Ascesa della Digital Health dopo Covid-19
La sanità è uno dei settori più coinvolti nel processo di progressiva digitalizzazione della società, evoluzione che ha subito una decisa accelerazione a seguito della pandemia di Covid-19. Il report "Digital Health Trend 2021" pubblicato da IQVIA Institute evidenzia come il numero di soluzioni di digital health disponibili sul mercato sia notevolmente aumentato, e nel caso dell'Italia il report “Sanità Digitale oltre l’emergenza: più connessi per ripartire” dell'Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità conferma l'esistenza di un certo favore da parte di medici e pazienti all'innovazione digitale, nonostante ci siano ancora delle difficoltà da affrontare e superare
Non ci sono molti dubbi sul fatto che gli storici del futuro considereranno la pandemia di Covid-19 come uno degli eventi di assoluta rottura nella sequenza degli eventi. Detto ciò, partendo da questi presupposti è sin da ora possibile intravedere quali innovazioni, con molta probabilità, diventeranno la “nuova normalità” già dal prossimo futuro. Il continuo aumento degli investimenti in digital health e la conseguente continua realizzazione di applicazioni in tale ambito, conferma che la sanità sarà sicuramente uno dei settori che subirà una notevolmente trasformazione a seguito della digitalizzazione della società post Covid.
I dati del Digital Health Trend 2021
Infatti, durante l’emergenza seguita alla diffusione della pandemia, si è potuto assistere ad un notevole aumento di soluzioni tecnologiche legate alla sanità digitale. Per avere conferma di ciò basta leggere i dati contenuti nel report intitolato “Digital Health Trends 2021” realizzato da Murray Aitken e Deanna Nass, e pubblicato da IQVIA Institute for Human Data Science.
Le cifre del rapporto mostrano nel 2020 gli investimenti in digital health sono ammontati alla cifra record di 24 miliardi di Dollari, con il solo mese di Dicembre che ha registrato il record mensile di 34 miliardi di Dollari. Anche il numero di soluzioni presenti sul mercato è aumentato in modo impressionante, in quanto le app dedicate alla salute in senso lato, alla medicina e al fitness a disposizione dei consumatori da Apple Store e Google Play hanno superato la cifra di 350.000, con più di 91.000 introdotte sul mercato nel solo 2020 (pari ad una media di 251 applicazioni al giorno).
I numeri contenuti nel rapporto di IQVIA Institute riportano inoltre una tendenza già corso prima della pandemia che si è confermata durante il 2020: la quota di app focalizzate sulle condizioni di salute (in particolare quelle dedicate ai disagi mentali e al disordine comportamentale, alla gestione del diabete, ai controlli del sistema cardiocircolatorio, e la sistema digestivo) ha guadagnato sempre più mercato a scapito di quelle focalizzate sul wellness management. Infatti, nel 2015 le applicazioni dedicate alla gestione delle condizioni di salute erano il 28% del totale, mentre nel 2020 tale quota è salita al 47%.
Le Digital Therapeutics
Fra le applicazioni destinate ad impieghi più strettamente sanitari, l’insieme delle digital therapeutics e dei digital care products ha concentrato su di sé un’attenzione particolare. IQVIA Institute ha censito più di più 250 soluzioni di questo tipo di cui circa 150 già in commercio (mentre le rimanenti sono ancora in sviluppo). Tuttavia, concentrando l’attenzione su quelle che possono essere considerate le vere e proprie terapie digitali, sono 25 quelle attualmente presenti sul mercato dopo aver ottenuto l’autorizzazione dagli enti regolatori, in quanto hanno superato con successo il processo autorizzativo del tutto simile a quello di un farmaco. Altre 23 sono presenti in commercio perché autorizzate senza che sia stata necessaria alcuna autorizzazione (in quanto ritenute a basso rischio), mentre altre 89 sono nel pieno del loro sviluppo clinico.
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Focus sulla situazione italiana
Analizzando, invece, nello specifico la situazione italiana, è possibile fare riferimento ai dati riportati nel report “Sanità Digitale oltre l’emergenza: più connessi per ripartire” redatto dall'Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano.
Da una rilevazione che ha coinvolto un target di medici, sia MMG che specialisti, è emerso che durante la pandemia gli strumenti di digital health (teleconsulto, televisita e telemonitoraggio) sono stati utilizzati dai clinici in misura molto superiore rispetto a prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria. In questo caso, però, il dato interessante è la percentuale di operatori sanitari che dichiarano di essere inclini ad utilizzare tali tecnologie anche in futuro: in nessun caso tale dato scende sotto il 64% e nel teleconsulto medico raggiunge un livello pari all’86%.
Tale tendenza si constata anche fra i pazienti: da un’indagine di Doxapharma che ha intervistato un campione di pazienti italiani, nel 33% dei casi la maggior parte delle app utilizzate riguardano il monitoraggio dello stile di vita. Tuttavia ben il 50% di questo campione si dimostra interessato nel volerne fare uso in futuro. Una propensione che sarebbe ancora maggiore se un maggior numero di app certificate, se non addirittura di vere e proprie digital therapeutics, fosse disponibile sul mercato.
Detto ciò, l’indagine mette anche in luce una certa difficoltà, da parte della classe medica, a comprendere appieno la differenza fra app per la salute e terapie digitali. Inoltre, dalla survey emerge che i medici non hanno ben chiaro come sia strutturato il processo di validazione clinica di queste applicazioni: ad oggi in Italia è questo il maggior ostacolo ad una vera diffusione delle digital therapeutics.
Da tutte queste considerazioni, è possibile comprendere come esistano ancora degli ostacoli da affrontare e superare a vari livelli (e ognuna di queste limitazioni richiederebbe un approfondimento a parte), ma anche che si è innescato un processo di modernizzazione digitale in sanità che andrà governato ma che non potrà essere arrestato.
Dino Biselli
Fonti Principali