Attività libero professionale intramoenia
Il Governatore della Toscana, Rossi, (che ben conosce il mondo della sanità) (ri)apre un nuovo fronte di "scontro" fra sistema sanitario e medici: propone la abolizione della attività libero professionale intramoenia, addirittura tentando di fare una legge di iniziativa popolare (http://goo.gl/RfSgiX). Questo tema rappresenta (lo ricorderanno i meno giovani) il punto da cui partì una serie di interventi voluti dalla allora Ministra della Salute, alla fine degli anni '90. Il tempo non le ha dato ragione, sebbene le premesse fossero teoricamente ineccepibili. Oggi il SSN paga ancora le conseguenze della cosiddetta "riforma Bindi" che poco o nulla ha prodotto, rispetto agli obiettivi che si prefiggeva.
Forse, come dice il Governatore della Toscana, una azione tanto forte potrebbe ridurre le liste di attesa (cosa tutta da dimostrare, visto che i medici ospedalieri che fanno tale attività sono una larghissima minoranza) ma di certo incrementerebbe le tensioni all'interno del sistema. Non dimentichiamo che il "potere di acquisto" degli operatori della sanità pubblica si è "impoverito" di ben oltre il 50%, nel corso degli ultimi 30 anni, e che quella "valvola di sfogo" fu mantenuta a suo tempo proprio per contrastare un imperante malcontento fra di loro.
Non si ha, però, la sensazione che i mali della sanità pubblica italiana derivino dalle liste d'attesa. Anzi, leggendo ciò che quotidianamente viene proposto dalla stampa, si ha la sensazione che questo tema rappresenti un elemento demagogico per distrarre l'attenzione da altri elementi di ben altra caratura. Basta leggere, ad esempio, l'ultimo report di AGENAS sulla trasparenza (goo.gl/py0JZY), e ancor più guardare i report sulla corruzione in sanità (goo.gl/qbJEgX) o anche semplicemente il recentissimo report di Cittadinanzattiva sugli sprechi che in questo settore avvengono quotidianamente (goo.gl/0ue0ZD) per capire che la sanità italiana ha degli operatori della salute (infermieri e medici) molto attenti, dedicati e eticamente ineccepibili. Infatti risulta come uno dei migliori sistemi sanitari al mondo, nonostante sprechi, corruzione e mancanza di trasparenza certamente non imputabili a loro.