Durante il Convegno Gipea “ETICHETTARE IL FUTURO | Tendenze economiche nel mercato delle etichette autoadesive” è stato presentato il XIII Osservatorio Economico. Dopo un 2023 difficile, sia il settore cartotecnico trasformatore che quello delle etichette autoadesive nel primo semestre del 2024 hanno mostrato segnali di ripresa della produzione, con le tendenze su terzo e quarto trimestre in ulteriore miglioramento. GIPEA - Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive
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Che cosa si cela dietro il paravento, a volte addirittura l’alibi, dell’etichetta made in Italy. E di che cosa c’è bisogno per non disperderne il valore, oggi che le inchieste della Procura di Milano sul caporalato e la crisi del tessuto toscano portano a galla i coni d’ombra e le zone grigie della filiera. Ricorderemo il 2024 come l’anno della grande crisi, di consumi e quindi industriale, della moda. E come l’anno che ha costretto ad affrontare in maniera sistemica i problemi del tessuto manifatturiero. Ne parliamo sul numero di novembre del mensile LaConceria dal titolo “Ma quale made in Italy”. Clicca https://lnkd.in/dWacuTKn per sfogliare “Ma quale made in Italy” Il mensile La Conceria è riservato agli abbonati: scopri le formule di sottoscrizione cliccando qui https://lnkd.in/db8Vmr-Z
Un numero per discutere dell’etichetta made in Italy, oggi - LaConceria | Il portale dell'area pelle
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➡️ In questo articolo, scopri come il Gruppo Artesi sta trasformando la sua #logistica interna per offrire servizi ancora più efficienti e rapidi alla sua clientela. Leggi di più 👉 https://bit.ly/4cVbE8V Ne ha parlato: Clara Verardo, Amministratrice Delegata del Gruppo
Innovazione ed efficienza nel magazzino: la strategia di crescita del Gruppo Artesi
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Il lavoro, se ben coordinato, porta sempre buoni frutti. Come tutti gli affezionati lettori sanno, nella filosofia, nel modus operandi di FIMAA, non sono importanti i riconoscimenti ed i successi provvisori, che certo non si disdegnano mai, ma quel che vale sono le relazioni durature che portano a risultati che incidono nel sistema. Correva l’anno 2019, luglio per l’esattezza, quando con grande lungimiranza il Presidente FIMAA Italia, Santino Taverna, riuscì a concretizzare il desiderio della Consulta dei mediatori merceologici di farsi voce ai tavoli istituzionali del ministero dell’Agricoltura per conto di Confcommercio. Da quel giorno, 31/7/2019, la Consulta merceologici ha fatto tantissime cose: dalla presenza al Ministero, ai coordinamenti in periodo Covid di interessanti sinergie tra mediatori, ai quattro convegni nazionali (addirittura al Cibus di Parma nei prossimi giorni). E il 6/5/2024 un altro importante tassello, la presenza, grazie ancora a Confcommercio, alla prima riunione di costituzione del nuovo tavolo del settore Riso, settore nel quale i mediatori merceologici sono in gran numero. Altro evento istituzionale sarà il 21 maggio relativo al settore ortofrutta. E non è finita qui, ora bisogna fare squadra e portare un medesimo linguaggio, cosa non scontata ma necessaria, sui tavoli che contano. Arricchendoli di idee, di proposte e di quel pizzico di arte mediatoria che ci contraddistingue. Confcommercio Milano Confcommercio Lombardia - Imprese per l'Italia Valorizza-Re @creiamovalore Stefano Pezzoni #FIMAAMILOMB #merceologici #milano #lodi #monza
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❓ Qual è l'impatto dell'Industria di Marca ❓ La ricerca di ALTHESYS Strategic Consultants pone l'accento sul ruolo strategico delle aziende associate a #Centromarca nel tessuto economico e sociale del nostro Paese. Lo studio ci racconta un quadro d’insieme di 87,2 miliardi di euro condivisi lungo tutta la filiera, tra produzione, fornitori, logistica, e distribuzione e vendita. Nella sola fase di produzione, il Valore creato ammonta a 26,9 miliardi di euro, suddivisi tra valore aggiunto (13,5 miliardi), ricadute indotte (9,1 miliardi), IVA (4,2 miliardi) e donazioni (0,1 miliardi). Un contributo essenziale che si manifesta sin dal primo anello della catena produttiva. Scopri di più nelle infografiche ⤵️ #Centromarca #ValoreDelBrand #IndustriaDiMarca
