CONOSCENZA DEL DISTURBO DISSOCIATIVO DI IDENTITA'​ E COME AIUTARE LA PERSONA CHE NE E'​ AFFETTA.

CONOSCENZA DEL DISTURBO DISSOCIATIVO DI IDENTITA' E COME AIUTARE LA PERSONA CHE NE E' AFFETTA.

CHE COS’E’ IL DISTURBO DISSOCIATIVO O DISTURBO DELLA PERSONALITA’ MULTIPLA

Il disturbo dissociativo dell'identità (DDI), conosciuto in passato come disturbo di personalità multipla, è una malattia che può essere debilitante e terribile, sia per la persona che ne soffre, sia per chi le sta accanto. Il DDI è caratterizzato dallo sviluppo di personalità o identità alternative. Si tratta di una patologia piuttosto controversa, pertanto chi ne è affetto potrebbe essere fortemente stigmatizzato. Per migliorare il benessere degli individui che soffrono di questa malattia è necessario avere un atteggiamento compassionevole nei loro riguardi.

Comprendere la malattia

·      Conosci i sintomi. Il DDI è caratterizzato dalla presenza di identità che si alternano, definite spesso alter ego. Si tratta di personalità molto complesse, con una propria storia, tratti fisici e comportamenti ben specifici. Per esempio, un adulto potrebbe avere la personalità di un bambino. Potresti notare dei cambiamenti nella voce e nei movimenti, oltre ad atteggiamenti e preferenze. Quando manifesta l'identità alterata, il soggetto può perdere la memoria o il senso del tempo e non si rende conto che il suo alter ego ha preso il sopravvento. Il passaggio da una personalità all'altra viene definito "switching".

·        Le persone che soffrono di DDI provano anche ansia, depressione, manifestano autolesionismo, disturbi del sonno e spesso abusano di droghe e/o alcool.

·        La gravità dei sintomi varia molto in base al soggetto.

·        Non esprimere giudizi. Le persone che soffrono di disturbi mentali spesso non cercano o non seguono delle terapie, a causa dell'isolamento sociale che circonda i malati mentali. Questo può essere particolarmente vero per i soggetti affetti di DDI, perché non si tratta di una malattia accettata universalmente, nonostante sia inserita nel DSM-5, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, dove sono descritti i criteri diagnostici di tutti i disturbi mentali. Fai in modo di non contribuire all'imbarazzo e senso di vergogna che il paziente, molto probabilmente, già prova.

·        Comprendi quanto possa essere difficile riuscire a gestire le reazioni degli altri. Questo ti farà capire quanto sia complesso convivere con un disturbo mentale.

·        Fagli delle domande, se hai confidenza con il malato. Se il soggetto affetto dal disturbo è un familiare o un amico, chiedigli come si sente e che cosa prova, in modo che sappia che ti preoccupi per lui. Se però non hai molta confidenza, evita di chiedere troppi dettagli, per non metterlo a disagio.

·        Chiedigli come si sente prima e dopo lo "switching", per cercare di conoscere meglio la sua situazione.

·        Mostragli empatia facendogli capire che riconosci quanto queste esperienze possano essere spaventose, destabilizzanti e frustranti

·      Dare supporto

·        Sii semplicemente presente. La vergogna e lo stigma spesso tendono a isolare ancora di più le persone affette dal disturbo dissociativo dell'identità. Aiuta il soggetto a mantenere delle relazioni sociali sane, impegnandoti attivamente con lui. Non è necessario discutere della malattia; infatti, sarebbe una soluzione migliore dedicare il tempo che passate insieme a parlare di altre cose, in modo da aiutarlo a sentirsi "normale".

·        Cerca di organizzare degli incontri ogni settimana, in maniera da riuscire a vedervi regolarmente.

·        Trova delle attività che possiate svolgere insieme, per concentrare le discussioni e le conversazioni su altri temi che non siano il DID.

·        Partecipa a un gruppo di sostegno. Può essere un'ottima maniera per trovare altre persone che vivono esperienze simili e con cui condividere lo stesso disagio. Magari potresti proporgli di partecipare insieme per mostrargli il tuo supporto

·        Fatti coinvolgere più attivamente. Dimostragli il tuo supporto unendoti a un gruppo di pressione, assieme ad altri attivisti che sostengono e affrontano il tema dei disturbi mentali. Questo ti permetterà di imparare molto di più sull'argomento e ti darà maggiori opportunità per sentirti utile.

·        Incoraggia il soggetto a partecipare insieme a te. Se riesci a convincerlo ad aderire al gruppo di pressione, puoi aiutarlo a comprendere meglio le sue esperienze e superare l'isolamento sociale.

·      Gestire lo "Switching"

·        Aiuta il malato a evitare i fattori scatenanti. Il trauma è un fattore piuttosto comune tra le persone affette da DDI e la dissociazione avviene generalmente a seguito di un grave stress emotivo. Ciò significa che le emozioni intense possono scatenare lo "switching". Se vuoi aiutare il paziente a evitare i fattori che innescano questo cambiamento, devi fare in modo che riesca a riconoscere e gestire i momenti di maggiore stress. Se ti accorgi che una situazione sta diventando per lui emotivamente impegnativa, interrompila cambiando argomento o chiedendogli di iniziare con te un'attività totalmente diversa.

·        Anche droghe e alcool possono indurre lo "switching", quindi scoraggialo a farne uso.

·        Presentati. Se ti ritrovi ad assistere a un episodio di cambiamento di identità, il soggetto potrebbe anche non riconoscerti. In questo caso il malato potrebbe essere confuso o spaventato; fai in modo che si senta a proprio agio, presentandoti e spiegandogli perché vi conoscete.

·        Se la persona affetta da DDI è il tuo coniuge, dovresti evitare di dire ai suoi alter ego che sei il marito o la moglie. Ad esempio, se l'identità alternativa è quella di un bambino, potresti innescare uno stato di profonda confusione e portare il soggetto a cambiare nuovamente alter ego, magari con un sesso differente, causando di conseguenza dei problemi di identità sessuale.

·        Incoraggia il paziente a sottoporsi a un trattamento. La terapia per questo disturbo prevede degli incontri regolari con un terapeuta e dei cambiamenti nello stile di vita. Le persone che soffrono di depressione e/o ansia a volte seguono anche una cura farmacologica. Il trattamento, a prescindere da quale sia, deve essere seguito in modo costante per essere efficace, quindi è importante aiutare e incoraggiare il malato nei suoi sforzi per evitare che interrompa le cure.

·        Incoraggialo a rivolgersi a un terapeuta offrendoti di accompagnarlo.

·        I cambiamenti nello stile di vita di solito prevedono una dieta sana, un regolare esercizio fisico e l'astinenza dall'uso di droghe e alcool. Potresti incoraggiare il malato ad attenersi a questo stile adottandolo tu stesso, almeno finché non inizia a seguire le cure e a stare meglio.

·        Suggeriscigli di impostare un allarme sul telefono per ricordarsi di prendere i farmaci come da istruzioni.

·        Se manifesta l'intenzione di non seguire delle cure, è importante che si rivolga urgentemente al medico.

 

·      Consigli

·        Il detto recita "mens sana in corpore sano", quindi invita il paziente a seguire un'alimentazione equilibrata e a fare regolare attività fisica per trovare terapie alternative.

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