Delle relazioni (al tempo dei social)… e di altri demoni
Se non sei un nativo digitale, ossia se hai dai 25 anni in su, probabilmente ti sarà capitato di interrogarti su come sia possibile che le relazioni interpersonali siano diventate così difficili e impegnative, spesso fugaci o poco significative, alcune paradossali e totalmente destabilizzanti.
Come è cambiata la condizione dell’essere umano con l’arrivo di Internet e delle nuove tecnologie? Come avviene il nuovo processo di costruzione esistenziale che si delinea attraverso l’ausilio dei social network?
Le relazioni con gli altri (partner, colleghi, genitori, amici, conoscenti...) permeano tutta la nostra vita, e rappresentano una delle principali modalità di formazione dell'identità dell'individuo.
Oggi siamo costantemente connessi, e viviamo la nostra quotidianità, e quindi le nostre relazioni su due livelli: quello reale e quello virtuale, ed entrambi hanno ripercussioni sui nostri comportamenti e atteggiamenti e sulla costruzione della nostra identità.
Ad esempio, se fin dalla nascita instauriamo una relazione significativa con nostro figlio, rispondendo in maniera veloce e pertinente ai suoi bisogni, questi imparerà a riconoscersi come degno di attenzione, si sentirà amato e meritevole di relazioni positive anche all'esterno.
Allo stesso modo, da adulti intrattenere relazioni interpersonali positive ci fornisce il grado del nostro “valore” individuale. Se gli altri ci apprezzano, ci sentiamo confermati e il nostro livello di autostima aumenta, così i nostri successi, determinando un circolo virtuoso.
È così, semplificando, che gli individui costruiscono la loro identità.
Oggi, tale processo costruttivo avviene anche online.
Ma quanto spesso ci interroghiamo sulle nostre modalità comportamentali e relazionali sui social? Quanto riteniamo queste siano reali, e abbiano quindi ricadute concrete, sia dal punto di vista individuale che sociale?
Le persone, nel momento in cui comunicano attraverso i social, agiscono in maniera differente rispetto a quando l’interazione avviene faccia a faccia; tendono a essere più estreme e a condividere molto più facilmente le proprie emozioni con gli altri utenti. Siamo bombardati da informazioni, abbiamo accesso a un numero illimitato di opinioni e pareri su qualsiasi aspetto della vita, così ci risulta sempre più difficile pensare con la nostra testa e definire il nostro processo di realizzazione personale.
Attraverso la condivisione e la partecipazione, che potremmo definire passiva, si verifica un processo di rallentamento della decodifica e risoluzione dei problemi sia individuali sia sociali.
Inoltre, la possibilità di modificare continuamente la nostra immagine virtuale, ci toglie la possibilità di esprimerci realmente e liberamente.
Sii sincero: quanto spesso hai pubblicato una foto, uno stato, una frase non per rappresentarti, ma per inviare un messaggio a qualcuno?
Quindi, quanto spesso ti è capitato di identificarti non con te stesso, ma con l'immagine di te che volevi dare ad altri?
Siamo poco sintonizzati su noi stessi, finiamo per rappresentarci e rappresentare agli altri la “migliore versione di noi”, determinando l'aumento di un certo senso di inadeguatezza quando non riusciamo a integrare tale visione ottimistica in ogni contesto di vita.
L'identità, nell'ambito delle scienze sociali, rappresenta l'aspetto centrale della coscienza di sé, come rappresentazione e consapevolezza della specificità del proprio essere individuale e sociale. Essa riveste un ruolo di mediazione tra individuo e società, permette all'attore sociale di situarsi nel sistema sociale e di essere a sua volta individuato socialmente. È caratterizzata da due componenti: una relazionale e l'altra processuale.
È lo stesso Bauman a sostenere che nella tardo-modernità l'identità come processo è diventata un “problema”.
Il corso della vita individuale perde la caratteristica processuale, di tipo lineare e cumulativo, e assume un andamento ondulatorio che può, in qualsiasi momento, dare origine a traiettorie nuove. Questo dà vita a “identità molteplici”, contrassegnate da alcune peculiarità: tendenziale svalutazione dei legami sociali; mancanza di obiettivi a lungo termine; inesistenza di un forte obiettivo, in favore di una tendenziale interscambiabilità dei fini; indifferenza e/o neutralità etica.
Queste peculiarità chiudono l'attore sociale nel mero orizzonte del suo interesse personale, che trova terreno fertile all'interno di una società caratterizzata da rilevanti processi di globalizzazione e di globalismo.
L'elevata contingenza e complessità della società post-moderna fanno sì che la progettazione del percorso di vita sia a breve o a medio termine, in cui i legami sociali divengono deboli, flessibili, sempre rinegoziabili.
L'avvento di internet e dei social network ci ha fornito inizialmente la speranza che questi legami potessero essere rinsaldati e protratti nel tempo e nello spazio. Tuttavia, oggi i tempi sono maturi per poter affermare che di fatto il web ha determinato un'ulteriore evanescenza delle relazioni sociali; queste non si sono rafforzate, anzi hanno acquisito dinamiche incerte, sconosciute, spostandosi in un contesto ancora più complesso in quanto immateriale. Contesto, che non ci consente di comunicare con l'altro a tutti i livelli, esso trascende la comunicazione non verbale, trascende l'ambiente circostante, trascende il rispecchiamento emotivo e l'empatia; la relazione è giocata esclusivamente attraverso noi stessi, i nostri codici comportamentali e linguistici, le nostre emozioni e sensazioni.
La sfida che oggi i professionisti dell'aiuto alla Persona si trovano davanti è proprio quella di sostenere gli individui nel processo di costruzione identitaria, promuovendo approcci e soluzioni che siano individualizzati, ma mai individualizzanti, tendenti cioè all'integrazione tra mondi differenti.
Il giusto professionista può aiutarti: a capire chi sei davvero, a individuare i tuoi veri obiettivi; a gestire le relazioni con gli altri, affinché siano positive e stimolanti; a liberarti da legami che ti limitano e ti rendono infelice.
A essere, e non semplicemente postare, la versione migliore di te.
assistente sociale specialista, giornalista e formatore
4 anniBrava!