Againts infinity jest
Avevo circa 10 anni, tanto entusiasmo, ma non ero in grado di finire neppure i
cruciverba semplificati. Quindi, dopo un pò mi buttavo su qualche altro gioco
più adatto alle mie capacità, tipo “unire i puntini”. Ricorda quel gioco in cui,
seguendo la numerazione, univi i puntini con delle linee fino ad ottenere un
disegno? bene, lì ero il master e commander nell’esecuzione.
Per cui si sieda e ascolti come non ha mai ascoltato, forse comprenderà come
non ha mai compreso.
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Matematica, leadership, geografia, resilienza, economia o scienze, sono
materie utili al proprio vivere e lavorare, a fare cose; quelle cose di cui
parlavano prima.
La vita però è complessità, è relazione, non è solo fare cose, c’è molto di più
nascosto tra le pieghe del tempo.
Ci sono persone, citando Henry David Thoreau, che “vivono in quieta disperazione”, tutti i giorni, tra i banchi di scuola, davanti ad un monitor o un smartphone, in una palestra, seduti su una panchina.
Ecco qual é il mio lavoro, aiuto ad unire i puntini.
- Ci sono puntini per tutti, li trovi ovunque, sono: i nostri sogni, le nostre
speranze, le persone che incontriamo, i libri che amiamo, l’orto che coltiviamo,
il cane che accudiamo, il film che guardiamo; migliaia e migliaia di puntini
intorno a noi. Vedere i puntini, unirli, è necessario per rispondere alle uniche
due domande, a cui però non puoi che rispondere te.
Come posso rendere qualcuno felice perché io esisto?
Il resto, signore, il resto che s’impara è materiale di consumo, cancelleria
dell’animo per scrivere nel libro della vita; ma l’amore, la speranza, la
consapevolezza, la bellezza e la gioia, questi sono l’inchiostro che
danno contenuto alle pagine bianche del nostro esistere, sostanza ai nostri
sogni.