Post di Laura Mattera Iacono

Visualizza il profilo di Laura Mattera Iacono, immagine

Traduttrice de>it in Diritto e Letteratura. Copy. Blogger

A proposito di lavoro La traduzione è ancora la mia vita, nonostante una grossa virata. Ieri pomeriggio mi chiama un potenziale cliente. Si qualifica come un professionista e mi dice che per la stipula di un contratto di compravendita di un immobile il notaio ha chiesto una persona che conosca il tedesco, perché una parte contraente è di lingua tedesca. “Basta una traduzione orale, tanto per far capire di cosa si tratta”. Una volta sarei stata diplomatica, almeno ci avrei provato. Oggi, a 63 anni e dopo più di 30 anni di onorata carriera, posso permettermi di dire senza mezzi termini: “No, grazie!”. E sottolineo il mio “no” con tutta la rabbia che sentito venir su dallo stomaco. Così spiego al malcapitato interlocutore che per un contratto di compravendita è necessaria una traduzione scritta, non vagamente orale, che sia precisa ed eseguita da un traduttore specializzato. Perché la parte contraente straniera, se anche capisce un po’ di italiano, deve essere messa in condizioni di comprendere perfettamente il testo, che in italiano è sempre molto complicato, basti pensare alle concessioni in sanatoria o alle oblazioni, tanto per fare qualche esempio. E deve avere modo e tempo di riflettere, senza la fretta di firmare e di concludere l’accordo. Il rischio è che uno straniero, non comprendendo perfettamente, un domani si scagli contro il malcapitato interprete che, seppur non compare nell’atto perché ingaggiato alla buona, comunque si assume una responsabilità professionale. Lascio intendere al mio interlocutore che conosco bene i tempi, i ritmi caotici, le modalità di questo genere di trattative, per aver trascorso pomeriggi interi negli studi notarili. In alternativa - gli dico - si può praticare la strada della Procura speciale, in modo che poi la responsabilità sia del procuratore che ha ricevuto l’incarico. Alla fine mi sento di scusarmi per i toni molto decisi. L’interlocutore mi ringrazia e mi spiega che l’appuntamento dal notaio è previsto entro un paio di giorni, quindi non ci sarebbe stato il tempo materiale per tradurre l’atto. Ah, ecco, capisco. Non è una questione economica, dunque? Ma se anche la questione fosse legata al tempo, mi si spieghi una cosa: perché notai, avvocati, ingegneri, architetti e geometri prendono tutto il tempo possibile per stilare le pratiche e poi al traduttore viene concesso solo il tempo residuo? Possibile che ancora oggi, 2024, succedano cose di questo genere? Possibile ci sia ancora da parte di professionisti una tale mancanza di rispetto per il lavoro degli altri? Possibile che ancora oggi si pensi: vabbè, ma che ci vuole? Naturalmente i professionisti chiamati in causa hanno diritto di replica. Sarei ben felice di ospitare Al tavolo di Amalia un notaio, un ingegnere, un geometra, un architetto per ascoltare le loro ragioni davanti a un buon caffè. Si farà vivo qualcuno? Io aspetto con fiducia. #traduzione

Camillo Iacono

Direttore presso Albergo Terme San Lorenzo

7 mesi

Capisco,e comunque al momento anche l intelligenza artificiale necessita del supporto del professionista anche perche ad oggi non ha maturato quell' esperienza specifica del settore .( Ma ci arriverà, dipende quanti lo useranno in futuro,accade oggi nel settore del turismo, dove diversi gruppi alberghieri la usano per rispondere alle recensioni) .

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi