Plastica e microplastica nei mari: una minaccia silenziosa che avvelena i nostri oceani e mette a rischio la salute del pianeta e di tutti noi. Secondo le stime del WWF, ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari, causando danni incalcolabili all'ambiente marino e agli esseri viventi. Un problema dai mille volti: tartarughe marine che scambiano le buste di plastica per meduse, cetacei che muoiono soffocati dai frammenti di rete, microplastiche ingerite dai pesci che poi finiscono sulle nostre tavole. L'inquinamento da plastica non è solo un problema ambientale, ma anche un rischio per la salute umana. Le microplastiche, infatti, possono entrare nella catena alimentare e accumularsi nei nostri tessuti, con effetti ancora non del tutto chiariti. E il tempo? Ci vogliono centinaia, se non migliaia di anni, affinché la plastica si degradi completamente nei mari. Un tempo infinito rispetto ai danni che sta causando al nostro pianeta. Fenice Monte-Carlo è in prima linea per la tutela dell'ambiente e degli ecosistemi, sostiene con forza la lotta all'inquinamento da plastica. #oceani #plasticfree #fenice #wwf
Post di Stefano Cigana
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Adottiamo un atteggiamento più consapevole 🍀
Noi tutti conosciamo le conseguenze della #plastica presente in mare. L'80% della plastica, che trova il suo destino nell'#oceano, proviene da fonti terrestri e almeno 11 milioni di tonnellate di plastica vengono scartate nei nostri mari ogni anno. Sapevate che 730 tonnellate di #rifiuti vengono riversate ogni giorno solo nel mar Mediterraneo? Questo genera problemi legati a diversi aspetti: ✅ al tempo di #degrado (anche oltre 600 anni), ✅ alla #frammentazione in #microplastiche (che attraggono ed assorbono pesticidi, detersivi e altre sostanze inquinanti), ✅ al dannosissimo inserimento nella #catena alimentare di pesci, anfibi, uccelli marini e mammiferi e gli effetti che questo passaggio ha sulla salute umana non sono certo incoraggianti. ✅ e alle #trappole che si generano per la fauna marina, uccelli o pesci che si incastrano in reti da pesca abbandonate (responsabili del 27% dell'inquinamento marino) Non ultimo noi navigatori sappiamo bene che la plastica può rimanere impigliata in eliche o timoni. L’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente) stima che 1.000 fiumi sono responsabili di quasi l'80% delle #immissioni annuali di plastica in #mare.(⚠ Per questo motivo consiglio sempre di prestare grande #attenzione quando si naviga in prossimità di #foci di fiumi, in particolar modo dopo grandi e protratte piogge). Molto possiamo fare con un atteggiamento più #consapevole e responsabile anche quando siamo in #spiaggia. Gli oggetti di plastica #monouso costituiscono il gruppo più numeroso di rifiuti trovati lungo le coste marine: prodotti come posate di plastica, bottiglie, mozziconi di sigaretta o cotton fioc costituiscono, tutti insieme, più della metà dei rifiuti marini totali. Sono dati che abbiamo il dovere di conoscere e per i quali ritengo che ognuno di noi può apportare un contributo più che costruttivo. https://lnkd.in/dx4mxEgK #inquinamentomarino #consapevolezza
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Noi tutti conosciamo le conseguenze della #plastica presente in mare. L'80% della plastica, che trova il suo destino nell'#oceano, proviene da fonti terrestri e almeno 11 milioni di tonnellate di plastica vengono scartate nei nostri mari ogni anno. Sapevate che 730 tonnellate di #rifiuti vengono riversate ogni giorno solo nel mar Mediterraneo? Questo genera problemi legati a diversi aspetti: ✅ al tempo di #degrado (anche oltre 600 anni), ✅ alla #frammentazione in #microplastiche (che attraggono ed assorbono pesticidi, detersivi e altre sostanze inquinanti), ✅ al dannosissimo inserimento nella #catena alimentare di pesci, anfibi, uccelli marini e mammiferi e gli effetti che questo passaggio ha sulla salute umana non sono certo incoraggianti. ✅ e alle #trappole che si generano per la fauna marina, uccelli o pesci che si incastrano in reti da pesca abbandonate (responsabili del 27% dell'inquinamento marino) Non ultimo noi navigatori sappiamo bene che la plastica può rimanere impigliata in eliche o timoni. L’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente) stima che 1.000 fiumi sono responsabili di quasi l'80% delle #immissioni annuali di plastica in #mare.(⚠ Per questo motivo consiglio sempre di prestare grande #attenzione quando si naviga in prossimità di #foci di fiumi, in particolar modo dopo grandi e protratte piogge). Molto possiamo fare con un atteggiamento più #consapevole e responsabile anche quando siamo in #spiaggia. Gli oggetti di plastica #monouso costituiscono il gruppo più numeroso di rifiuti trovati lungo le coste marine: prodotti come posate di plastica, bottiglie, mozziconi di sigaretta o cotton fioc costituiscono, tutti insieme, più della metà dei rifiuti marini totali. Sono dati che abbiamo il dovere di conoscere e per i quali ritengo che ognuno di noi può apportare un contributo più che costruttivo. https://lnkd.in/dx4mxEgK #inquinamentomarino #consapevolezza
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Ogni giorno, tonnellate di rifiuti finiscono nei nostri mari e oceani, compromettendo la salute dell’ecosistema marino e, di riflesso, la nostra. Ma ti sei mai chiesto quanto tempo ci mette ciascun tipo di rifiuto a biodegradarsi nell’ambiente marino? Alcuni materiali scompaiono velocemente, altri richiedono decenni, se non secoli, per decomporsi. Ad esempio, la carta igienica impiega solo poche settimane, mentre un semplice contenitore di polistirolo può rimanere nel mare per più di 50 anni. E non è finita qui: bottiglie di plastica, pannolini e altri prodotti di plastica possono impiegare fino a 450 anni per degradarsi completamente, mentre il vetro, come le bottiglie, può richiedere addirittura 600 anni! La plastica è uno dei principali responsabili dell’inquinamento marino. Questo materiale, apparentemente utile e pratico, si scompone in microplastiche, che entrano nella catena alimentare e finiscono anche nei nostri piatti. Ogni volta che una bottiglia di plastica viene abbandonata, essa non si limita a galleggiare o a spiaggiarsi, ma si scompone in migliaia di frammenti che continueranno a contaminare il mare per secoli. Non possiamo permettere che il nostro mare diventi una discarica. Ogni piccolo gesto conta: evitare l’uso di plastica monouso, fare attenzione a smaltire correttamente i rifiuti e sostenere le iniziative di pulizia delle spiagge sono passi importanti che tutti possiamo compiere. Educare noi stessi e le future generazioni è fondamentale per proteggere l’ecosistema marino e garantire un ambiente sano. Ricordiamoci sempre che il mare non è solo una risorsa naturale, ma anche il rifugio di una biodiversità unica, essenziale per l’equilibrio del nostro pianeta. Ogni rifiuto abbandonato è un danno che lasceremo alle future generazioni. Scegliamo di prenderci cura del nostro pianeta e di tutelare i nostri mari. Un piccolo gesto oggi può fare la differenza domani. Facciamo la nostra parte. #plasticfree
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La #plastica sul fondo del mare è molta di più di quanto pensiamo Ci potrebbero essere fino a 11 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, di cui circa la metà composta da microplastiche mescolate alla sabbia e concentrate attorno ai continenti
