Ci siamo quasi, pochi giorni e partirà il rito delle feste del periodo più bello dell’anno. Quasi per tutti. Sì, perché a parte gli immancabili Grinch, gli odiatori seriali del Natale per partito preso e compagnia bella, i giorni di festa possono essere devastanti per le coppie separate. Ovviamente se ci sono soprattutto bimbi piccoli a cui cercare di far pesare il meno possibile le scelte dei propri genitori. Ne abbiamo parlato a lungo in radio, più volte mi è capitato di scriverne, sono realtà che tanti di noi hanno vissuto in prima persona: non esistono regole, non esistono ricette, non c’è nulla di più sbagliato che atteggiarsi a “conoscitori” della materia (quale?) con la soluzione in tasca. Le fratture nella vita ci sono ed è veramente inutile far finta di poter cancellare il peso delle proprie scelte sugli altri, a cominciare dai figli più piccoli. Essere consapevoli del dover impegnarsi un po’ di più, rispetto alle coppie definiamo “stabili” è l’unica premessa che mi sento di sottolineare con forza. Quando mamma e papà non vivono più insieme, c’è un problema da affrontare, con consapevolezza e serenità. Punto. La nuova realtà l’abbiamo creata con la nostra libera scelta di chiudere un rapporto. In tanti casi - a ben vedere - scelta benedetta, perché con il tempo consentirà di salvare o recuperare ciò che di bello c’è stato in una coppia e permetterà alle incomprensioni, agli errori, ai dissapori anche più profondi di sfumare come inevitabile e giusto che sia. Nel frattempo, un po’ di buona volontà, un po’ di sano spirito di sacrificio e si può fare tutto. O quasi. Si possono soprattutto regalare giorni di festa comunque splendidi ai bambini, mettendo noi adulti in seconda o terza fila e loro stabilmente in prima. Proviamo a essere sinceri, mai vendicativi o peggio, con battute stupide, prese di posizione rigide e punitive nei confronti degli ex compagni che finiranno per riversare la loro frustrazione sui bimbi. Non c’è figlio piccolo al mondo che non voglia rivedere insieme mamma e papà separati. Com’è altrettanto certo che i figli cresciuti non vorranno null’altro che vedere i propri genitori felici o quantomeno sereni. Pertanto, è inutile far finta in tutti i sensi. Tanto per cominciare di stare ancora insieme quando non ci sopporta più. Proviamo a dir loro la verità, in età troppo tenera non potranno capire, ma porremo i semi di una convivenza serena in un domani fatto magari di nuove famiglie, nuovi compagni, fratelli arrivati da altre mamme e altri papà. Natale non deve essere un incubo, anche se comprendiamo perché per tanti lo diventi. Può essere una splendida opportunità per mettere il primo tassello di un nuovo domani. Magari la prima volta andrà male, la seconda un po’ meglio. Noi grandi in qualche modo ci adattiamo sempre, contano i piccoli e i ricordi che lasceremo loro. Fulvio Giuliani
Si
US Market Broker
1 settimanaEgregio Direttore Giuliani, parole PESANTI come macigni per quanto vere. Frequentando un paese all’altra parte dell’altlantico da oltre 20 anni, ho assistito al DISSOLVIMENTO del concetto famiglia, letteralmente POLVERIZZATO da un egoismo individuale senza precedenti, annichilendo completamente il concetto di unione in quanto NON fattore di appagamento SOLO personale e perciò restando basito nel vedere, durante le festività, vere e proprie “ammucchiate” di famiglie IPER allargate dove presunti “fratelli e sorelle”, da emeriti sconosciuti ed uniti solo da una linea di sangue, a stento si degnavano di uno sguardo reciproco. Che futuro avrà la Famiglia?…un’idea me la sono fatta, ma la tengo per me!