Fermate il cambiamento: voglio scendere!
MovieManChad

Fermate il cambiamento: voglio scendere!

....parevano dire un paio di personaggi del film.

Ieri ho avuto modo di rivedere un film, di quelli che piacciono a me, che ti lasciano uno spunto di riflessione, che ispirano. Si chiama 42, e descrive la storia vera (avvenuta attorno agli anni '50), di un giocatore di baseball, Jackie Robinson.

Mi è sembrato la perfetta rappresentazione di ciò che accade Prima, Durante e Dopo un cambiamento. E nel film è ben descritto ciò che comunemente accade ad ogni uomo o organizzazione, di fronte a situazioni che impongono un cambiamento di abitudini, comportamenti, paradigmi.

L'ispirazione deriva dal fatto di poter avere la "visione" dell'intero processo di cambiamento. E come sai, quando ci sei dentro, nel frullatore delle emozioni e del quotidiano, non è così semplice capirci qualcosa. Non ti accorgi, ma reagisci: insomma sei dentro un processo inconsapevole. 

Sai cosa succede e come funziona: immagino che anche tu, come tutti, ne avrai vissuti. Magari perchè ne sei stato fautore, (magari eri proprio tu il cambiamento, per come sei stato accolto dagli altri elementi del tuo team, o per le idee che hai portato in una comunità)

Oppure perchè lo hai subito (riguardava un lutto, sul lavoro, una relazione) La prima reazione è: Resistere, opporsi. Nei modi e nelle forme che ritieni più opportuni in quel momento.

E molto spesso il problema non è mai ciò che cambia, ma sono le reazioni che provoca, i sentimenti. Spesso è il Risentimento, per non aver avuto il tempo di abituarsi, di accettarlo, e "digerirlo".

Tema già trattato, in abbondanza. Ma lo scopo di questo post, è fornire uno spunto: provare a capovolgere il paradigma.

Di solito se pensiamo, raccontiamo, descriviamo ad un cambiamento che abbiamo affrontato (e già digerito), tendiamo a riviverne i fatti attraverso una rappresentazione temporale del tipo: dall'inizio alla fine. Insomma come tutto è iniziato, cosa mi è successo, come l'ho vissuto, e come è andata a finire. Insomma è normale.

Ma quello che vorrei capire con il tuo aiuto è: cosa accade se ripensassi ai cambiamenti che hai vissuto partendo dalla fine? Quali differenze trovi, ripensando ad un cambiamento, partendo da come è andata a finire, da come lo hai "digerito"?

Forse mi spiego meglio se faccio esempi comuni: Hai mai fatto caso all'effetto che fa, riguardare periodi e vicissitudini, in cui sono avvenuti cambiamenti epocali? Ciò che oggi è normale, per noi, come fu affrontato dai nostri genitori, nonni, avi?.

Quando le regole cambiano, le innovazioni rendono vecchie, abitudini e convinzioni, ridicoli stereotipi e anacronismi, vergognosi giudizi e pregiudizi.

Prova a pensarci: coloro che fanno fatica, all'inizio, ricevono persino l'appoggio della massa, ma tempo dopo risultano preistorici, ignoranti, piccoli.

A cosa può servirci? Questo post non ha nulla a che fare con i fatti di cronaca attuali. Vuole semplicemente sollecitare la tua crescita personale, condividere qualcosa che può (prima o poi), essere utile a te o a chi ti sta intorno. Aiutarti a comprendere, o a controllare se su qualcosa ti stai, inutilmente, bloccando. 

Consapevole che ciò che fai oggi, le scelte ed i progetti che disegnerai, il tuo modo di vedere, agire e "reagire", che genererà il tuo futuro. 

Se ti piace questo tema, ne ho scritto in modo diverso, in questi due articoli:

La Voglia e il Potere di cambiare e La Voglia e il Potere di cambiare (seconda parte)

Prima di lasciarti mi farebbe molto piacere se tu volessi condividere nei commenti degli altri film, che in qualche modo ti hanno ispirato su questo argomento. Magari raccoglierò tutte le segnalazioni in un unico articolo.

