato (parliamo di circa una decina di anni fa). Questo porta Monica quindi, a dare vita, dopo Asia (sua figlia), a #Legù; azienda del #varesotto che trasforma i legumi in prodotti golosi e innovativi; perfetti per una alimentazione sana e nutriente, perfetta per i diabetici, chi soffre di pressione alta, chi vuole tenere sotto controllo il peso, per i vegetariani e i vegani. Quindi oggi, noi di Legù, vogliamo fare i nostri migliori auguri di una buona Festa della Mamma a Monica Neri, alle nostre dipendenti e collaboratrici, e a tutte le #MammeLavoratrici che ogni giorno cercano di conciliare lavoro e famiglia e lo fanno bene e con infinito amore. #Legù #legumiamo #festadellamamma #alimentazionesana #eccellenzaitaliana

Il periodo delle feste è cambiato nel tempo: da bambini pieni di meraviglia a genitori alle prese con lo stress. Cinque riflessioni sui cambiamenti più significativi

Nelle aziende si lavora sempre maggiormente sul tema dei pregiudizi e degli stereotipi per contenere la diffusione del pregiudizio che favorisce le discriminazioni sociali impedendo una piena inclusione. Cogliamo questa pausa estiva di ferragosto come occasione per tutti i lavoratori e lavoratrici di riflettere sul nostro modo di approcciare alle relazioni con i colleghi/e. Cerchiamo di fare pulizia verso i nostri pregiudizi radicati, che sono spesso condizionati da fattori emotivi e che spesso ci inducono a sentenziare e quindi a discriminare le persone con conseguente diminuzione del nostro impegno e riduzione delle motivazioni. Cerchiamo di perdonare e sopratutto di perdonarci per poter cogliere, al nostro rientro, scelte e opportunità che abbiamo ignorato fino ad oggi.

L'ESEMPIO DELLA GENTILEZZA Bella storia. Si può essere gentili per l'educazione dei propri figli. Si può essere gentili per dare l'esempio. E comunque si può essere gentili per affetto... anche se le strade divergono. Da leggere, da meditare e da divulgare. Per questo la divulgo molto volentieri Buona lettura

Una storia straordinaria (e il lato bello dei social) in questo mio nuovo articolo per Vanity Fair

XIV POST DELL’ AVV. ANNA ZERBI, OF COUNSEL DELLA SEDE DI MILANO, IN TEMA DIRITTO DI FAMIGLIA   Natale con i genitori separati   Si avvicinano le feste di Natale e Capodanno e se i genitori sono separati o divorziati bisogna stabilire come trascorreranno le feste i bambini, i giorni in cui saranno con la mamma e quelli in cui saranno con il papà. Si avvicinano le feste di Natale e Capodanno, e si pongono una serie di interrogativi sulla gestione delle dinamiche familiari, specie nei casi di separazione o divorzio. In questi casi, infatti, bisogna stabilire come trascorreranno le feste i bambini, se con la mamma o con il papà e sulla base di quale criterio. Il padre separato, in ogni caso, così come la madre, ha diritto di vedere il figlio senza limiti di tempo e senza giorni prefissati, calendario alla mano. Va precisato che ogni decisione dei genitori (ed eventualmente del giudice) deve avvenire nell’interesse esclusivo dei figli e meglio sarebbe se, in via del tutto informale, si riuscisse a stabilire in armonia il modo in cui i ragazzi passeranno le feste, magari il 24 dicembre con il papà e il 25 dicembre con la mamma o viceversa.