Azienda e senso di appartenenza: in memoria di Maria Baldassarri

Non è mia intenzione rattristare nessuno, specialmente in questi giorni di festa, ma vorrei raccontare una storia che mi tocca da vicino e che ritengo importante, sia dal punto di vista umano che professionale, e che potrebbe servire da esempio per molti.

Esattamente un anno fa ci lasciava una preziosa e amata collaboratrice, Maria Baldassarri, dopo 40 anni di inestimabile lavoro alla Box Marche. La sua scomparsa ha lasciato in azienda un vuoto davvero incolmabile, e vi assicuro che non si tratta di cattiva retorica: venite a trovarci in Box Marche e chiedete di Maria a chiunque incontrate, vedrete subito cambiare lo sguardo del vostro interlocutore e sentire la sua voce incrinarsi.

Perché? Potrei dirvi che Maria, nei suoi 40 anni di lavoro, ha dato l’anima per l’azienda, ne ha condiviso i valori e supportato le scelte con passione, umiltà, determinazione e rispetto per i colleghi, gli amici, i clienti e i fornitori; che è stata al mio fianco come collaboratrice leale, amica sincera, instancabile lavoratrice, consigliera illuminata; che grazie al suo contributo, alla sua volontà e alla sua forza la nostra Box Marche ha ottenuto risultati importanti… Ma sarebbe comunque riduttivo.

Per cercare di renderle onore riprendo ciò che ho già scritto in un altro articolo e che trova nella storia di Maria un meraviglioso esempio: l’azienda è un’identità narrativa, racconta e vive una storia, costruisce il proprio sé, ha un’anima, respira attraverso i valori condivisi dalle persone che diventano modus operandi collettivo. Per questo in Box Marche non parliamo mai di dipendenti, ma di collaboratori: Persone con la “P” maiuscola, che crescono umanamente e professionalmente nella propria azienda, che sentono di potersi fidare dei propri capi e dei propri colleghi, che imparano dagli altri, che cercano esempi, che condividono fatica e gioie, vittorie e sconfitte.

Ecco, Maria non solo è stata parte attiva di questa narrazione, ma ne è diventata, negli anni, una delle principali protagoniste: è stata un'ispiratrice, un esempio di moralità ed etica del lavoro, di passione e serietà, di umiltà e rispetto, ruolo di cui era ignara e che ha incarnato a modo suo, con semplicità, attraverso sentimenti sinceri e comportamenti coerenti. Vederla al lavoro, collaborare con lei, sentirla parlare di Box Marche significava entrare in contatto, in maniera naturale, con il tanto spesso declamato “senso di appartenenza” dei dipendenti. 

E sapete una cosa fantastica quanto banale? Il senso di appartenenza diventa qualcosa di assolutamente spontaneo se l’azienda è strutturata mettendo le Persone al centro e per di più è contagioso: perché non c’è niente di più bello e coinvolgente di vedere all’opera qualcuno che ama il proprio lavoro e che ha fiducia e stima nell’azienda in cui lavora. 

Per questo Maria è stata così importante: il suo modo di essere ci ha contagiati tutti e tutti le dobbiamo qualcosa. E in questo dicembre, in suo ricordo, abbiamo voluto portare nel mondo un po’ di lei associando il suo nome alla Fondazione Succisa Virescit. 

Perché da ciò che è stato reciso possa nascere ancora amore, speranza, bellezza.

Grazie Maria.