"Finalmente fuori dalla Centrale Rischi: un risultato che sembrava impossibile!" Dopo diversi tentativi falliti per ottenere la cancellazione del mio nominativo dalla Centrale Rischi della Banca d’Italia, ho deciso di affidarmi al team di Broker Associati & Partners ad agosto 2024. Sin dal primo contatto, abbiamo affrontato la situazione con un approccio chiaro, diretto e focalizzato sui risultati. Con la nostra esperienza e precisione, abbiamo trasformato una problematica complessa in un successo concreto in appena 45 giorni. Nessuna promessa vaga, solo soluzioni efficaci e mirate. Grazie al nostro lavoro, il cliente ha ottenuto la cancellazione definitiva, dimostrando che anche i problemi più difficili possono trovare una soluzione concreta con il giusto supporto. I risultati parlano da soli. 📲 Hai una situazione simile? Non perdere tempo. Contattaci oggi stesso e scopri come possiamo aiutarti con una consulenza esperta e mirata.
Post di Luca Pacini
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🟢 𝗔𝘀𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗖𝗼𝗹𝗼𝗺𝗯𝗮𝗻𝗶: 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘇𝘇𝗲 𝗰𝗮𝘁𝗮𝘀𝘁𝗿𝗼𝗳𝗮𝗹𝗶 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮, 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗶 𝗯𝗮𝘀𝘀𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗲𝗻𝗻𝗶𝘇𝘇𝗶 𝗿𝗮𝗽𝗶𝗱𝗶 L’industria finanziaria italiana sta affrontando una fase di veloce e profonda trasformazione spinta da un quadro regolamentare europeo che consente di ridurre l’assorbimento di capitale nel caso di acquisizione di compagnie di assicurazione da parte di conglomerati finanziari. Lo ha dichiarato 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗙𝗶𝗿𝘀𝘁 𝗖𝗶𝘀𝗹 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗖𝗼𝗹𝗼𝗺𝗯𝗮𝗻𝗶 durante il Comitato esecutivo nazionale riunitosi oggi. Si è mossa poco tempo fa Banco Bpm in questa direzione, Unicredit ha dato l’annuncio recentemente, altri, di sicuro sfrutteranno il cosiddetto 𝘋𝘢𝘯𝘪𝘴𝘩 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘰𝘮𝘪𝘴𝘦 che consente pure l’acquisto di società di asset management sempre da parte di conglomerati finanziarie attraverso la/le società assicurative che ne fanno parte. È il cosiddetto 𝘋𝘢𝘯𝘪𝘴𝘩 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘰𝘮𝘪𝘴𝘦 al quadrato - ha sottolineato Colombani - Intesa Sanpaolo è stata la prima qualche anno fa ad inaugurare il nuovo modello di servizio, superando il modello di banca-assicurazione fondato su accordi commerciali tra compagnie di assicurazione e banche. Alle grandi trasformazioni descritte si accompagna la rinnovata centralità dell’attività di assicurazione in sé. In particolare, abbiamo due grandi temi da gestire: la crescita della domanda servizi relativi alla salute e quella della protezione delle case da eventi calamitosi e catastrofali. Riguardo a quest’ultima fattispecie di protezione - ha concluso - saranno decisive le scelte della politica per garantire prezzi bassi ed indennizzi rapidi. C’è bisogno, infatti, di migliorare molto la percentuale di abitazioni protette da rischi catastrofali, ferma al 6%, e di farlo velocemente.
