Fiducia, oltre la mente
La mente è un meraviglioso strumento di conoscenza concreta e di organizzazione. Quando ben sviluppata, diviene il centro operativo della personalità.
La mente, comunque, non possiede i codici per interpretare tutto il reale. Si occupa solo di quello che percepisce, del mondo che vede, che inquadra con la sua ottica fatta di pesi e misure concrete, e qui si ferma.
Quando, per esempio, accade qualcosa di imprevisto, essa dà per scontato che si tratti di un ostacolo, di un problema o un qualche fallimento, e non immagina che possano esserci altre ragioni, altri messaggi, celati dietro ciò che appare.
Colui che è preda della sua mente – che cioè alla mente abbia dato il pieno potere di interpretare la realtà – si rinchiude in un luogo ristretto, che esclude una gran fetta dell’universo. Cerca di avere il controllo, di combattere la corrente, ed entra in ansia se non trova i mezzi; non concepisce che i mezzi per raggiungere la meta possano arrivare attraverso le connessioni invisibili che il destino intreccia dietro le quinte, né che la meta stessa possa appartenere a un luogo non visto, non ancora concepito.
Se resti identificato con i tuoi pensieri, se i ragionamenti sono l’unico metro con cui misuri lo spazio-tempo, non potrai mai andare oltre.
Oltre la mente risiede il territorio della chiamata. A volte senti che devi muoverti verso una certa direzione, esplorarla, ma non puoi spiegare il perché, né sapere quali saranno i risultati. Puoi solo scegliere se assecondare o meno questa spinta interiore.
Oltre la mente abitano tutti i potenziali che sei chiamato a sviluppare. I tuoi talenti – e non soltanto i talenti artistici, ma anche quelli pratici, operativi, relazionali e coscienziali – non sono un “dono” che sei libero di sprecare, ma un dovere da coltivare.
Oltre la mente sono i limiti trascesi, le insicurezze disciolte, il senso del percorso, che puoi scoprire solo quando salti nell’abisso, anche se non vedi la rete. E saltare nell’abisso non significa comportarsi in modo disfunzionale e mettersi in pericolo, ma scegliere di seguire se stessi e farlo a prescindere dalla paura.
Oltre la mente vibra l’energia che dà forma alla materia, l’intento che dirige gli eventi, l’opportunità nascosta dietro gli ostacoli, la luce che prepara il suo emergere sfruttando i buchi neri dell’oscurità.
Oltre la mente è la tua identità profonda, il tuo Sé più grande, la rivelazione del tuo cuore, che mai ha bisogno di spiegazioni.
Quel sentire, quel vibrare profondo e infinito che ti conduce nell'oltre è la fiducia.
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Quando sei nella fiducia, la mente si placa, diventa più ricettiva a informazioni che provengono dai misteriosi territori dell’essere e si apre all'intuito; allora, se pur non vedi tutti i dettagli, confidi nel tuo sentire profondo e ti sintonizzi con la sua guida.
La fiducia è la spinta che ti fa andare avanti. Ti fa percepire che l’obiettivo prima o poi arriverà; devi solo continuare per la tua strada e restare aderente alla tua verità. E se, invece di aprirsi, le porte si chiudono, sai che allora troverai un portone. Se un ostacolo ti mette alla prova, confidi che crescerai e lo supererai.
Allo stesso tempo, la fiducia ti permette di lasciar andare l'ansia da prestazione, il voler controllare ogni cosa. Tu fai la tua parte, ma poi lasci che l’universo faccia la sua. Metti in moto le cose, ma poi lasci che seguano il loro corso. Dai tutto te stesso, ma poi accetti il risultato qualunque esso sia.
Una parte dell’esistenza si svolge sul piano materiale, che ti chiede di passare all’azione, e un’altra si svolge su un piano invisibile, dove gli intrecci del destino sono occultati agli occhi, ma non al cuore. Quando sei nella fiducia, agisci esteriormente e nel contempo agisci interiormente, allineando i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue azioni affinché servano il disegno più grande.
Fiducia significa spostare la centralina di comando dalla mente inferiore alla mente superiore, dalla razionalizzazione all’intuizione, dall’ansia del controllo al fluire con gli eventi, dalla paura dell’ignoto al fondersi con il mistero della vita.
Molto spesso gli stati d’ansia o di confusione sono il risultato di una mente che ha preso il sopravvento, allora quello è il segnale che ti sei allontanato dalla fiducia e devi tornare a lei, a quel senso delle cose che coglie i significati più profondi, tale per cui non hai bisogno di una spiegazione, ma solo di seguire la connessione con la tua luce interiore.
Anche la lamentela e la passività indicano che dovresti far entrare più fiducia nella tua vita. Come scrivo nel libro AAA cercasi guru disperatamente, «se c’è una circostanza che ti spinge a lamentarti, decidi di accettarla e di avere fiducia. Puoi aiutarti con la dichiarazione seguente: Accetto questa situazione così com’è e lascio andare la pretesa di cambiare le cose / Ho fiducia che tutto è perfetto e tutto è al servizio di un bene superiore / Sono pronto a far entrare nella mia vita nuove e vibranti realizzazioni / Da adesso in poi mi concentro sulle risorse e sulle possibilità.»
Attivare la fiducia è fondamentalmente una scelta interiore, una possibilità che ti dai. All’inizio può sembrare difficile, perché magari non sei abituato ad agganciarti a questa frequenza, tuttavia se – con animo sincero e dedito – esprimi l’intento di connetterti alla fiducia e agisci in conformità a questo intento, la fiducia entrerà sempre di più nella tua vita. Ma devi essere davvero disposto a lasciare che sia, a permettere che l’esistenza faccia la sua parte, mentre tu fai la tua.
Camilla