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Ogni anno, oltre 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei nostri oceani. Questa cifra impressionante non solo danneggia gli ecosistemi marini, ma ha un impatto devastante su tutta la catena alimentare, arrivando persino nei nostri piatti sotto forma di microplastiche. Una delle principali fonti di inquinamento da plastica è l’enorme consumo di bottiglie usa e getta. Ogni minuto, nel mondo, vengono acquistate circa un milione di bottiglie di plastica, molte delle quali non vengono mai riciclate. Ridurre questa dipendenza è un passo fondamentale per proteggere il pianeta. I sistemi di depurazione dell’acqua rappresentano una soluzione sostenibile che può fare la differenza. Permettono di utilizzare l’acqua del rubinetto in modo sicuro, eliminando la necessità di acquistare bottiglie di plastica. Non si tratta solo di una scelta pratica, ma di un impegno verso un mondo più pulito e un futuro più sostenibile. Ogni piccolo gesto conta: scegliere alternative sostenibili, ridurre i rifiuti e sensibilizzare sull’importanza di proteggere il nostro pianeta sono passi che tutti possiamo intraprendere. Insieme possiamo creare un impatto positivo e duraturo. #StopPlastic #Sostenibilità #InquinamentoMarino #AcquaPura #Ambiente #Depyl
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Perché è fondamentale agire subito per contrastare l’inquinamento da plastica? 👇🏻 • Si stima che ci siano da 15 a 51 trilioni di oggetti di plastica per un totale di circa 150 milioni di tonnellate di plastica in tutti gli oceani del mondo. • Secondo le Nazioni Unite, la plastica uccide ogni anno un milione di uccelli marini e 100.000 mammiferi marini. • 24mila miliardi sono le microplastiche presenti sulla superficie degli oceani: 500 volte più numerose di tutte le stelle della nostra galassia. • Secondo il rapporto “Global Plastic Outlook” diffuso dall’OCSE, viene riciclato solo il 9% della plastica prodotta. Unendoti a Plastic Free potrai fare concretamente la differenza per un Pianeta migliore 👉🏻 https://lnkd.in/dM_jqKDA #plasticfree #plasticpollution #ambiente
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#24giugno Strisce di #plastica lunghe fino a 𝟐𝟎 𝐜𝐡𝐢𝐥𝐨𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐧𝐞𝐨 e visibili dallo spazio. Si tratta di vere e proprie isole galleggianti che si spostano con le correnti pari alle 𝑷𝒂𝒄𝒊𝒇𝒊𝒄 𝒕𝒓𝒂𝒔𝒉 𝒗𝒐𝒓𝒕𝒆𝒙, ovvero le isole di plastica galleggianti che arrivano ad una superficie di 8 volte l’Italia nel Pacifico. L’ipocrisia con la quale i nostri governi aderiscono allo slogan “free plastic” è davanti ai nostri occhi. Dichiara Gabriella Caramanica, Segretario nazionale Rivoluzione Ecologista Animalista. L’Italia, insieme a Egitto e Turchia, sarebbe tra i maggiori produttori di plastica, contribuendo a circa il 50% dei rifiuti plastici marini, 132.000 tonnellate l’anno. Laddove secondo il report “The Mediterranean: Mare Plasticum” dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), ogni anno, circa 230.000 tonnellate di rifiuti plastici finiscono in mare. Evidentemente la 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚 (𝐔𝐄) 𝟐𝟎𝟏𝟗/𝟗𝟎𝟒, entrata in vigore da gennaio 2022 con il 𝑫𝒆𝒄𝒓𝒆𝒕𝒐 𝒍𝒆𝒈𝒊𝒔𝒍𝒂𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒏. 196 𝒅𝒆𝒍 8 𝒏𝒐𝒗𝒆𝒎𝒃𝒓𝒆 2021 che vieta l’uso di 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐢 𝐦𝐨𝐧𝐨𝐮𝐬𝐨 non è sufficiente. Vediamo ancora palloncini, bottiglie, bicchieri, bobine di fili, confezionamenti o piatti di plastica ovunque. Materiali estremamente impattanti sull’ambiente ma anche sulla nostra salute e mortali per gli animali. Siamo estremamente preoccupati perché la volontà dei governi nel sostenere la conversione delle aziende non c’è più e possiamo anche affermare che non c’è mai stata. Prosegue il segretario nazionale. Di cosa stiamo parlando? Oltre alla densità della