Di fiore in Fiore

"Io devo forse ai fiori l’essere diventato pittore" (Claude Monet)

Parole di un grande innovativo pittore nato il 16 novembre 1840 a Parigi e fondatore dell'impressionismo francese; nelle sue opere pittoriche i fiori ed i paesaggi incantano non solo per le pennellate ed i colori ma perché rimandano ad un bisogno di libertà, di vita all'aperto di cura e di narrazione della passione attraverso una grande innovazione sia tecnica che cromatica. Cogliere l'aspetto istintivo della visione, abbandonarsi alle suggestioni della realtà fenomenica con spontaneita e freschezza, una pittura evocativa finalizzata a catturare l'impressione pura "en plein air" sensazioni fuggevoli e irripetibili, attimi fuggenti da sorprendere al volo con pennellate quindi veloci e sintetiche... consapevoli che  Tutte le nostre Percezioni visive avvengono attraverso la luce...a voi approfondire per incantevole diletto

Lasciamoci trasportare dai grandi per cogliere quell'attimo incantevole che soprendentemente ci ammalia nel rapporto con i fiori di un giardino o di uno spazio all'aperto, usciamo per rallegrarci, dunque

ecco che leggera e delicata si innalza la margherita affiancata dalla santolina mentre la generosa bergenia già nell' ultimo inverno ci rallegra con forza ed eleganza, l'anemone timidamente rosso aranciato porge la corolla alla strsciante fresia gentile mentre i papaveri infestanti raccogono sanguigni la delicatezza della passione come i muscari dall'azzurro intenso e le perviche generose frutto dei suoli umidi, carnose e superbamente maestose la candide calle con il folto fogliame ci ammaliano nostagiche dei fervidi anni '30. Sovrana nel portamento ci sorprende l'aquilegia dai vari colori sfumati ed intensi che si fa regina circondata da pratoline e miosotis, gentili celestiali non ti scordar di me, cerchiamo l'elleboro, rosa bianca di natale e troveremo primule e viole con intenso profumo... ammirando le numerose orchideacee come la negritella e la neotina tridentata mentre occhieggia la pulmonarea officinale e si intriga la clematide ornitogallo, cogliamo copioso il benefico tarassaco giallo,  l'achilleal'erica che si diffonde mentre la melissa ci dona il suo profumo acidulo e la salvia dei prati cosparge di violaceo intenso campi e vialetti...continuerei all'infinito desolata per aver trascurato specie diffuse o desuete ma lasciando alla vostra vorace avidità la scoperta, certa che non sarete delusi


Susi R.

disponibile a lavorare

6 anni

E come dimenticare i bellissimi Non ti scordar di me.....

  • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di emanuela periccioli

Altre pagine consultate