Da Matilde Serao ai fratelli Frattasio (Mixed by Erry): le origini antiche della lotta per la sopravvivenza
Scatto del 14 agosto 2024

Da Matilde Serao ai fratelli Frattasio (Mixed by Erry): le origini antiche della lotta per la sopravvivenza

La Visione da Matilde Serao

Matilde Serao scriveva oltre centottanta anni fa ne Il ventre di Napoli: “Per rifare la salute e la coscienza a quella povera gente, per insegnare loro come si vive, essi sanno morire come avete visto! Per dir loro che essi sono fratelli nostri … non basta sventrare Napoli, bisogna rifarla.” Attraverso queste parole, l’autrice tratteggiava con precisione la condizione del popolo napoletano tra la fine dell’Ottocento (1884) e l’inizio del Novecento (1904).

Nel suo racconto, la Serao descriveva un popolo in cui “s’incrociano e si fondano tante gentili, poetiche, ardenti eredità etrusche, arabe, saracene, normanne, spagnole”. Questo ricco miscuglio culturale dava vita a un sangue “arroventato dall’odio, bruciato dall’amore e consumato dal sogno”.

Il testo, da cui sono estratti questi passaggi, rappresenta uno degli esempi più brillanti dell’approccio metodologico e della profondità analitica dell’autrice, capace di andare oltre le apparenze. Giornalista, scrittrice e narratrice fuori dagli schemi, Matilde Serao descriveva la realtà urbanistica, sociologica e antropologica di Napoli con una lucidità che ha lasciato un’ombra indelebile. Il degrado, la povertà, il tasso di mortalità elevato dovuto alle pessime condizioni igieniche, e lo sconcertante analfabetismo, soprattutto tra le donne, erano solo alcuni dei tratti distintivi di un quadro sociale desolante.

Le Contraddizioni degli Interventi Urbanistici

Nonostante gli interventi urbanistici fortemente voluti dal sindaco Nicola Amore per migliorare l’igiene e decongestionare la città, agli inizi del ‘900 il degrado rimase quasi immutato, occultato dietro il “paravento” dei nuovi palazzi umbertini. Molti napoletani furono costretti a rifugiarsi nei quartieri già sovraffollati, mentre le gravi condizioni sociali venivano nascoste agli occhi dei visitatori.

In questo contesto, mentre l’architetto britannico Lamont Young, con il suo avveniristico progetto avrebbe dovuto trasformare Bagnoli nel “Rione Venezia”, con stabilimenti balneari e termali, sorsero gli impianti produttivi di Bagnoli e San Giovanni a Teduccio.

La Ricostruzione e le Sfide del Boom Economico

Dopo due devastanti guerre mondiali, Napoli, come il resto d’Italia, visse la caduta del regime fascista e la nascita della Repubblica nel 1946, affrontando un difficile periodo di ricostruzione economica e sociale. Nonostante il boom economico degli anni '50 e '60 trasformasse l’Italia in una potenza industriale, a Napoli la modernizzazione cozzava con problemi sociali storici mai risolti, accentuando le disuguaglianze e lasciando irrisolte le ferite profonde di una città dove il progresso conviveva con povertà, degrado e marginalizzazione.

Il Mercato Nero e le Dinamiche Sociali degli Anni '70 e '80

Tra gli anni ’70 e ’80, la borghesia napoletana crebbe, sostenuta dalle libere professioni e dal commercio. Tuttavia, una parte consistente della popolazione viveva alla giornata, sperimentando lavori di fantasia. In quegli anni, il mercato delle sigarette e dei prodotti tecnologici americani e stranieri era in forte ascesa, favorendo la nascita di sofisticate truffe e un mercato nero fiorente.

La Storia dei Fratelli Frattasio e la Pirateria Musicale

Lo scenario cambia e con esso gli interpreti, ma i protagonisti restano. La lotta alla sopravvivenza si traduce in desiderio di riscatto sociale, nella ricerca di una via d’uscita dalla miseria, alternativa alla malavita organizzata che, se certamente poteva essere raggiunta con l’accesso alla cultura e alla formazione di tipo tradizionale, diveniva un miraggio per chi questa possibilità non se la prospetta neppure.

Queste condizioni hanno creato il terreno fertile per la storia che ha visto protagonisti i fratelli Frattasio, raccontata nel libro di Simona Frasca Mixed by Erry. La storia dei fratelli Frattasio e nell’omonimo film di Sydney Sibilia. Queste opere raccontano di come, nonostante la mancanza di disciplina e di strumenti, i Frattasio siano riusciti a mettere in piedi un sistema di produzione, commercializzazione e distribuzione di musicassette prima e poi CD illegali.

Il Fenomeno della Pirateria e la Tolleranza Istituzionale

Il sistema di impresa realizzato dai fratelli Frattasio è nato e cresciuto sul territorio con il coinvolgimento del substrato sociale e, fino agli interventi puntivi finalizzati al suo smantellamento, come parte del progetto più ampio di lotta contro la pirateria, è stato “tollerato” dalle istituzioni. Ciò che stupisce della storia è proprio la percezione della realtà del fenomeno e del livello di tolleranza della stessa, giunta fino al punto di considerare quello di Mixed by Erry un marchio riconosciuto, al punto tale da essere esso stesso oggetto di contraffazione.

Creatività e Sopravvivenza: Il Confine Sottile tra Legalità e Necessità

Lo svuotamento di disvalore della condotta rapportata ai più efferati crimini contro la vita e la persona che ne ha giustificato la nascita, crescita e sopravvivenza. Il prodotto, piratato ed illegale, dei fratelli Frattasio era curato nel dettaglio e finalizzato a far entrare nelle case dell’uomo qualunque a buon prezzo, perché depurato dei costi di produzione e distribuzione delle Case discografiche, successi musicali nazionali ed internazionali, contribuendo, più o meno consapevolmente, alla diffusività della cultura musicale.

Quel valore positivo, pur offuscato dal superamento dei limiti legali, ha lasciato un’impronta indelebile, svelando il volto complesso di una lotta invisibile per la sopravvivenza. La storia dei fratelli Frattasio non è solo un racconto di pirateria musicale, ma anche il riflesso di un desiderio di riscatto sociale che ha trovato espressione in un contesto di scarsità di opportunità e marginalizzazione. Questa vicenda dimostra come creatività e intraprendenza possano emergere persino nelle situazioni più difficili, sebbene al costo di una costante precarietà e di una delicata tensione tra legalità e necessità. Ciò che resta è una profonda riflessione sul valore attribuito a queste esperienze, sulla loro percezione sociale e sulla continua ricerca di dignità e di un futuro migliore, in cui l’equilibrio tra giustizia e sopravvivenza potrebbe rivelarsi una sfida ancora aperta.


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GIOVANNA FUSCO

Avvocato presso Studio legale Fusco Preside Facoltà Esperto Amministrativo AUGE

3 mesi

Complimenti Roberta . Ottima riflessione.

Marco Calabrese

titolare dello Studio Family Law Italy, in Roma, specializzato in materia internazionali quali famiglia e immigrazione: raccomandato da diverse ambasciate tra cui USA, UK ed altre.

3 mesi

Brillante riflessione Roberta. Il film è delizioso, specialmente per chi come me nel periodo considerato viveva a Napoli e ricorda le musicassette Mixed by Erry. Tuttavia l'indulgenza verso la violazione delle regole è un tratto distintivo del nostro meridione, certo dovuto a quella mancanza di opportunità a cui fai cenno: ma che rende insopportabile la vita ai napoletani, come me, che decidono di allontanarsi per sempre dalla loro città di origine.

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