Le banche parlano sempre di supporto per le piccole e medie imprese; ma ecco cosa è successo alla mia, di piccola impresa con BNP Paribas. Semplicemente contattati a fine aprile, poco prima del ponte tramite il loro form online per avere informazioni sull'apertura di un conto corrente con una piccola linea di credito. Ho dovuto sollecitare 3 volte per essere ricontattato e la risposta, arrivata 2 giorni fa mi ha costretto a chiedere chiarimenti, non per la concessione o meno del credito - cosa che rimane marginale e legittima; ma sul come si è arrivati a questa decisione.
Buongiorno,
volevo avvisare che ho ricevuto finalmente una chiamata. Ho parlato con una signorina gentile che, devo dirle, si è scusata per il ritardo. Le scrivo questa mail perché ho ripensato a quello che mi è stato detto e avrei bisogno di delucidazioni in merito.
In sostanza, in modo sbrigativo mi è stato detto che il fido di XX euro non poteva essere erogato perché, sulla mia visura Camerale risultavano delle cessioni di rami d'azienda. Ho spiegato alla signorina che sono cessioni di concessioni di commercio su aree pubbliche - in soldoni la mia attività di famiglia consisteva dal 1956 in commercio su aree pubbliche e quelle che si vedono in visura non sono altro che le regolari cessioni dei posteggi a me intestati. Non capisco come questa cosa possa essere importante - almeno l'unico parametro - per la concessione di un fido di cassa; di solito mi vengono chieste le dichiarazioni dei redditi, mi si chiede se ho proprietà, i saldi dei conti correnti, se ho titoli in portafoglio e i bilanci di esercizio il più aggiornati possibile. E infatti questo è quello che mi ha chiesto MPS, altra banca da me contattata per sostituire il conto che ho in INTESA; ed è quello che mi chiesero la stessa INTESA e CREDIT AGRICOLE al tempo.
Ho proprietà immobiliari, ho liquidità, un piccolissimo portafoglio titoli, ma non capisco perché niente di tutto questo mi è stato chiesto. Insomma, ripensandoci, in tutta sincerità ho avuto la netta impressione che mi è stato detto che non mi si poteva concedere il fido solo per sbrigare velocemente la pratica che stava diventando "ostica"; per liquidare me velocemente e risolvere così "il problema"' del potenziale cliente che non veniva richiamato; avendo io sollecitato più volte di essere contattato. Non mi è sembrata per niente una decisione ragionata e di sicuro non mi è stata ben spiegata.
Nemmeno un appuntamento in filiale mi è stato proposto, fate cosi per valutare la possibilità di avere un nuovo cliente?
Ora, mi è assolutamente chiaro che non posso aprire un conto corrente con fido presso di voi e va benissimo così, per fortuna non siete l'unica banca in Italia. Però vi chiedo gentilmente di aiutarmi a dissipare questi dubbi, perché con il senno di poi è stato tutto molto avvilente, insomma vorrei capire meglio la ratio di questa scelta, non si sa mai, possa servirmi per il futuro.
Attendo un gentile riscontro,
educatore finanziario presso AIEF Area manager SCM Sim , co-fondatore di Progetto Agenzia
5 mesiil saper chiedere referrals e' un elemento sostanziale, disatteso da quasi tutti. al cliente acquisito( solo a questo ai non clienti non facciamo una trattativa referrals, non ha senso). Trattativa? si trattativa, dura un quarto d'ora ma e' vincente per chiedere referrals. anche l'organizzare eventi puo' essere interessante per avere nominativi da andare a visitare. l'evento deve essere preparato bene e non esaurisce il suo effetto quel giorno ma nei giorni successivi nei quali fissero' gli incontri. tutte le volte che parlo di queste cose mi rivedo giovane consulente con il mio spv che mi seguiva passo passo. oggi mancano supervisori in gamba, ci sono molti teorici del lavoro ma con la teoria non si va da nessuna parte. Grazie del video.