CHI STA MANGIANDO LA TORTA?
La malattia mentale più diffusa è il soggettivismo inconsapevole. Siamo al punto tale identificati negli eventi che scambiamo le nostre Mappe mentali con la Realtà. Non ci accorgiamo che alle volte (e forse più spesso di quanto pensiamo), non siamo noi a mangiare la torta ma è la torta che ci sta divorando. E non accorgersene oggi è un problema. Grande e serio. Perché nel frattempo la vita scorre veloce e ad un certo punto tutto svanirà. E allora sarà tardi per trovare una posizione di vantaggio.
Le Mappe Mentali sono i nostri veri Leader e/o Dittatori. Ci conducono e decidono, per noi, la nostra vita: lavorativa, affettiva, sociale. Questi Programmi (mentali, emotivi, relazionali, sociali e culturali) operano attraverso 2 semplici processi inconsci e simultanei:
- Operano attraverso un'attività PERCETTIVA: le Mappe leggono, traducono ed interpretano per noi le informazioni che raggiungono i nostri 5 sensi (es: il mio corpo percepisce una temperatura dell’ambiente e decide che fa freddo e che è necessario infilarsi un maglioncino).
- Operano, anche, attraverso un'attività CREATIVA: le Mappe orientano per noi il processo di percezione (vedi punto 1) sulla base dei nostri convincimenti-esperienze-gusti-valori creando dei circuiti di retroazione di auto-convincimento (es: credo che tu sia simpatico e quindi percepisco in te tutto ciò che ti rende effettivamente simpatico).
È questo duplice movimento - di Percezione e di Creazione - che genera, alla fine del processo, un prodotto che chiamiamo REALTÀ. E qui cominciano le considerazioni importanti perché la Realtà è il punto esatto dove si innesca il conflitto tra le parti. Perché?
Perché tutti hanno, senza rendersene conto, una definizione tutta personale e molto personalizzata di Realtà. Per ognuno di noi la "propria Realtà" è più "vera delle altre" e corrisponde, in ultima analisi, alla Verità Ultima che tutti dovrebbero, necessariamente, condividere. Nei fatti però non è affatto così. Anzi. Quel prodotto che chiamiamo Realtà è molto lontano dall'essere oggettivo perché è il semplice frutto di un costrutto totalmente soggettivo.
A scanso di equivoci è necessario comprendere che la REALTÀ OGGETTIVA esiste ma di per sè non ha nessun segno.
Per intenderci la Realtà Oggettiva non è né positiva né negativa. Siamo noi "umani" che, lecitamente o stupidamente, con i nostri bisogni, le nostre paure, i nostri obiettivi e le nostre convinzioni, la coloriamo (inconsapevolmente) del colore che ci appare, di volta in volta, più appropriato. Così quando piove non ci limitiamo a dire "piove" ma diciamo "è brutto" perché siamo in vacanza al mare ed evidentemente la pioggia non è il clima migliore per godersi la spiaggia! Ma per il contadino, che aspettava l'acqua per le sue coltivazioni, quel "brutto" sarà ovviamente, il tempo "migliore" possibile!
Il problema non è né la pioggia né il sole. E nemmeno la torta al cioccolato.
Il problema vero, che ci riguarda da vicino, è la mancanza di consapevolezza della nostra soggettività. E questa mancanza è una malattia che ci impoverisce.
Il problema, dunque, non è la torta al cioccolato, ci mancherebbe. Il problema è che alle volte/spesso (solo la tua consapevolezza è in grado di dirtelo) non sei tu a condurre le danze ma è la danza a condurti dove vuole... non sempre in luoghi vantaggiosi.
Traslando questa idea nel pratico potremmo comprendere che il problema non è il capo (o il collega), non è il marito (o la moglie), non è il tuo lavoro (o la tua azienda), non è la tua età (o il tuo sesso). Il problema semplicemente non è... quello a cui pensi! Il problema principale, invece, è che tu chiami REALTÀ la Mappa che ti abita! Senza accorgertene trasformi una condizione in un condizionamento che ti imprigiona. Trasformi il punto di partenza della gara in un punto di arrivo!
Dovresti, invece, concederti la possibilità di interpretare (almeno per un attimo) di considerare quelle situazioni di partenza (in cui oggettivamente ti trovi) da angolazioni e da prospettive diverse. Perché la vita non è ciò che ti accade ma come riesci ad interpretare in maniera vantaggiosa ciò che ti accade!
È per questo che ho messo a punto negli anni il Metodo ESC...PRISON (www.escprison.com). Perché dovresti fuggire (almeno ogni tanto) dalla tua Mente che mente e non sa di mentire. Dovresti uscire dalla prigionia della Mappa Mentale ed avvantaggiarti di punti di vista diversi. Il Metodo ESCPRISON é un percorso di Self-Coaching che lavora sulla Flessibilità Mentale e sulla Resilienza Emotiva. Ti invita (e costringe), almeno per un attimo, a vedere gli eventi da angolazioni e prospettive diverse. Uscendo dallo Programma in essere nella tua Mente ti rendi conto che il film che stavi guardando (che chiamavi Realtà) era in realtà solo un'identificazione pesante con il programma stava lavorando! Ti renderai anche conto, probabilmente, che quel programma non era necessariamente quello più vantaggioso e più utile di quel momento...
E comunque sarai in grado di riassaporare la torta al cioccolato! Sarai tu a mangiarla e non lei a divorarti. E sarà un piacere immenso. Irrinunciabile.
Responsabile vendite letti specialistici.
4 anniNon lo sa nemmeno lei...
Surveyor presso AS COATING CONSULTING
4 anniBuona la torta... Ma attenta ai pinoli! Scherzi a parte.... Molto interessante.