NOTA: Lo scopo principale per cui dedico del tempo alla scrittura di questi post, è quello di aiutare gli altri, sulla base di 15 anni di studi ed esperienze sull’Intelligenza Emotiva, la Leadership ed sviluppo organizzativo. Se tu volessi condividere questo articolo, lo considererei un riconoscimento per l’impegno. Per cui ti ringrazio fin d’ora se lo farai, ma anche solo per avermi letto.

Ti auguro buon proseguimento 

Sergio Amatulli 

L’autore: Sergio Amatulli, si occupa di HR Management, sviluppo manageriale e Temporary Management dal 2002. Speaker e docente in ambito Soft Skills, si occupa di progetti di cambiamento e sviluppo organizzativo in azienda, attraverso incarichi come HR Manager in aziende strutturate. Opera in tutto il Nord Italia, ed è un appassionato studioso di Leadership e Intelligenza Emotiva.

 

#intelligenzaemotiva #changemanagement #leadershipdevelopment #leadership #management #manager

Sergio Amatulli

Direttore HR, Organizzazione e Sviluppo ♦ People & Culture Manager ♦ Responsabile Risorse Umane♦

7 anni

È proprio così Andrea Torti di aspetti che cambiano nella nostra vita e nel nostro lavoro ce ne sono quasi quotidianamente. Alcuni con impatti più intensi di altri. Quindi fa parte del nostro essere al mondo. Fosse al contrario sarebbe come dire che è possibile fare a meno si respirare. Il problema nasce quando non siamo consapevoli di quanto essere capaci di gestire il cambiamento sia fondamentale quanto essere capaci di respirare....

Andrea Torti

Scrivere e Condividere | Content Writer

7 anni

Penso che il cambiamento non vada mai né demonizzato, né mitizzato - perché chi si ferma è perduto, ma è pur vero che non tutte le novità sono di per sé buone.

Sergio Amatulli

Direttore HR, Organizzazione e Sviluppo ♦ People & Culture Manager ♦ Responsabile Risorse Umane♦

7 anni

Grazie mille Massimo Tacchini per il tuo contributo ricchissimo. Condivido che il punto uno è il punto chiave da cui ripartire nel momento in cui comprendi che stai facendo la fine della rana bollita. Per quanto riguardo il punto 2: è azzeccatissimo, senza dimenticare, la comunicazione chiara e schietta, anche con se stessi..... Sul tema consapevolezza dei propri valori, a che serve, perchè esserlo, cosa sono, etc etc, ci sarebbe da scriverne.... E sarebbe un gran bel tema (anche se non so quale rilievo avrebbe per i nuovi fruitori di questa piattaforma. Che ne pensi?

Massimo Tacchini

co-founder eCure© Digital Home Care Network | co-founder Past President Italiassistenza Spa - PrivatAssistenza | Entrepreneur-Founder-Owner | Journalist | Creator of New Business

7 anni

Letto con piacere e di rimando riporto tre punti interessanti che hai indicato nella seconda parte de "La Voglia e il Potere di Cambiare": 1) la conoscenza: di ciò che ci aspetta, delle fasi di passaggio, delle opportunità personali e dei vantaggi che potremmo riscoprire se decidessimo di essere noi a guidare con successo la fase di cambiamento (anche tra quelli inattesi). La conoscenza offre un processo di consapevolezza ed in seguito, di assunzione di potere. 2) la comunicazione: se aperta, franca, rispettosa, autentica è il motore più efficace per veicolare la leva numero 1. 3) I valori personali: affrontare le sfide dure o piacevoli che siano, è stato più facile ricordando (riconnettendo) i valori che contraddistinguono la persona. Tutti noi abbiamo una gerarchia di valori personali, che rispondono a ciò che è veramente importante per noi. I valori assomigliano a delle guide: quando prendiamo decisioni in linea con i nostri valori, sentiamo di aver fatto la cosa giusta.

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