Assicurazioni, Colombani: polizze catastrofali fondamentali per la casa, servono prezzi bassi e indennizzi rapidi
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Ciclicamente, in alcuni settori dell’opinione pubblica e dei media, torna a fare capolino il concetto per cui gli indennizzi di cui hanno beneficiato i risparmiatori colpiti dal collasso delle ex popolari italiane, Veneto banca e Banca popolare di Vicenza in primis, siano una sorta di mancia o peggio di regalia non dovuta. Al di là delle finalità ultime che muovono chi mette in circolazione tali sciocchezze, va ribadita una cosa lapalissiana. Quei ristori sono previsti da una legge dello Stato che è stata votata dal Parlamento e che ha avuto anche l’avallo dell’Unione europea. Dopo i crac bancari è stato riconosciuto come i risparmiatori, su base massiva, fossero stati fatti bersaglio di pratiche illecite proprio da chi in seno alle banche proponeva l’acquisto di azioni sulle quali già pendeva lo spettro della debacle: il tutto mentre gli organi di vigilanza italiani non si accorgevano del disastro incombente che nel Nordest ha bruciato una dozzina di miliardi: che in tantissimi casi significa il frutto di una vita di sacrifici. Non solo con la liquidazione forzata e la regalia a Banca Intesa voluta dal Governo di allora ci è stata tolta ogni possibilità di rivalerci sugli istituti in crisi e il loro patrimonio è stato assegnato alle lca che rispondono e rimborseranno le garanzie del Governo. Tutto questo spiega e giustifica il fondo indennizzo fir che la nostra associazione di volontari ha fortemente voluto. Di recente uno straordinario film con Antonio Albanese, Cento domeniche, ha portato al cinema lo stesso tipo di dramma. Invitiamo opinion maker, analisti, giornalisti più o meno di grido e funzionari ministeriali ammaliati dall’idea di una facile carriera, che non hanno capito questi elementari concetti, a vedere il film. Magari capiranno. E se non capiranno allora è perché non vogliono. Il Fir poi resta una pietra miliare legge unica in italia ed in Europa in risposta alla folle normativa anti-meritocratica del bail-in.
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🟢 𝗔𝘀𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗖𝗼𝗹𝗼𝗺𝗯𝗮𝗻𝗶: 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘇𝘇𝗲 𝗰𝗮𝘁𝗮𝘀𝘁𝗿𝗼𝗳𝗮𝗹𝗶 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮, 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗶 𝗯𝗮𝘀𝘀𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗲𝗻𝗻𝗶𝘇𝘇𝗶 𝗿𝗮𝗽𝗶𝗱𝗶 L’industria finanziaria italiana sta affrontando una fase di veloce e profonda trasformazione spinta da un quadro regolamentare europeo che consente di ridurre l’assorbimento di capitale nel caso di acquisizione di compagnie di assicurazione da parte di conglomerati finanziari. Lo ha dichiarato 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗙𝗶𝗿𝘀𝘁 𝗖𝗶𝘀𝗹 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗖𝗼𝗹𝗼𝗺𝗯𝗮𝗻𝗶 durante il Comitato esecutivo nazionale riunitosi oggi. Si è mossa poco tempo fa Banco Bpm in questa direzione, Unicredit ha dato l’annuncio recentemente, altri, di sicuro sfrutteranno il cosiddetto 𝘋𝘢𝘯𝘪𝘴𝘩 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘰𝘮𝘪𝘴𝘦 che consente pure l’acquisto di società di asset management sempre da parte di conglomerati finanziarie attraverso la/le società assicurative che ne fanno parte. È il cosiddetto 𝘋𝘢𝘯𝘪𝘴𝘩 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘰𝘮𝘪𝘴𝘦 al quadrato - ha sottolineato Colombani - Intesa Sanpaolo è stata la prima qualche anno fa ad inaugurare il nuovo modello di servizio, superando il modello di banca-assicurazione fondato su accordi commerciali tra compagnie di assicurazione e banche. Alle grandi trasformazioni descritte si accompagna la rinnovata centralità dell’attività di assicurazione in sé. In particolare, abbiamo due grandi temi da gestire: la crescita della domanda servizi relativi alla salute e quella della protezione delle case da eventi calamitosi e catastrofali. Riguardo a quest’ultima fattispecie di protezione - ha concluso - saranno decisive le scelte della politica per garantire prezzi bassi ed indennizzi rapidi. C’è bisogno, infatti, di migliorare molto la percentuale di abitazioni protette da rischi catastrofali, ferma al 6%, e di farlo velocemente.
