Arriva #FuTech, la nostra rivista dedicata alle tecnologie.
Chi ci conosce sa bene che le nuove tecnologie non sono solo il nostro #business, ma anche la nostra #passione. Per questo abbiamo pensato di fare qualcosa di nuovo e speciale: abbiamo deciso di realizzare una #rivista dedicata. Ed eccola, si chiama #FuTech e il primo numero sarà un monografico dedicato alla #blockchain che pubblicheremo il 19 aprile sul nostro sito.
Per adesso abbiamo pensato a una cadenza trimestrale, ma come tutti i progetti editoriali che sono creativi e professionali insieme, non ci diamo deadline fisse, perché per noi è importante pubblicare nuovi contenuti quando siamo certi di avere qualcosa di davvero utile da diffondere: siamo nell’era dell’#overinformation, lo sappiamo, ma qualcosa da dire lo troviamo sempre.
Allora, il primo numero è (quasi) pronto, lo abbiamo realizzato in collaborazione con Blockchain PRO . Contiene dati utili per l’inquadramento dello scenario globale e italiano, approfondimenti su casi concreti di applicazione nei vari settori, interviste a manager dell’innovazione, flash news, Trips & Ticks.
Perché siamo partiti dalla blockchain?
Innanzitutto, perché le tecnologie dei registri distribuiti (DLT), di cui la blockchain fa parte, sono un alleato silenzioso e poco appariscente del mercato, come lo è stato Internet.
Le sue applicazioni sono sempre più numerose e toccano tutti i settori, dalla finanza, all’industria, alla manifattura e ai servizi. Il valore aggiunto che porta alle imprese alimenta la sua crescita costante.
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Senz’altro è un errore non tenerne conto oggi.
È anche vero che blockchain e #criptovalute sono state una calamita per truffatori e speculatori, che immaginavano di realizzare un business facile. Ma questo è un business come tutti gli altri: si deve lavorare tanto, fare ricerca e sviluppo, anticipare il mercato e avere un pizzico di fortuna.
Tra l’altro nonostante le numerose dichiarazioni sfavorevoli da parte di alcune istituzioni finanziarie, sono state proprio le banche ad averla adottata per prime, e tuttora sono le banche in prima linea nell’uso di valute virtuali e nell'applicazione delle DLT all’interno dei propri processi interni.
Infine, va detto che parlare di blockhain non è parlare solo di blockchain: esiste una forte #convergenza tra la blockchain e le altre tecnologie dirompenti, come AI, IoT o smart manufacturing: la loro integrazione permette di potenziare le prestazioni reciproche. Se l’AI e la robotica suscitano timori sull’accesso incontrollato ai dati personali, la tecnologia blockchain supporta l’identità sovrana (Self Sovereign Identity) che supera i fondamenti del GDPR costruiti su prescrizioni e mette la gestione della privacy nelle mani del titolare dei dati.
Ma ora ci fermiamo, altrimenti vi diciamo già tutto.
Ci vediamo su questa rete per nuovi dettagli.