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Le sfide di un mercato attraversato da nuove dinamiche, l'innovazione e l'ampliamento del portafoglio prodotti, la crescita all'estero come obiettivo: tra presente e futuro, la Famiglia Rovagnati e Gabriele Rusconi raccontano la Rovagnati del presente e del futuro e il percorso che vede la Società affrontare momenti di cambiamento senza mai dimenticare i valori che da sempre la guidano, gli stessi trasmessi da Paolo Rovagnati. Al centro di questo equilibrio tra ieri e oggi sta una forte idea di impegno verso tutti i nostri stakeholder, quel valore che noi chiamiamo Qualità Responsabile. Per leggere l'intervista completa su l'Economia del Corriere della Sera visitate il link sotto #Rovagnati #RovagnatiQualitàResponsabile #Innovation #Export
Sfida al mercato: Rovagnati punta sugli scaffali (anche con gli affettati monoporzione)
corriere.it
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Alle soglie dell’autunno lo scenario economico e geopolitico è sempre più complesso e l’industria di marca si trova ad affrontare sfide vecchie e nuove, dalla competitività all’inflazione, dalla transizione ecologica a quella digitale, dall’innovazione alla legalità. Centromarca – Associazione Italiana dell’Industria di Marca richiama l’attenzione sulle tematiche aperte che coinvolgono il largo consumo, sollecitando interventi strutturali di politica industriale. Per questo il prossimo 24 ottobre sarà presentato a Roma uno studio sull’impatto economico sociale e ambientale dell’industria di marca sul sistema paese. “L’obiettivo è sottolineare alle istituzioni e ai media il ruolo strategico dell’industria di marca – spiega Vittorio Cino, Direttore generale Centromarca –. Già nel corso della nostra assemblea lo scorso giugno abbiamo voluto puntare i riflettori sulle problematiche che frenano lo sviluppo delle imprese del largo consumo in Italia di cui l’associazione si fa portavoce. È necessario che ne prenda piena coscienza la parte politica per agire congiuntamente e si favorisca la competitività di una parte importante del tessuto industriale italiano”. Troppo spesso i prodotti di prima necessità sono dati per scontati e non si riconosce la giusta rilevanza strategica al largo consumo. Dobbiamo essere più bravi a comunicare, raccontare meglio il valore aggiunto del settore, continuando a innovare e a creare prodotti con un buon rapporto qualità prezzo, difendendo il posizionamento dei brand e la loro reputazione. D’altra parte, è necessario operare in un contesto che non limiti lo sviluppo Nell’ultimo periodo inflazione e costi di produzione hanno compresso i margini delle imprese. Qual è la situazione e quali le vie d’uscita? L’inflazione è ancora presente, seppure la situazione sia diversa dai picchi del biennio scorso, quando le aziende di marca hanno operato per contenere gran parte dell’aumento dei costi, pari mediamente al 55% che solo in minima parte è stato trasferito al consumatore. In questa situazione, l’Idm ha continuato a investire, destinando il 6% delle entrate alla r&s. Il 63% delle aziende ha potenziato gli investimenti in tecnologie digitali e oltre il 70% ha aumentato le risorse destinate alla sostenibilità. La permanenza delle crisi geopolitiche internazionali continuerà a generare tensioni sui prezzi. Per contenerli sarà determinante lavorare sull’efficienza della filiera, ancora troppo lunga e articolata. Gli interventi prioritari riguardano la logistica, la digitalizzazione e la semplificazione amministrativa, tre aree che potrebbero portare a buoni risultati, presupponendo una stretta collaborazione tra i soggetti coinvolti. Alla politica non chiediamo aiuti in termini economici, ma semplificazione dei processi
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Grissin Bon SpA mira ad una costante crescita, nonostante le difficoltà derivate dalla non semplice situazione che il #frumento sta vivendo negli ultimi anni. Anche per il mondo delle #fettebiscottate, l'azienda ha in serbo nuove referenze che verranno presentate in occasione di #Cibus 2024 a clienti e partner. #gdonews #gdo #retail Redazione GDONews
Cecchi, Grissin Bon: “Prossimamente nuove referenze per la linea delle fette biscottate”
https://www.gdonews.it
