Ep.21 - Analisi comparativa svolta nell’ambito del progetto per il modello di sito per i musei civici
Nella traccia di oggi esploreremo il lavoro di analisi e innovazione che ha guidato la creazione del modello di sito per i Musei civici, frutto della nostra collaborazione con Designers Italia. Scopriremo come l'analisi comparativa e le buone pratiche abbiano definito una nuova frontiera per l'esperienza museale digitale, arricchendo l'esperienza digitale dei visitatori.
Tra il 2023 ed il 2024, il Dipartimento per la trasformazione digitale ha avviato il processo di progettazione delle risorse utili per realizzare il modello di sito web per i Musei civici italiani, che verrà rilasciato nel corso del Q2 del 2024. L’attività di design è stata condotta dal team nell’ambito della Misura 1.4.1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che mira al miglioramento dell’esperienza di cittadine e cittadini nei servizi pubblici.
In questo contesto, Tangible ha affiancato il team di Designers Italia in tutto il processo di ricerca e progettazione del modello, per il quale è stata svolta un’attività di analisi comparativa (benchmark) volta a comprendere:
Che cos’è e a cosa serve un’analisi comparativa (benchmark)
Un’analisi comparativa (o benchmark) è un processo di indagine volto a valutare prodotti o servizi (in questo caso siti) utilizzando alcune metriche di riferimento (standard). Un benchmark è un’attività consigliata se:
Questo processo solitamente viene effettuato all’inizio di un progetto, di modo tale che l’analisi possa diventare un riferimento di conoscenza e strumento decisionale comune.
Si tratta quindi di un’attività di ricerca documentale ossia tutto ciò che riguarda l’atto di raccogliere informazioni utili ad esplorare un contesto, il suo stato dell’arte e acquisire una visione complessiva circa una o più organizzazioni e sull’ambito in cui operano.
L’approccio all’attività quindi parte dalla raccolta di alcuni casi di studio, i quali vengono analizzati secondo alcuni criteri, con lo scopo di portare a galla conoscenza e buone pratiche. Fare benchmarking è quindi un’attività che serve a chiarire meglio gli obiettivi, informare le successive decisioni progettuali e anche a risparmiare tempo, denaro e risorse
Come si organizza un’analisi comparativa
Per far sì che la ricerca venga orientata verso i giusti punti di attenzione, è bene impostare gli obiettivi della ricerca (come quelli elencati nel primo paragrafo) e le domande della ricerca.
Definite queste basi si può procedere con la definizione del perimetro dell’analisi ed i criteri di selezione dei casi di studio da analizzare. In questo frangente la cosa migliore è quella di non focalizzarsi solamente sull’ambito di riferimento ma di ampliare lo spettro di indagine includendo casi anche da domini simili per mercato o categoria di riferimento.
Nel caso del benchmark effettuato per il progetto Modello Siti per i Musei Civici, la ricerca non si è fermata solamente all’analisi di questa tipologia di musei ma ha incluso anche:
Questo per far sì che la visuale rispetto al dominio museale risultasse ampia e non circoscritta a specifiche tipologie di musei.
La selezione dei casi di studio inoltre, è stata portata avanti analizzando alcuni criteri di valutazione. Tra quelli individuati vi sono stati:
Seguendo gli obiettivi ed i criteri definiti, sono stati quindi selezionati un totale di 20 siti così divisi:
A questi, abbiamo aggiunto 3 siti di musei italiani minori e non relativi ad esposizione di opere d’arte, per verificare in particolare eventuali peculiarità di cui tenere traccia per rendere il modello adattabile a qualsiasi tipologia di museo, non solo di tipo artistico o storico.
Quali informazioni ci ha restituito l’analisi e quali decisioni progettuali ha orientato
L’analisi comparativa è stata quindi svolta mettendo in relazione i casi di studio con i fattori da analizzare per ciascuno di essi. Questo lavoro di messa in relazione ha permesso sì che emergessero buone pratiche e conoscenza rispetto a quelle che sono le convenzioni utilizzate nell’ambito museale.
Per impostare un lavoro di analisi è fondamentale definire anche l’ampiezza e la profondità dell’indagine. In questo caso siamo partiti da un lavoro di analisi in ampiezza (le tipologie di musei) e successivamente abbiamo definito il livello di profondità andando a scavare sempre più nel dettaglio aspetti relativi a:
Questo permette di approcciare al lavoro di analisi avendo chiare quali fossero le “lenti da indossare” per ciascun aspetto analizzato.
Senza entrare nel dettaglio di ciò che è emerso per ciascun sito o categoria di siti analizzata mettiamo comunque in evidenza quattro aspetti indagati ciascuno dei quali ha restituito conoscenza e buone pratiche rispetto al proprio livello di profondità di dettaglio.
Comprensione del contesto di riferimento:gli ecosistemi digitali delle reti museali civiche
Qual è stato il focus dell’analisi
La fase iniziale del benchmark ci ha permesso di comprendere in quali ecosistemi e modelli di governance sono inseriti i siti dei destinatari finali del lavoro di progettazione del modello, ossia i musei civici italiani.
Analizzando i siti riconducibili a questa categoria, abbiamo avuto quindi modo di apprezzare degli schemi caratterizzanti relativi a come vengono comunicate sul web le appartenenze alle reti museali civiche. Abbiamo individuato nello specifico quattro schemi:
Quali buone pratiche e conoscenze abbiamo raccolto
La conoscenza di queste variabili è stata decisiva lungo tutto il processo decisionale legato alla progettazione, dal momento che ci ha permesso non solo di comprendere la complessità dei contesti di riferimento dei siti dei musei, ma anche di rendere flessibile il modello, di modo che l’architettura e la struttura delle pagine del modello risultasse efficace per rappresentare i modelli di governance e le complessità organizzative di ciascuna rete.
