⏳🔎Il 6 giugno ricorrono gli ottant’anni dal fatidico D-Day, ovvero il giorno che segnò la fine del nazismo con lo sbarco in Normandia e avviò l’Europa e il mondo alla fine della Seconda guerra mondiale. Il D-Day può avere ancora oggi numerose letture e valenze: può essere considerata una semplice, sebbene importante, operazione militare in un contesto in cui il nazismo iniziava già a franare, o un evento che ha segnato un “prima” e un “dopo” nella storia, come afferma lo storico Olivier Wieviorka. 🟢Ciò che è certo, è che le ricorrenze rendono vivo e presente il nostro passato recente, in un contesto in cui la memoria storica è fortemente a rischio: l’assenza di una trasmissione orale della memoria di generazione in generazione, insieme alla riduzione a fiction del nostro passato, come spesso avviene nelle serie Tv, possono creare i presupposti per una scarsa profondità e memoria storica nelle nuove generazioni. L'approfondimento di Giuseppe Pulina al link https://lnkd.in/eFYrz_3h #DDay #secondaguerramodiale #memoria #storia #Anniversario #sbarconormadia #6giugno #nazismo #alleati #Eurispes #eurispesistituo #eurispesrivista
Post di L'Eurispes.it Magazine
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Condivido con piacere questo bellissimo post di Piero Podda nel ricordare l'importanza della non-violenza come unico e vero strumento di evoluzione della nostra Umanità.
Costruisco "cose" dal 1985 | Lavoro in Sirti SpA | Appassionato di Architettura e Arte | Mi piace viaggiare, conoscere luoghi e la loro storia | “I care", mi interessa, mi sta a ❤️ | Io sto con #Emergency |
✒️ "Si svuotino gli arsenali, si colmino i granai". #2ottobre #Giornatainternazionaledellanonviolenza ll 2 ottobre è stata proclamata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con Risoluzione del 15 giugno 2007, giornata mondiale della Nonviolenza, con la finalità di “promuovere una cultura della pace, della tolleranza, della comprensione e della nonviolenza”. È stata scelta questa giornata perchè ricorrenza della nascita di M. K. Gandhi. Per l'occasione ho recuperato uno stralcio del discorso di fine anno del 1979 dell'allora, indimenticato, Presidente della Repubblica 🇮🇹 Sandro Pertini: "Se i popoli della terra, coralmente, potessero esprimersi, al di sopra di ogni differenza ideologica, politica, di ogni razza, al di sopra di ogni credo, e di ogni differenza di credo religioso, tutti i popoli della terra si pronuncerebbe per la pace contro la guerra. Orbene, chi rappresenta questi popoli, chi detiene nelle loro mani i destini di questi popoli, deve raccogliere questa loro volontà e fare in modo che la pace veramente sia duratura. Si spendono miliardi per costruire ordigni di guerra, che se per dannata ipotesi, ripeto, fossero usati sarebbe la fine dell'umanità intera del nostro pianeta. E mentre si spendono miliardi per costruire ordigni di morte, vi sono migliaia e migliaia di creature umane che nel mondo stanno morendo di fame. Nel 1979, amici che mi ascoltate, sono morti nel mondo 18 milioni di bambini per denutrizione. Questa strage d'innocenti pesa come una severa condanna sulla coscienza degli uomini di Stato e, quindi, anche sulla mia coscienza. Io ripeto qui quello che vi ho detto l'anno scorso facendovi il mio saluto augurale: si svuotino gli arsenali, si colmino i granai". Quest'ultima frase, detta da chi la guerra, l'aveva conosciuta e vissuta in prima persona, verrà ripetuta più volte durante il suo settennato da Presidente, oltre che sempre attuale è rimasta a tutt'oggi inascoltata. #nowar 🏳️🌈 #peace 🕊🕯
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Il frainteso sull'Ordine del Tempio: Il colonialismo eterno? I settori dominanti delle società occidentali sono ormai da diversi secoli dediti alla colonizzazione. Il termine colonizzazione viene troppo spesso e facilmente associato ad un numero ridotto di elementi, ovvero occupazione militare, depredazione delle risorse primarie di una data regione etc. Meno appariscente è invece lo spettro dell’azione colonialista collegato alla cronometria e all’immaginario storico. Uno dei meccanismi più efficaci del colonialismo occidentale trova infatti il suo cardine proprio nel predominio sulla sfera cronometrica. Il sistema di misurazione del tempo scandito dal meridiano di Greenwich ha imposto al mondo intero, a partire dal 1920 [...] https://lnkd.in/dfv2V4XS
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🔴 Brescia, Festival della Pace: tre eventi per riflettere sulla guerra, l'educazione e la crisi umanitaria in Africa.. Il 12 novembre si apre a Brescia il Festival della Pace con una mostra su Vittorino Chizzolini, la presentazione di un libro sulla strage di Debre Libanòs e una tavola rotonda sulla crisi nel Sahel, con esperti e riflessioni sul tema della pace e della memoria storica. #pace #mostra #africa #brescia #lombardia #eventi #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda ➡️ Leggi articolo completo su La Milano
Brescia, Festival della Pace: tre eventi per riflettere sulla guerra, l'educazione e la crisi umanitaria in Africa.
