Andare oltre le difficoltà di comunicazione con i pazienti che convivono con la demenza

Andare oltre le difficoltà di comunicazione con i pazienti che convivono con la demenza

"Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo, una volta che si è imparato a leggerlo” (Alexander Lowen)

Quando ci prendiamo cura di una persona che convive con la demenza le difficoltà certamente non mancano. Infatti, come professionisti sanitari siamo chiamati a soddisfare i bisogni dei nostri pazienti, ma comprendere quali questi siano, soprattutto a causa dei tanti problemi linguistici, in special modo nella fase avanzata della malattia, spesso è veramente ostico. Dalla mia esperienza, l’errore che spesso commettiamo in maniera inconsapevole è quello di affidare la nostra comprensione soprattutto al linguaggio parlato, malgrado conosciamo bene i limiti dei nostri pazienti a causa del progredire della malattia. Ovviamente, questo approccio sarà molto spesso fonte di frustrazione e, in alcuni casi, di attrito, perché se da una parte l’operatore si sentirà inutile e incapace, dall’altra i nostri pazienti, invece di sentirsi accolti e compresi, si sentiranno soli e rifiutati. Che fare allora? Con il progredire della demenza, i pazienti si affidano sempre di più alla comunicazione non verbale per esprimere i propri bisogni, sentimenti ed esperienze. Per tale motivo, ogni professionista sanitario deve imparare a interpretare i segnali non verbali dei pazienti per poter fornire assistenza e supporto adeguati.

Ecco allora alcune strategie chiave che possono aiutarti nel lavoro quotidiano:

  • Contatto visivo

Stabilisci un contatto visivo diretto con i pazienti affetti da demenza. Questo li aiuterà a sentirsi coinvolti e li dimostra che li stai ascoltando. Mantieni, quindi, il contatto visivo quando parli con il paziente e quando lui comunica con te.

  • Espressioni facciali

Usa espressioni facciali positive, come il sorriso, per trasmettere calore e rassicurazione. Ricorda, inoltre, di adattare le tue espressioni facciali al tono della tua voce e alle tue parole.

  • Gesti

Utilizza gesti semplici per trasmettere un significato, come indicare, annuire o fare un pollice in su. Evita movimenti complessi delle mani, che potrebbero confondere il paziente.

  • Tocco

Un tocco delicato può essere molto confortante per i pazienti affetti da demenza. Una mano sul braccio o sulla spalla può rassicurare. Chiedi sempre il permesso prima di toccare il paziente.

  • Prossimità

Posizionati all'altezza degli occhi del paziente, seduto o in piedi. Evita di stare troppo vicino al paziente, allo scopo di non violare il suo spazio intimo, perché potrebbe sentirsi minacciato e potrebbe interpretarlo come un atto intimidatorio. Mantieni, infine, una postura aperta e rilassata.

  • Interpretazione dei segnali non verbali

Fai attenzione a tutti quei segnali che possono indicare che il paziente provi dolore o angoscia, come sopracciglia aggrottate, pugni chiusi o movimenti irrequieti. Agitazione, ritiro o comportamenti ripetitivi possono anche indicare bisogni insoddisfatti. I segnali non verbali positivi, invece, includono sorridere, stabilire un contatto visivo, tendere la mano o apparire calmi e contenti. Questi segnali suggeriscono che il paziente è a suo agio e che le sue esigenze vengono soddisfatte.


Ricordati, infine, di adattare sempre la tua comunicazione al paziente. Parla lentamente e chiaramente, usando parole semplici e frasi brevi e ascia più tempo al paziente per elaborare ciò che stai dicendo e risponderti. Puoi anche utilizzare supporti visivi come immagini, oggetti o gesti per integrare le parole. Questo può aiutare il paziente a comprendere ed esprimersi più facilmente

Spero che queste strategie ti siano d’aiuto nel tuo lavoro quotidiano e ti aspetto nei commenti per sapere la tua esperienza.

Un caro saluto

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