Come essere un vero Talento!

Come essere un vero Talento!

Oggi vi parlerò di come deve essere un vero “Talento”.

Innanzitutto precisiamo cosa significa essere un talento: “il talento è la capacità innata nel compiere una determinata cosa in modo meravigliosamente facile e spontaneo, e soprattutto nell’eseguire quell’azione in modo eccellente quando per tutto il resto delle altre persone compiere quell’azione non è altrettanto naturale o altrettanto semplice”.

Quindi una persona talentuosa si distingue e di conseguenza viene riconosciuta dagli altri.

Nell’antica Grecia veniva usata una bilancia chiamata “Tàlanton” che serviva per pesare e verificare il valore delle monete. Da lì il termine passò alle monete, definendo “talenti” le monete di un certo valore.

Probabilmente per questo motivo nel corso dei secoli ci siamo abituati a pensare che a un grande talento debba avere una carriera brillante, avere grandi guadagni, e una vita caratterizzata da fama e ammirazione, e oggi difatti è quello che accade ad una persona talentuosa.

Ma utilizzare il dono del proprio talento per inseguire solo una vita privilegiata sarebbe un vero spreco.

Tantoché oggi, la più grande incognita per una persona talentuosa, non è come utilizzerà al meglio il proprio talento, ma se riuscirà ad affermarsi.

La criticità di questo dubbio equivale a come se si stesse desiderando di utilizzare un litro di benzina facendolo infiammare per fare luce, piuttosto di utilizzare il litro di benzina per alimentare il motore di un generatore di corrente che dia luce ad un intero palazzo.

La vera opportunità di chi possiede un talento risiede nella possibilità di essere un esempio, affinché attraverso il proprio talento non si migliori solo la propria vita ma anche quella degli altri.

Un talento deve infatti essere un “apri acque”!

Ricordate l’esempio di Mosè?

Mosè fu la guida del popolo d’Israele nel deserto dopo che questo uscì dall’Egitto per andare in cerca della “Terra Promessa”, ma ad un certo punto il popolo d’Israele si ritrovò inseguito dagli egiziani, e come unica via di gufa di fronte a loro avevano solo il Mar Rosso.

Mosè, utilizzo la sua fede, per chiedere a Dio di aprire le acqua del mare; e così avvenne.

Grazie alla fede di Mosè, tutto il popolo d’Israele attraversò all’asciutto il mare arrivando all’altra riva senza essere preso dagli egiziani che nel frattempo annegarono nel mare che si richiudeva dietro il popolo d’Israele.

La vera apprensione di un talento, dovrebbe quindi essere di come riuscire a migliorare la vita degli altri piuttosto di pensare a come migliorare solo la propria.

Il talento è un dono individuale che serve a portare benefici a tutti.

Ma spesso accade che un talento che riesce ad affermarsi, consapevole di essere più bravo degli altri, matura anche il desiderio di essere adulato, invidiato, cercato, sfociando in un senso di superiorità, autorità e potere.  

Il rischio di sentirsi superiori fa spesso mutare in presunzione, arroganza e autocompiacimento, conducendo lontano dal merito di possedere il talento.

Basti pensare all’esempio delle celebrità musicali, che non appena arrivano alla popolarità, capita spesso che queste si autodistruggono per via degli eccessi a cui si abbandonano.

Provare ammirazione per una persona talentuosa, non è reato. Anzi la stima degli altri deve far prolificare le performance del talento, ma sarebbe una dissipazione per il talento vivere una vita alla ricerca solo delle ammirazioni, se queste porterebbero poi un’autodistruzione.

Per comprendere affondo come dev’essere una persona talentuosa, citerò un altro esempio biblico, ovvero la “Parabola dei Talenti”, raccontata nel versetto 14 del libro di Matteo al capitolo 25, che parla giustappunto della moltiplicazione dei “Talenti”.