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Ascoltare "Prima Pagina" su Radio 3 oggi mi ha portato a riflettere sull'apparente mancanza di comprensione approfondita della storia europea del XX secolo tra molti degli ascoltatori che intervengono nel programma. Questa lacuna non mi sorprende completamente, dato il percorso formativo in Italia, che si concentra ripetutamente su periodi come gli Assiro-Babilonesi e i Fenici attraverso vari cicli scolastici, mentre la storia del '900, fondamentale per comprendere la modernità, spesso resta inesplorata. Durante le trasmissioni, si ascoltano interventi che, nella loro ingenuità, criticano l’aumento delle spese per la difesa dell’Europa e invocano "negoziati diplomatici seri" con la Russia. Questa prospettiva ignora la lunga serie di tentativi già fatti da leader mondiali di dialogare con il Cremlino, che vanno dai cinesi ai turchi, dal Vaticano all'Arabia Saudita, e includono figure come Macron e vari paesi africani, oltre naturalmente a vari tentativi statunitensi in forma riservata. Che la guerra moderna sia qualcosa di terribile si sa sin dai tempi della I Guerra Mondiale. Il libro "Niente di nuovo sul Fronte Occidentale" di Erich Maria Remarque, ci offre una visione cruda e disarmante della guerra moderna. Attraverso gli occhi del giovane soldato tedesco Paul Bäumer, testimone della devastazione della Prima Guerra Mondiale, Remarque ci racconta l'orrore, la futilità e la disumanizzazione che la guerra comporta, sfatando il mito dell'eroismo bellico e mostrando invece la realtà di giovani vite spezzate e sogni infranti. Ma la storia ci insegna anche il fallimento della politica di appeasement, negli anni '30, quando tentativi di placare dittatori aggressivi come Mussolini e Hitler con concessioni diplomatiche hanno solo incoraggiato ulteriori aggressioni, portando infine alla Seconda Guerra Mondiale. Questo dovrebbe servirci da monito: ignorare le lezioni del passato e sperare che negoziati diplomatici possano fermare leader autoritari come Putin, senza considerare la storia e le sue lezioni, sarebbe un errore dalle conseguenze disastrose. #guerra #pace #Ucraina #PutinIsaWarCriminal #ukraine #ukrainewar
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giusto per fare capire a chi non vuole capire o fa finta di non capire..
La Seconda Guerra Mondiale non terminò il 25 aprile 1945, ma durò ufficialmente fino al 2 maggio. Nonostante ciò, il 25 aprile rappresenta una data molto importante nella storia del nostro Paese perché segnò l’inizio della ritirata dei soldati tedeschi e fascisti da Milano e Torino, innescando in seguito l’insurrezione generale in tutti i territori italiani ancora occupati dai nazifascisti. Dopo il Giorno della Liberazione, infatti, iniziò il crollo definitivo del regime fascista e il processo di democratizzazione del nostro Paese che permise successivamente all’Italia di dotarsi di una nuova legislazione, la Costituzione, i cui articoli fondamentali tutelano ancora oggi le nostre libertà e garantiscono alla popolazione italiana i diritti più importanti. Per questo il 25 aprile venne scelto nel 1946 dal presidente del Consiglio Alcide de Gasperi come data simbolica a celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, tanto che nel 1949 diventò ufficialmente festa nazionale. Oggi, a quasi 80 anni da quella data, è ancora necessario continuare a ricordare cos’abbia significato la Liberazione per il nostro Paese, perché sono sempre meno le persone che, avendo vissuto la guerra, possono tramandare queste memorie e sta diventando più difficile per le nuove generazioni comprendere quanto la vita fosse diversa al tempo rispetto a quella presente. Aver ottenuto certi diritti e libertà nel passato, infatti, non assicura che anche nel futuro questi verranno garantiti. Per questo è importante tramandare l’eredità del 25 aprile e di ciò che rappresenta, affinché l’Italia possa continuare ad essere democratica e libera.