Pratiche e convenzioni a livello di esperienza digitale nell’ambito museale
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Qual è stato il focus dell’analisi
Il lavoro di benchmarking è stato a sua volta utile per comprendere buone pratiche ma anche convenzioni a livello di esperienza digitale adottate nel contesto museale. In questo ambito abbiamo quindi voluto raccogliere informazioni rispetto alcuni elementi cruciali di un sito di un museo come:
Quali buone pratiche e conoscenze abbiamo raccolto
Per ciò che rappresenta le collezioni, abbiamo constatato che più della metà dei siti analizzati (13 su 20) sul proprio sito rappresentava una catalogazione completa degli esemplari esposti nel museo. La granularità rispetto alle informazioni riguardanti specifici esemplari (ad esempio: tecniche, dimensioni, edizioni, etc.) è risultata maggiore in musei di rilievo (quindi con notevole afflusso di visistatori), in cui la catalogazione del patrimonio riveste particolare importanza non solo per ciò che riguarda l’identità del museo stesso ma anche per attività educative o di ricerca al suo interno.
Riguardo invece la gestione delle vendite dei biglietti è stato riscontrato che la presenza di flussi personalizzati di acquisto è appannaggio principalmente di grandi musei con notevoli afflussi di visitatori. Nel caso di musei minori invece, l’acquisto di biglietti viene delegato su piattaforme esterne di ticketing (come ad esempio Ticketone, Vivaticket, etc.).
Infine per ciò che riguarda la rappresentazione delle mostre e degli eventi presenti all’interno del museo, la comparazione è stata utile per comprendere quanto sia importante il bilanciamento tra gli elementi visivi (foto, immagini) con la densità di informazioni presenti (come ad esempio: descrizione, orari, date, biglietti, etc.) e per indirizzare il successivo lavoro di impostazione dell’interfaccia.
Tipologie di informazioni in pagina e relative gerarchie di importanza
Qual è stato il focus dell’analisi
Un altro aspetto importante ha riguardato invece l’analisi delle pagine dei siti e l'identificazione delle tipologie di contenuti (content types) che le caratterizzano. I content types sono le pagine “contenitore” che permettono di gestire una varietà di pagine che condividono degli scopi informativi comuni.
Un content type è quindi formato da degli elementi informativi (o attributi) i quali ne definiscono la struttura seguendo una prioritizzazione.
Nell’ambito della progettazione del modello, partire dalla mappatura dei content types e dalla successiva definizione della loro struttura, permette di rendere più agevole il lavoro di identificazione e progettazione delle pagine correlate.
Quali buone pratiche e conoscenze abbiamo raccolto
Nell’ambito dell’indagine svolta abbiamo quindi identificato quattro tipologie di content type tra i 20 siti analizzati che ci hanno permesso di rilevare alcuni raggruppamenti semantici di partenza. In questo caso ne abbiamo individuati quattro:
Prendiamo in considerazione i content type relativi al patrimonio museale. Andando a mettere in relazione le diverse tipologie di pagine e contenuti sui siti dei musei oggetto dell’analisi ne abbiamo individuati quattro:
Su questi abbiamo raccolto quali fossero gli elementi di pagina più rilevanti in comune, le tassonomie di riferimento ed eventuali metadati, come nell’esempio:
Questo lavoro di mappatura, ci ha permesso quindi di avere un chiaro set di riferimento per orientare le scelte progettuali sia in termini di definizione dell’architettura informativa che di successiva struttura dell’alberatura e di navigazione.
Convenzioni nell’etichettatura delle voci di menu
Qual è stato il focus dell’analisi
Andando sempre più nel dettaglio, abbiamo poi comparato le diverse tipologie di voci di menu, con lo scopo di identificare i principali raggruppamenti semantici e mappare quali fossero le rispettive voci e label utilizzate sia in italiano che in inglese (es.: voci riguardanti l’accesso, la struttura, l’offerta, gli eventi, le notizie, etc…).
Un lavoro che ci ha aiutato è stato quello di filtrare le principali tipologie di voci utilizzate dai musei analizzati, separando quelle che utilizzano i verbi (Visita, Impara, etc.) da quelle che utilizzano sostantivi (Museo; Collezioni; Mostre; etc.), come fatto qui nell’esempio:
Quali buone pratiche e conoscenze abbiamo raccolto
Questo lavoro innanzitutto ci ha dato modo di far emergere alcune differenze sostanziali in termini di strutturazione dei menu di navigazione e di architettura tra le tipologie di musei:
Conoscere queste differenze è stato determinante sia per comprendere le convenzioni linguistiche utilizzate in Italia e all’estero per rappresentare i contenuti all’interno dei siti e successivamente per orientare le scelte riguardo l’etichettatura delle voci di menu in italiano ed in inglese.
In conclusione
L’analisi comparativa è quindi un’attività fondamentale affinché vi sia totale allineamento nel team di progetto rispetto alle pratiche e alle convenzioni di un contesto ma anche rispetto agli obiettivi e ai risultati da ottenere.
L’importante, come abbiamo visto, è impostare obiettivi chiari, parametri oggettivi di valutazione e procedere con una selezione di casi di studio rappresentativi.
In questo caso la sfida è stata proprio quella di cercare di ampliare lo spettro dell’indagine, includendo casi di studio riferibili non solo al panorama dei musei civici e non solo a musei di tipo artistico o storico. Come abbiamo visto, questo ci ha permesso di guardare al contesto con diverse lenti le quali ci hanno restituito alcune buone pratiche, convenzioni e soluzioni utili e flessibili per essere rappresentate in un modello che sarà a disposizione di tutte le tipologie di museo civico italiano.
A presto,
Il team Tangible