Che cos'è l'euforia irrazionale?

Che cos'è l'euforia irrazionale?

Se vi dicessi che la persona di cui vi sto per parlare aveva predetto la bolla internet del 2000 e quella dei mutui suprime americani del 2008? E se vi dicessi che nel 2019 ha scritto un libro in cui teorizzava gli effetti della pandemia delle informazioni? Non è un veggente, non è un menagramo, è Robert Shiller un economista lucidissimo che grazie ai suoi studi si è meritato il premio Nobel nel 2013. Per dirla in modo molto semplice Shiller ha il merito di aver criticato la convinzione che sui mercati valga la regola del “Ok il prezzo è giusto”. E’ tutta colpa della euforia irrazionale (titolo del suo libro che nel 2000 prima, e nella riedizione del 2005 dopo, previde i due peggiori cataclismi finanziari della storia recente).

Per Shiller non è vero che i mercati diano sempre il prezzo giusto ad ogni cosa anzi, spesso si creano delle illusioni che portano all'esplosione di vere e proprie bolle che fanno tanto male agli investitori.

Possono sembrare delle affermazioni ovvie ma il suo pensiero è davvero innovatore perché Shiller ha avuto il merito di smontare pezzo per pezzo la convinzione che i mercati siano perfetti. Per shiller non bisogna guardare ai mercati come se fossero degli oracoli perché i mercati non rispecchiano accuratamente tutte le informazioni disponibili. Nel suo ultimo libro "Narrative Economics" sostiene che lo studio dell'economia deve riacquistare una visione più completa del modo in cui funziona il mondo in cui viviamo. Shiller utilizza l'immagine della pandemia ben prima che questa parola diventasse nota a tutti. Si parte da una narrazione, si diffonde in modo pandemico tra la gente un' affermazione che può diventare virale e modificare interi mercati. Un esempio? La convinzione che i titoli delle società tecnologiche non possano far altro che salire........e poi c'è stato lo scoppio della bolla internet! I prezzi delle case non scenderanno mai.........e poi c'è stata la bolla immobiliare americana! Certe aziende sono troppo grandi per fallire (il famoso to big to fail), miseramente sbugiardato anche nel recente passato.

Sono suggestioni che si moltiplicano in conseguenza dell'effetto gregge. Intere masse di persone trovano conferma delle proprie convinzioni nella condivisione di quella narrazione con altri.

Il problema è che queste narrazioni sono spesso irrazionali ma sono potentissime, condizionano i comportamenti, distorcono la propensione al rischio e spesso inducono i meno esperti a farsi trasportare dagli eventi. Shiller scrive che è una caratteristica tipica dell'essere umano è lo scambio di informazioni.

Le informazioni che più circolano rapidamente sono legate all'opportunità di ottenere cibo e alla necessità di evitare pericoli. Quante volte abbiamo parlato con nostri amici o conoscenti dicendo di essere andati a fare una gita in montagna, di aver trovato un posto dove si è mangiato benissimo però la strada per arrivarci era un po’ pericolosa. Difficile che ci si soffermi sulla purezza dell'aria, sulla bellezza dei panorami, sulla qualità del riposo a meno che il discorso non vada veramente in profondità. Il genere umano mette in cima alle priorità tanto l'opportunità di trovare cibo quanto la paura (in questo caso di perdere tutto). Queste pulsioni amplificate si trasformano in pensieri e comportamenti che, nei grandi numeri, condizionano irrazionalmente l'economie mondiali.

Shiller ha scritto una cosa che mi ha colpito molto: nel 2008 i mercati crollano, una forte ondata di vendite colpisce il mondo finanziario. Mentre i grandi investitori vendevano, i piccoli aspettavano perché ancora non c'era la narrazione di pessimismo. Quando sui media il mondo inizia a leggere l'espressione "grande depressione" inizia a crearsi una narrazione di pessimismo che si auto alimentava. Solo a quel punto i piccoli investitori hanno iniziato a vendere (quando ormai era troppo tardi). Per dirla in modo super semplificato, per via dell'effetto gregge, si creano delle convinzioni non sulla base delle nostre conoscenze ma sulla base di narrazioni condivise da una moltitudine di persone.

Shiller non si ferma alla teoria ma ha messo tutto questo in pratica con due indici molto importanti: il case Shiller che è un indice molto seguito e affidabile del reale stato del mercato immobiliare americano e l'indice cap che è un indicatore azionario ponderato del reale andamento dei mercati.

Quale lezione possiamo trarre da questi studi così importanti che l'euforia irrazionale deve essere compensata confrontandosi con chi ha gli strumenti sia tecnici che culturali per capire se in quel ristorante in montagna si mangia davvero così bene o, come dicono, se quella strada è davvero pericolosa come la raccontano.

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