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COME SE NULLA FOSSE ACCADUTO, CONTINUANO A VIVERE NELLE LORO VILLE E PROPRIETÀ SOTTO SEQUESTRO Otto anni sono passati dal crollo di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, un'epoca segnata da ingiustizie finanziarie che hanno lasciato cicatrici profonde nei risparmiatori. Nel 2013-2015, Bankitalia e Bce svelarono le gravi irregolarità nelle banche: concessione di prestiti senza garanzie a favore degli amici, promozione delle azioni proprie come operazioni a rischio zero e falsificazione dei profili dei clienti. Il 2016 vide il crollo, azioni annientate, e perdite totali di oltre 11 miliardi di euro. Il governo Gentiloni, nel 2017, evitò il collasso delle banche con la liquidazione coatta, ma il salvataggio coinvolse un aiuto statale di 4,7 miliardi per Banca Intesa e altri 6 miliardi in garanzie. Gli azionisti, inizialmente, ottennero il 15% del valore delle azioni nel 2017, ma poi intervenne il governo Conte con il Fir: Fondo Indennizzo Risparmiatori. Un miliardo e mezzo di euro, proveniente da depositi dormienti, fu utilizzato per rimborsare 129.412 investitori. Il processo di rimborso ha coinvolto la Consap, che ha gestito i rimborsi per conto del Ministero dell'Economia e delle Finanze. I beneficiari includevano persone fisiche, imprenditori, associazioni e microimprese, ma non i "professionisti" del settore o i vertici bancari. Il risultato finale è che risparmiatori delle due banche venete hanno ricevuto quasi l'80% dei conti dormienti, mentre altri risparmiatori di nove banche "risolte" hanno condiviso il restante 20%. Il totale dell'operazione è stato di 1.353.832.529 euro, lasciando circa 150 milioni non spesi. Gli azionisti vorrebbero anche quest'ultima fetta. Nel frattempo, i responsabili delle frodi hanno affrontato la giustizia: Vincenzo Consoli e Gianni Zonin hanno ricevuto condanne, ma la prescrizione ha ridotto le loro pene. Questa vicenda riflette il lato oscuro della giustizia finanziaria in Italia, dove le colpe dei potenti spesso si scontrano con la lentezza e le limitazioni del sistema legale. È un amaro ritratto di un paese in cui i cittadini onesti ricevono solo briciole da un sistema corrotto, mentre i responsabili delle ingiustizie continuano a vivere nelle loro ville e proprietà sotto sequestro. La malagiustizia in Italia è un problema sistemico che necessita di una riflessione approfondita e di azioni concrete per garantire equità e responsabilità. (A. Battantier, Italien Néandertalien)
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Messaggero Show Fiera dell'ovvietà In discesa i crediti deteriorati.. Con minori maxi-cessioni e maggiore.. (??????????????????) 2023 eliminate dai rendiconti "Eliminate" e "dai rendiconti" Non sono parole che possono stare una vicino all'altra Si eliminano dal carico "in essere" perché se lo fai "dai rendiconti" devi utilizzare il termine "spostati" Poi si prende questo dato, Bankit, e si scrive che il dato di 9 miliardi è più basso di 1,6 volte rispetto al 2023 ed invece nel 2022 era di 22 miliardi Ma di grazia Che rilevanza ha questa narrativa nel descrivere il fenomeno? Zero! perché questi numeri non dicono che ci sono meno crediti deteriorati ma semplicemente si cede meno. Fine I crediti vengono gestiti in house o si trovano stratagemmi, per nascondare la polvere sotto al tappeto, senza dover andare sul mercato, velocemente, per sistemare i bilanci e perdite Poi arriva il dato Fabi subito manipolato Dal 2015 al 2024 riduzione significativa di NPL.. E grazie.. Se cedi e non eroghi, come gli anni passati, non sei diventato bravo a non crearne di più ma non ne hai cosi tanti. Fine. Quello che dovevi cedere lo hai già ceduto Le cartolarizzazione sono diminuite, perché dal 2022 non sono più disponibili le gacs, e quindi si fanno istruttorie di passaggio a sofferenza mirate mentre prima Dato che erano presenti le gacs e si dovevano utilizzare Si facevano passaggi a sofferenza - di crediti che ora sono di spv oggetto di proc. Es. - , molto allegri, e da processo alle intenzioni future, al fine di poter far si che quella posizione, gestibile benissimo in house senza essere passata a sofferenza, venisse spostata con messa a perdita, e beneficio fiscale immediato con copertura dell'acquisto garantito da fondi pubblici, per far si che il cedente rimanesse titolare, delle obbligazioni senior, ed avere un margine futuro sull'operazione di recupero Sulla carta: da un credito di 100 stralciabile a 65 lo si cedeva a 30, con beneficio economico sulla messa a perdita, al fine di avere obbligazioni dal valore di 100 del gbv + interessi e spese da incassare. Poi venendo meno le gacs, e dato l'andamento del recupero dei portafogli, oplà, si cede meno Ma va? --- Ora l'articolo passa all'originator Il tasso di recupero è aumentato per la minore incidenza dei crediti ceduti Quello che dicevo sopra Se non cedi, per fare il giochino contabile finanziario, ti rimane più gbv tuo in pancia, non gbv ceduto scontato con l'emissione di note, ed all'improvviso la tua attività di recupero interna ti permette di migliorare le performance, rispetto al passato, ma semplicemente perché hai più pratiche e più gbv rimasto in pancia ----- La riduzione del tasso di recupero delle posizioni cedute a terzi è stata compensata da una maggiore incidenza chiusa in via ordinaria... Ma pensa.. 50% Finale non commentabile
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Come faccio a fare nuovi clienti? Questa è una delle domande che alcuni bancari si pongono all'inizio della loro nuova professione. Ne abbiamo parlato insieme a Marina Magni nel webinar dello scorso 3 luglio e su Wall Street Italia: https://lnkd.in/dfqD69VG 👇 to be continued...
