È festa neroverde al Teghil: 2-0 al Cosenza e salvezza conquistata. I calabresi retrocedono in C senza passare dai playout.
Ultimi novanta minuti da brivido al Teghil, dove si disputa lo scontro diretto in chiave salvezza tra Pordenone e Cosenza. Ai ramarri basta un pareggio per conquistare aritmeticamente la permanenza nel campionato cadetto. I rossoblù sono obbligati a vincere per rimandare il discorso ai playout, dove affronterebbero nuovamente i neroverdi.
Avvio aggressivo dei padroni di casa, che al 3' si rendono pericolosi con Zammarini, la cui conclusione è respinta in corner da Falcone. Il portiere ospite è ancora protagonista al 30', quando è bravo a trattenere un velenoso diagonale di Ciurria. Il Cosenza – apparso intimorito nei primi minuti di gara – si fa vedere dalle parti di Perisan dopo la mezz’ora con una percussione centrale dell’ex Tremolada, il cui tiro si spegne sul fondo. L’ultima chance del primo tempo capita sul sinistro di Crecco, che con un cross rischia di sorprendere l’estremo difensore neroverde.
La squadra di Domizzi parte meglio anche nella seconda frazione e sfiora il vantaggio con Magnino. Nella fase centrale della ripresa i calabresi attaccano con più convinzione: al 59' un’uscita incerta di Perisan favorisce Crecco che svetta di testa e manda a lato di un soffio, mentre al 74' una spizzata aerea di Trotta fa venire i brividi ai ramarri. Dopo lo spauracchio, il Pordenone mette il match in discesa grazie al gol siglato dal neo-entrato Butic, che deve solo spingere in porta un delizioso invito di Ciurria (78'). I rossoblù – rimasti in dieci per l’espulsione di Tiritiello – hanno bisogno di due reti e si sbilanciano, lasciando spazio alle ripartenze avversarie. E in pieno recupero, su azione di contropiede, il rocambolesco autogol di Crecco chiude i conti. Sul 2-0 può partire la festa neroverde. Dopo tre stagioni nel campionato cadetto, i calabresi retrocedono in Serie C senza passare dai playout in virtù del distacco superiore ai 5 punti tra quintultima e quartultima.