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𝗢𝗴𝗴𝗶, 𝟮𝟱 𝗔𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟰, 𝗹’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝗺𝗼 È una data che ricorda la fine della seconda guerra mondiale in Italia (25 aprile 1945) e la resistenza partigiana condotta a fianco degli alleati americani ed inglesi, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Questa è un'occasione (in più) per riflettere sui valori di resistenza, solidarietà, impegno civico e per riaffermare l'importanza della pace e della giustizia sociale. Gli uffici italiani di Setoa sono chiusi in rispetto del 79esimo anniversario della libertà, concetto che la Treccani definisce come: “Stato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza di ordine morale, sociale, politico”. La propria libertà, sempre nel rispetto del prossimo, deve continuare ad essere valore centrale per una società che si rispetti in cui ognuno possa sentirsi accettato, in cui ognuno abbia gli stessi diritti degli altri e in cui tutti possano vivere la propria vita senza l'oppressione altrui. Viviamo un periodo storico che sembra aver dimenticato questi principi fondamentali, ecco perché è fondamentale ricordarli, fare memoria storica e promuovere la consapevolezza sul valore della democrazia, valore per il quale molti sono morti in passato….e continuano a morire oggi in molte parti del mondo. Buon 25 Aprile 2024 a tutti!☮️ #25aprile #libertà #democrazia #setoa #trasportomarittimo #trasportoaereo #projectcargo #internationalshipping #internationalfreightforwarder #export #seafreight #airfreight #gabon #cotedivoire #ghana #camerun #congo #valencia #senegal #mali #burkinafaso #genova #italy
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Che senso ha #danzare oggi? Questa domanda ci porta a confrontarci con il tema dei #diritticivili, diritti fondamentali dell'umanità, che oggi sono possibili in una certa parte del mondo, ma che non sono garantiti in tutti i posti del mondo. Ci porta a riflettere sul senso delle #guerre, sull'ipotesi non più improbabile di una terza guerra mondiale, o di un nuovo conflitto atomico. Se la risposta di #TatsumiHijikata negli anni 50 era quella di una rivolta della carne di una ribellione rispetto a una società capitalista, che pensa solo alla produzione al lavoro, alla standardizzazione dei gesti, oggi ancora una volta ci troviamo ancora con queste tematiche. Guarda il video e scopri di più sul mio metodo e sui prossimi corsi su www.damianofina.it
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11 settembre, quando il dolore del ricordo non genera speranza ma alimenta il caos https://ift.tt/W7Y3Emi di Matteo Meloni, giornalista specializzato in ambito geopolitico Lo storico britannico Eric Hobsbawm, in un suo celebre saggio, definì il 1900 come il “Secolo Breve”. Con questa espressione indicava un periodo di tempo che, idealmente, iniziava con la Prima Guerra Mondiale nel 1914 e si concludeva nel 1991, anno della caduta dell’Unione Sovietica. Questo arco temporale rappresentava una fase storica coerente, in contrasto con il “lungo XIX secolo” già oggetto degli studi di Hobsbawm e che si estendeva, idealmente, dal 1789 con la Rivoluzione Francese, fino alla Belle Époque, poco prima della Grande Guerra. L’analisi di quanto avvenuto dagli anni ’90 del secolo scorso e fino ai giorni nostri, periodo chiamato del post bipolarismo o, a seconda del punto di vista utilizzato, età della globalizzazione, è caratterizzata da crisi economiche, manifestazioni contro il potere, rivoluzioni tecnologiche, crescita delle organizzazioni sovranazionali e intergovernamentali, di grandi poteri, vecchi e nuovi, non solo statuali ma anche privati, con questi ultimi direttamente coinvolti nelle scelte politiche e strategiche. Un assunto visibile in maniera impattante proprio dall’11 settembre del 2001 in poi, giornata nefasta per gli Stati Uniti e per il mondo intero, trascinato in un aperto conflitto che miete ancora oggi vittime innocenti. I fatti avvenuti sotto la Presidenza di Geroge W. Bush hanno marchiato a fuoco tanto la società occidentale quanto singole comunità, entità culturali, raggruppamenti nazionali — da quella musulmana a quella araba, dall’Afghanistan all’Iraq, con strascichi pesanti in Siria, nell’area curda, nella vasta regione del Golfo. La violenza degli aerei schiantati sulle Torri Gemelle di New York e al Pentagono scosse nel profondo la governance Usa, trasformando inesorabilmente le relazioni internazionali e rendendo ancor più complessa una sua lettura, diventata caotica e di difficile comprensione. Se nel 1996 Samuel Huntington ipotizzò uno Scontro di Civiltà, successivamente ben sfruttato da una certa propaganda ad uso e consumo di una risposta militare forte e decisa, pare evidente, giunti nel 2024, la necessità di un minimo comune denominatore che sarebbe già dovuto essere preso in considerazione come caposaldo di una crescita dello sviluppo umano. Ovvero, una redistribuzione equa della ricchezza per rispondere all’insoddisfazione maturata nel corso di decenni di sopraffazione e occupazioni coloniali, verità storica che ancora condiziona molteplici nazioni diventate indipendenti nella seconda metà del 1900. È facile che attecchisca un senso di rabbia dove esiste un senso di ingiustizia, di evidente disparità tra mondi, la difficoltà ad accedere ai servizi di base. Diventa altrettanto facile poter trasformare la rabbia in violenza e odio se questa non viene indirizzata in binari legali, regolari, istituzionali. Da al-Qaeda...
