ART HEALING CINEMA: DUE PARTITE – GENERAZIONI FEMMINILI AL CONFRONTO
Per questa settimana con Art Healing voglio parlarvi di un film non molto conosciuto tratto da una pièce teatrale di Cristina Comencini: Due partite.
Il cast è tutto al femminile: Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini. Valeria Milillo, Claudia Pandolfi, Alba Rohrwacher; la regia di Enzo Monteleone.
Fu fatto uscire con una mossa di marketing il 6 marzo del 2009 si tratta di uno psicodramma dove gli uomini, motore di ogni discorso, non esistono né compaiono mai in campo.
Il film si muove in due momenti separati ma per un certo qual senso paralleli.
Si apre negli anni Sessanta con quattro donne che giocano tutti i giovedì a carte in una casa, si conoscono bene e i loro racconti parlano di uomini, del loro rapporto con il maschile, con i mariti assenti, affettuosi, silenziosi.
Sono donne e madri, nella stanza accanto giocano le loro bambine, che vivono vite perfettamente rispondenti al cliché che la società richiede, ma che non le hanno portate alla realizzazione di se stesse: hanno rinunciato a carriere possibili o avviate, all’amore per sé.
All’improvviso ci si sposta avanti nel tempo, quarant’anni dopo, e di nuovo quattro donne, le figlie degli anni Sessanta si ritrovano nella stessa casa per il funerale di una delle madri. Le quattro donne parlano di loro, delle loro madri e del loro rapporto con gli uomini e si scopre così quante analogie ci siano tra le loro vite e quelle della generazione precedente, a volte per somiglianza alle volte per assoluto contrasto.
C’è una nuova consapevolezza, ma ancora tanto lavoro da fare per riuscire a costruire un’identità femminile forte, riconoscibile che rispetti se stessa e anche il maschile che le è accanto.
Vi ho voluto presentare questo film proprio perché aiuta in una riflessione a più livelli sul femminile: su quanto le donne abbiano necessità di trovare il proprio personale modo di realizzarsi senza lasciarsi ingannare da quello che la società richiede o vorrebbe; sul fatto che noi donne per poter accedere alla nostra essenza dobbiamo necessariamente riconoscere le nostre origini e da qui scegliere con attenzione qualcosa di diverso, se lo vogliamo; sul nostro rapporto con il maschile che spesso disprezziamo o da cui ci facciamo sottomettere senza invece costruire un rapporto di parità in cui vengano riconosciute le diverse attitudini per ottenere così maggiore ricchezza personale, sociale, spirituale…
Vi invito a guardare questo film che potete trovare facilmente anche su Youtube con un atteggiamento di apertura amorevole verso di voi, verso le generazioni che vi hanno preceduto.
Motto: Siamo come le nostre madri, ma possiamo scegliere diversamente.
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