popolazione delle regioni costiere, tra le cause che provocano questo disastro ambientale vi è la cattiva gestione dei rifiuti, il turismo massivo e la navigazione mercantile. A questo si aggiungono microplastiche che arrivano dai fiumi. S’impone la necessità di un 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐩𝐮𝐥𝐢𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐞 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐞. Ci sono numerosi progetti interessanti brevettati negli ultimi anni a tale scopo. In secondo luogo, il Governo deve percorrere misure anche infelici. Non possiamo più consentire questo scempio. E’ obbligo ripensare il sistema della distribuzione andando verso una pianificazione che consideri le economie circolari, puntando anche al commercio dello sfuso e alla filiera corta che potrebbero essere un punto di partenza per ridurre questa produzione di massa. 𝑫𝒐𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒓𝒊𝒇𝒐𝒏𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒊 𝒗𝒂𝒍𝒐𝒓𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒂𝒏𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒖𝒎𝒊𝒔𝒎𝒐 𝒒𝒖𝒊𝒏𝒅𝒊 𝒆𝒅𝒖𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒊 𝒄𝒊𝒕𝒕𝒂𝒅𝒊𝒏𝒊 𝒂𝒇𝒇𝒊𝒏𝒄𝒉é 𝒔𝒊𝒂𝒏𝒐 𝒑𝒊ù 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒂𝒑𝒆𝒗𝒐𝒍𝒊 𝒏𝒆𝒍 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒔𝒕𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒕𝒂. 𝑩𝒂𝒔𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒇𝒓𝒆𝒏𝒆𝒔𝒊𝒂 𝒖𝒔𝒂 𝒆 𝒈𝒆𝒕𝒕𝒂. Conclude Caramanica. #plasticfree #inquinamentomare #inquinamentoacqua #plasticalternative
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Ogni giorno assistiamo a gesti che sembrano che sembrano insignificanti e che spesso passano inosservati: qualcuno butta per terra o lancia dal finestrino una carta, una bottiglia o una sigaretta. Questi piccoli atti di incuria hanno conseguenze devastanti sull'ambiente e sulla salute pubblica. Secondo una ricerca di Legambiente, in Italia ogni anno vengono abbandonati circa 500.000 tonnellate di rifiuti per strada! Un semplice pezzo di carta può impiegare fino a 5 anni per degradarsi, un mozzicone di sigaretta fino a 15 anni, mentre una bottiglia di plastica può richiedere fino a 450 anni. I mozziconi di sigaretta sono tra i rifiuti più diffusi e dannosi. Ogni anno, circa 4,5 trilioni di mozziconi vengono gettati nell'ambiente. Le sigarette rilasciano nel suolo tantissimi composti cancerogeni come: Nicotina, Arsenico, Piombo, Cadmio, Polonio, Formaldeide e tanti altri, che infiltrandosi nel terreno raggiungono le falde acquifere inquinando le riserve d'acqua. Non si tratta solo di sporco: È VELENO PER IL NOSTRO PIANETA. Inoltre, i mozziconi accesi sono una delle principali cause di incendi boschivi e urbani, causando danni inestimabili agli ecosistemi e alle proprietà. Ogni estate assistiamo a centinaia di ettari di foreste che vengono distrutti da incendi provocati da mozziconi accesi. Anche oggetti come bottiglie di vetro, se lasciate sotto al sole, possono innescare incendi. Gli animali scambiano spesso i rifiuti per cibo, con conseguenze letali. La plastica e altri materiali possono causare soffocamento, blocchi intestinali e intossicazioni. Secondo il WWF, ogni anno più di un milione di uccelli e 100.000 mammiferi marini muoiono a causa dei rifiuti plastici. Milioni di tonnellate di rifiuti finiscono ogni anno nei mari. Questo inquinamento danneggia gravemente l'ecosistema marino, uccidendo migliaia di specie e contaminando la catena alimentare. L'UNEP stima che entro il 2050 ci saranno più plastiche che pesci nei nostri mari. Ogni rifiuto gettato per strada può finire nei fiumi e poi negli oceani, aggravando questo disastro. I mozziconi di sigaretta sono tra i rifiuti più lanciati, seguiti da