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Secondo Cerved il rischio di default delle imprese italiane è salito al 6,22%. Il dato è preoccupante, e le procedure concorsuali sono il termometro della situazione. “Dal 2020 in poi ci siamo talmente abituati a un andamento anomalo delle procedure concorsuali al punto da arrivare a meravigliarci per il modesto rimbalzo che si è visto nel 2023. Le cause sono state diverse, e tra queste pongo l’accento in particolare sulla perdita di interesse da parte di molti creditori rispetto all’avvio di procedure che sarebbero arrivate fuori tempo massimo a causa delle tante deroghe introdotte durante la pandemia. Il trascorrere del tempo ha reso nella maggior parte di casi le prospettive di recupero dei crediti scarse o nulle, creando il fenomeno delle imprese zombie. Il super privilegio attribuito per legge alle garanzie concesse dal Medio Credito Centrale ha fatto il resto. La calma piatta che ha caratterizzato tanti tribunali potrebbe presto diventare un bel ricordo, perché storicamente esiste sempre un ritardo fisiologico, anche di alcuni anni, tra l’andamento dell’economia e l’emersione delle crisi aziendali”. È plausibile che nel 2024 tanti nodi stiano alla fine venendo al pettine, e il principale banco di prova sarà l’imminente pubblicazione dei bilanci chiusi al 2023. Una risposta interessante può venire dalla composizione negoziata per la soluzione della crisi, il nuovo percorso di risanamento soft introdotto nell’autunno 2021, ma solo a patto di tenere alta l’attenzione sui possibili abusi da parte di soggetti privi della concreta possibilità di salvarsi. Il ruolo dei consulenti e dell’esperto indipendente, in questo senso, sarà determinante. https://lnkd.in/dPwAUfdE
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Nel grafico allegato la linea blu rappresenta l'andamento di uno dei tanti fondi che vengono venduti nelle banche con la dicitura di una data di scadenza. Nello specifico questo fondo è scaduto a settembre del 2024 ed è stato lanciato nel 2019. Quindi si tratta di un'operazione della durata di 5 anni. Apparentemente tutto sembra semplice e comprensibile. Aspetto 5 anni e guadagno qualcosa. La data di scadenza può far pensare che il capitale sia garantito o protetto invece, purtroppo, l'epilogo può essere diverso. Ho una penna che uso per far sottoscrivere i contratti dei miei assistiti e sopra c'è scritto "non firmare se non hai compreso". Credo che questa penna la dovrebbero avere tutti a portata di mano. #federicomalato #consulentefinanziario
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L’azione perde il 30% e i ribassisti speculano dopo i rilievi dell’ispezione di vigilanza al business Npl. L’assenza del piano strategico e il prossimo rinnovo del cda accrescono l’incertezza
Il mese nero di Illimity, Passera prova a convincere Bankitalia e gli investitori
repubblica.it
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08.11.2024 Troppo bella questa vignetta di Paolo Brugnoli, presa in prestito dal suo profilo, mai così vera come in questi ultimi anni!! Ed è una grandissima fortuna per tutti i consulenti finanziari come il sottoscritto che fanno della “continuità di rapporto” il tratto distintivo della relazione con i propri clienti. Per la normale gestione bancaria ben vengano App ed Home Banking, che fanno risparmiare la visita in filiale, rendendo quindi ininfluente chi c’è dietro lo sportello. Ma quando in ballo ci sono scelte finanziarie importanti per gli obiettivi di vita di ciascun risparmiatore, il “dover ricominciare da capo” con interlocutori sempre diversi è la causa principale di insoddisfazione della clientela delle banche tradizionali. Ecco perché, avere un consulente finanziario al proprio fianco, è tutta un’altra cosa. #consulentefinanziario
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Executive Manager of Elemento Finanziario™ | Marketing Creditizio™ | Reversal Group International LLC
1 settimanaEccellente