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🍷📢 Non ripartono i consumi di #vino negli Stati Uniti. Nonostante il +2% di aprile, il saldo dei primi 5 mesi basato sugli ordini dei magazzini da parte di #horeca e grande distribuzione segna un -8% di vendite complessive e -6% per i prodotti del Belpaese. ✒ Il dato è emerso oggi a Roma nel corso dell’assemblea generale di Unione italiana vini (Osservatorio Uiv-Vinitaly). "Sapevamo che sarebbe stato un inizio di anno complicato – ha detto il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi – ma sappiamo anche che il vino italiano ha anticorpi adeguati per reagire alle difficoltà. C’è l’esigenza di sostenere un cambiamento in atto già da vent’anni nella vigna italiana. Il settore si sta adattando ai mutati stili di consumo modificando il proprio potenziale produttivo meglio di altri Paesi, prova ne sia che oggi gli spumanti italiani rappresentano il 33% del totale dei consumi di vino del Belpaese negli Usa, quasi il quadruplo rispetto alla quota sparkling generale (9%). Ora serve fare di più, a partire dalla promozione fino alle politiche d’impresa – dalla managerialità alla flessibilità - che devono essere recepite dalle istituzioni, senza cedere a chimere assistenzialiste che nuocciono fortemente allo sviluppo”. Alla tavola rotonda che ha seguito la presentazione dei dati erano presenti il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco #Lollobrigida e il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo #Giorgetti. 🥂Lollobrigida ha annunciato l'apertura di un tavolo per le regole sui #dealcolati.
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Centromarca – Associazione Italiana dell’Industria di Marca alla #gdo: lavoriamo insieme per creare valore e sui temi precompetitivi Verrebbe da rispolverare un linguaggio da Prima Repubblica: convergenze parallele. Su temi precompetitivi come sviluppo sostenibile, efficienza logistica, digitalizzazione l’industria di marca invita la gdo a rafforzare la collaborazione. E chiede di muoversi insieme anche ai tavoli governativi, nell’interesse complessivo della filiera Lcc. Ci saranno tante questioni rilevanti al centro della 33esima edizione degli incontri tra industria di marca e distribuzione moderna in programma mercoledì 13 e giovedì 14 novembre presso il Centro Congressi NH Milanofiori di Assago. Al centro, come di consueto, la dinamica della relazione commerciale. L’appuntamento, promosso da #Centromarca, ha un titolo di particolare attualità: Competere e creare valore nell’era dell’instabilità. Pur essendo a porte chiuse, per rispondere alle numerose richieste pervenute negli anni scorsi, sarà aperto anche alle adesioni delle industrie food e non food del largo consumo. Sul fronte retail, il programma prevede interventi di Acqua & Sapone , #Agorà #Network, Conad , Coop Italia, Gruppo VéGé Lidl Italia e Selex Gruppo Commerciale Esselunga e #Crai saranno coinvolti nel dibattito in programma nella mattinata della prima giornata. Come di consueto l’agenda prevede contributi scientifici, quest’anno a cura di Circana , Deloitte, Consumer Panel-YouGov, Ipsos e Prometeia Dunque un’opportunità di approfondimento, scambio di idee e networking unica nel suo genere nella filiera Lcc. “Industria di marca e distribuzione si incontrano, a livello di vertici, per due giorni, e parlano di tematiche fondamentali per il largo consumo -sottolinea Vittorio Cino, direttore generale Centromarca-. Durante la sessione plenaria, nella mattinata del primo giorno, affronteremo temi più ‘politici’, come il contesto economico, l’inflazione, i problemi e le opportunità da cogliere come filiera. Poi ci saranno gli incontri dedicati alle strategie delle aziende distributive. Ogni retailer illustrerà i piani di sviluppo per il prossimo anno”. Ma in che scenario si svolgeranno i lavori? “Veniamo da una rivoluzione epocale. Il consumatore sta cambiando la logica dei suoi acquisti e la fedeltà all’insegna e alle marche sullo scaffale non è più la stessa. Per questo l’industria e la distribuzione devono comprendere a fondo il contesto e sviluppare insieme nuovi piani per intercettare la domanda. Sarà importante, per esempio, la condivisione dei dati sugli shopper e sulle categorie. In parallelo, in un mercato che fatica a generare extra volumi, anche l’efficienza della filiera è fondamentale. In particolare, in ambiti come la gestione degli ordini o la corretta gestione degli investimenti sul consumatore”.
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