Questa parabola narra di una persona facoltosa che dovendo partire per un lungo viaggio, affidò i suoi averi a tre suoi domestici.

Secondo le capacità che riconosceva in ognuno di quelli l’uomo affidò a uno cinque talenti, a un altro due, a un altro uno.

A quel puntò l’uomo partì e ognuno dei domestici utilizzò quei talenti.

Al ritorno dal viaggio l’uomo domandò ad ognuno dei suoi domestici di restituirgli i suoi beni, così colui che aveva ricevuto cinque talenti si presentò con altri cinque talenti poiché la sua capacità lo aveva aiutato a moltiplicare i talenti ricevuti.

Lo stesso fece anche il secondo.

Mentre il terzo, restituì solo il talento che aveva ricevuto senza moltiplicarlo, poiché la sua preoccupazione maggiore fu quella di riservare il suo talento.

In questa parabola Gesù insegna che le nostre capacità non devono essere tenute nascoste, ma senza inorgoglirci, occorre mettere le proprie abilità a servizio di tutti, affinché si trovi sia la nostra felicità che quella degli altri.

Il mondo ha infatti bisogno di persone talentuose affinché queste contribuiscono a promuovere la transizione della conoscenza e del saper fare per rendere il mondo un luogo migliore.

Un autentico talento, non scambia il suo valore a fronte di un beneficio immediato e riservato solo a sé stesso, ma si sacrifica per qualcosa che porti un beneficio collettivo.

Se sei riuscito ad affermarti e vuoi continuare ad essere veramente efficace, non contare quante persone stanno sotto di te, ma conta quelle di cui ti stai prendendo cura.

Un vero leader non è nato per essere servito, ma per servire agli altri.

Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire (Cit. dal vangelo di Marco cap. 10 v. 45 – Parole di Gesù Cristo) 

Concludo con queste altre citazioni che spero possano esortare chiunque li legga:

“Non desiderate l'impossibile per avere una vita migliore degli altri. Desiderate piuttosto di fare il possibile per rendere migliore la vita altri”!


“Il mondo non ha bisogno di professionisti che sanno essere umani. Il mondo ha bisogno di esseri umani che sanno essere professionisti”!

 

Luca Trovato

Giada Scatà

Managing Director presso Bella Storia BV

2 anni

Grazie per questa bellissima condivisione!

Jonathan Severino

Broker hotels group, property and family office | Assets Management & Consulting investments

2 anni

Mi trovo d’accordo con te Luca, credo che ognuno di noi è venuto qui sulla terra con un specifico proposito e se hai un talento prima o poi dovrai capire come servirtene per aiutare gli altri in modo disinteressato.

Grazie Luca per questa magnifica riflessione.

Davide Cunsolo

Libero professionista in ambito Turistico-Alberghiero (ed extra-alberghiero) e Videomaker

2 anni

Grazie Luca, una bellissima riflessione ricca di spunti sulla quale riflettere. Il talento è un dono (quindi non siamo stati noi a meritarlo ma ci è stato donato) da condividere, perché proprio per questo ci è stato dato, per poterlo metterlo a disposizione di Chi ce lo ha donato (e quindi in funzione del prossimo). Se non cogli questo aspetto e credi che il talento sia un merito e non un dono, questo sarà solo uno strumento per espandere ego e presunzione, fino alla rovina. Proprio ieri leggevo del passaggio nel Mar Rosso...il talento di Mosè agli occhi del popolo era un bastone, ma dentro quel pezzo di legno erano la scintilla della Fede e il fuoco dell'Ubbidienza ad innescare ed alimentare il miracolo.

Viviana Fantini

Sales Advisor at Sun Energy Pro.

2 anni

Bellissimo ... e Molto molto molto vero .. a parte qualche typo in un paio di parole ma dettagli insignificanti a confronto della Vera profondità del messaggio lanciato .. Complimenti ! e pienamente d'accordo !!

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