Campanelle Calcio, Campo intitolato a Maurizio Visintin
Il giorno 16/11/2024, ho partecipato con emozione all’inaugurazione del Campo di Calcio del Campanelle, toccante la cerimonia e non poteva essere altrimenti, scoprirete del perché leggendo le mie righe.
Più che di una inaugurazione essendo ancora da terminare, come sottolineato dall’intervento della vice Sindaco, si trattava di una intitolazione al compianto Maurizio Visintin, portato via in giovanissima età, per un incidente stradale, causato da una persona, risultata poi, ubriaca.
Grazie al continuo impegno, di mamma Graziella e papà Claudio, che portano avanti questa loro lotta in difesa delle vittime della strada, che vede come oggi, questo loro progetto realizzato.
Questo è l’ennesimo lavoro ed impegno, che i cari Graziella e Claudio, stanno cercando con la loro dedizione, di sensibilizzare l’attenzione dei giovani e dei meno giovani.
Il campo a lui dedicato, è forse quello più imponente come veduta, il quale dall’alto, abbraccia simbolicamente tutta Trieste.
Mi soffermo su una cosa, vivere ogni istante della propria vita, con quella mancanza di respiro e stretta nello stomaco, sapendo che tua/o figlia/o ha chiuso quella porta e non potrà mai più aprire, sia un peso troppo grande per tutti da sopportare.
I cari Graziella e Claudio, hanno trovato una forza incredibile a far sì da supportare attraverso il loro dolore, i quali ci fanno comprendere con la loro continua presenza, che dobbiamo dare valore al valore, dobbiamo dare valore al dolore.
Caro Maurizio, che seppur per un tempo breve ti ho conosciuto, posso con sicura certezza dirti, che grazie a te e per te, i tuoi genitori e tua sorella, non solo non sono soli, ma hanno e ci continuano a regalare attraverso il tuo nome, speranza ed impegno, progetti al sostegno della vita umana e della sua importanza. Vero molto dei tuoi amici di un tempo, ti hanno la sciato il tempo, ma di certo, ne hai acquisito degli nuovi, proprio come accade nelle nostre vite, ci si evolve, si perde, si ritrova si incontra e su queste dobbiamo lavorare, affinché il messaggio dei tuoi genitori sia vivo in eterno.
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Concludo, quando tutti noi prendiamo una decisone, fermiamoci solo un secondo e cerchiamo di capire, se quella azione potrebbe ledere la vita o il proseguo di qualcuno.
Si, la vita è frenetica, ma proprio perché è una, portiamone rispetto, perché una nostra decisione sbagliata non debba portar via la vita e/o i sogni di un’altro, lasciando un dolore che non finirà mai, anzi, ci seguirà ed incalzerà fino al nostro ultimo respiro.
Io e mia moglie, abbiamo chiamato nostro figlio Micael, da Mikha’el, che tradotto significa:
Chi è come Dio?
Nessuno, è implicita la risposta.
Graziella, Claudio, sempre vicino a voi e grazie di rendermi partecipe della vostra vita, con umiltà e rispetto vi salutò.
Ciao caro Maurizio