cartacce e fazzoletti. Questi rifiuti possono finire sul parabrezza dei veicoli dietro, causando distrazione e possibili incidenti. Un oggetto lanciato può rientrare nell'abitacolo di un'auto, causando gravi danni, specialmente se si tratta di una sigaretta accesa. C’è anche il rischio che il conducente in scia, vedendo arrivare un oggetto a tutta velocità sulla sua macchina, per schivarlo, possa distrarsi e perdere il controllo del mezzo! Gettare i rifiuti negli appositi contenitori è un'azione semplice che può fare una grande differenza. È una responsabilità che abbiamo verso noi stessi, gli altri e il nostro pianeta. OGNI RIFIUTO CHE GETTI PER TERRA DIVENTA PARTE DEL PROBLEMA. OGNI VOLTA CHE UTILIZZI UN CESTINO, SEI PARTE DELLA SOLUZIONE. FAI LA TUA PARTE E IL PIANETA TI RINGRAZIERÀ. #pianeta #rifiuti #ambiente #inquinamento
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Se continuiamo così, nuoteremo tra la plastica. L’impatto dell’inquinamento plastico sui nostri oceani è allarmante. Secondo studi recenti, si stima che ci siano 11 milioni di tonnellate di #plastica sul fondo dell’oceano. Questo è inaccettabile e dobbiamo prendere misure urgenti per ridurre il nostro consumo di plastica e aumentare il riciclaggio. È impoSe continuiamo così, nuoteremo tra la plastica. L'impatto dell'inquinamento plastico sui nostri oceani è allarmante. Secondo studi recenti, si stima che ci siano 11 milioni di tonnellate di #plastica sul fondo dell'oceano. Questo è inaccettabile e dobbiamo prendere misure urgenti per ridurre il nostro consumo di plastica e aumentare il riciclaggio. È importante ricordare che ogni piccola azione conta. Puoi fare la tua parte scegliendo alternative sostenibili alla plastica, come borse di stoffa e bottiglie riutilizzabili, e assicurandoti di riciclare correttamente. Puoi anche sostenere le aziende che si impegnano per pratiche sostenibili e la riduzione della plastica. Dobbiamo agire ora per proteggere i nostri oceani e l'ambiente in generale, assicurando che il futuro sia sostenibile per le generazioni a venire. #Ambiente
Una investigación ha calculado por primera vez la cantidad de plásticos que acaban en los fondos oceánicos, que se convierten en
blgs.co
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👇🏻 Rifiuti in spiaggia, la plastica purtroppo regna ancora sovrana! Secondo un recente studio apparso sulla rivista Nature Sustainability, l'80% dei rifiuti marini è rappresentato dalla plastica, un materiale che resiste nell'ambiente anche per secoli, facendo i danni che tutti noi conosciamo bene (pensa solo alla grande questione delle microplastiche o all'ingestione da parte di cetacei e tartarughe). ✍🏻In questa ricerca si mette in evidenza come sacchetti, bottiglie, contenitori per alimenti e involucri monouso risultino essere i 4 prodotti più inquinanti, mentre i residui legati al consumo di tabacco (quindi mozziconi, pacchetti di sigarette, involucri di plastica, accendini) abbondino soprattutto sulle spiagge. Ai primi cinque posti ci sono (partendo dal più diffuso): • mozziconi di sigaretta • tappi di plastica • cotton fioc • bottiglie di plastica • attrezzi da pesca A questo vanno aggiunti rifiuti ingombranti, vetro ma anche alluminio, mascherine usa e getta e una quantità preoccupante e invasiva di piccoli frammenti di plastica dei quali non è stato possibile capire la provenienza. E voi, come vi comportate con i rifiuti in spiaggia? Non dimentichiamoci che il Pianeta è di tutti noi e di chi verrà dopo di noi. Un Mondo migliore comincia da te! 🌍 #raccoltadifferenziata #ecologia #ecologiaFVG #friuliveneziagiulia #netracconta #neteducation #raccoltadifferenziata #ecologia #ecologiaFVG #friuliveneziagiulia #netracconta #neteducation
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