11 settembre, quando il dolore del ricordo non genera speranza ma alimenta il caos https://ift.tt/W7Y3Emi di Matteo Meloni, giornalista specializzato in ambito geopolitico Lo storico britannico Eric Hobsbawm, in un suo celebre saggio, definì il 1900 come il “Secolo Breve”. Con questa espressione indicava un periodo di tempo che, idealmente, iniziava con la Prima Guerra Mondiale nel 1914 e si...
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📗🇮🇷🦚Chi potrà riordinare il Medio Oriente? "Nel mazzo delle carte truccate e scoperte, tre di seme dominante: Iran, Turchia e Israele. Stati veri. Due antichissimi e consapevoli imperi, di diversa cultura musulmana e di provata rivalità. Dotati della sapienza che distingue l’aristocrazia imperiale, base del riconoscimento di consanguineità fra superiori potenze. Più il recentissimo (1948) Stato ebraico, fondato meno sulla Shoah, più sul Libro. E su autolegittimanti leggende storiche o ben inventate. Per matrice etnoreligiosa refrattario a tentazioni imperiali, ovvero multietniche, è in emergenza bellica permanente. Oggi parossistica. Senso comune vuole che le tre potenze siano destinate a scontrarsi. Sentenza frettolosa. La storia non conosce cassazione. Si diverte a smentire sé stessa, per la disperazione di chi pretende imbracarla. Il passato di questo triangolo è un gioco di ombre. Del domani non v’è certezza. Salvo che un grado di equilibrio mediorientale dipende in buona parte dai suoi vertici e dalle rispettive strategie per il mondo post-rivoluzionario in gestazione. Mentre si sgambettano e coprono di invettive, israeliani, iraniani e turchi condividono due istinti: rispetto reciproco e disprezzo per gli arabi. Saranno loro, con l’assenso delle potenze esterne, a dirimere la rissa e a esercitare un bilanciamento di tono neo-imperiale per carenza di vere nazioni. O a inasprire il caos". L'editoriale del nuovo numero di Limes, "Misteri Persiani", disponibile online e in edicola. https://lnkd.in/dcnmpP_d
Il club dei suicidi
limesonline.com
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Oggi celebriamo la Festa della Liberazione: è un giorno di profonda importanza storica, in cui commemoriamo la fine dell'occupazione nazifascista in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Questa data simboleggia il trionfo dei valori di libertà, democrazia e resistenza. Il 25 aprile del 1945 segnò un momento determinante nella storia italiana, quando le forze partigiane, insieme agli Alleati, sconfissero il regime fascista e riconquistarono la libertà per il nostro Paese. È un'occasione per onorare il coraggio e il sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà e la dignità umana. Questo giorno ci ricorda l'importanza di resistere all'oppressione, di difendere i diritti umani e di promuovere la pace in tutto il mondo. È un momento per riflettere sui tragici eventi del passato e per impegnarci a costruire un futuro migliore, basato sull'inclusione, sull'uguaglianza e sulla solidarietà. Oggi, più che mai, è fondamentale preservare la memoria di ciò che è stato e lavorare insieme per costruire un mondo più giusto e pacifico per le generazioni future. #CentroNoesis #dipendenze #cocaina #psicoterapia #ansia #depressione #attacchidipanico #disagiomentale #terapiaperledipendenze #disturbialimentari #benesserementale #benesserepsicologico #saluteemotiva #salutecomportamentale #disturbimentali #salutementale #FestadellaLiberazione #25aprile #Resistenza #Liberazione
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