Fondi Pensione e assicurazione per la non autosufficienza - Perchè?

Fondi Pensione e assicurazione per la non autosufficienza - Perchè?

In Italia, come nella maggior parte dei paesi europei il sistema previdenziale si basa su tre pilastri.

Il primo è rappresentato dal sistema pubblico, che assicura una pensione minima agli aventi diritto. Il meccanismo posto a base del sistema è quello tecnico finanziario della ripartizione: i contributi versati dai lavoratori in attività vengono utilizzati per erogare le prestazioni pensionistiche agli aventi diritto.

Il secondo pilastro è caratterizzato dalla istituzione di enti previdenziali (fondi pensione) che erogano, su base collettiva al lavoratore in quiescenza, un trattamento complementare a quello di base con il fine di garantire in pensione un reddito tale da consentirgli il mantenimento dello stesso tenore di vita raggiunto durante l'attività lavorativa. Il finanziamento di tali forme si basa sul principio della capitalizzazione.

Il terzo pilastro è rappresentato dalla previdenza individuale. Tale forma è assicurata attraverso polizze stipulate con compagnie di assicurazione. Anche in tale ipotesi il meccanismo utilizzato è quello della capitalizzazione.

I benefici fiscali della previdenza complementare

I fondi pensione applicano per ogni specifica fase (contribuzione, accumulo e prestazione) una differente fiscalità.

L'Italia applica il modello ETT (esenzione - tassazione - tassazione) che prevede l'esenzione fiscale dei contributi e l'imposizione fiscale sia dei rendimenti durante la fase di accumulo sia delle prestazioni finali.

Il trattamento fiscale è comunque vantaggioso rispetto a quello ordinario soprattutto quando le somme rimangono accantonate per molti anni.

Il fisco consente la piena deducibilità dei contributi versati ad un fondo pensione nel limite di un plafond annuo pari a Euro 5.164,57.

Ciò che è ancora poco conosciuto riguarda la possibilità di utilizzare questo plafond per l'acquisto di coperture assicurative affini alle finalità sociali perseguite dal fondo.

Mi riferisco ad alcune tipologie di rischi come la premorienza, l'invalidità totale e permanente e la critical illness che complessivamente garantiscono un capitale alla famiglia o all'assicurato per dare un adeguato livello di sicurezza economica al verificarsi di un grave evento.

Ma la copertura più importante a mio avviso è quella relativa alla Non Autosufficienza c.d. Long Term Care.

Perchè?

E' verosimile pensare ad un futuro nel quale dovremmo dipendere fisicamente da altre persone?

Mi riferisco, ad esempio, alla incapacità di compiere alcune semplici attività della vita quotidiana come:

  • muoversi
  • lavarsi
  • vestirsi e svestirsi
  • nutrirsi
  • usare servizi igienici
  • mantenere la continenza

Se mi trovassi in questa situazione chi mi assisterebbe?

I miei figli? I miei parenti? Il sistema sanitario nazionale?

Spesso avvertiamo il rischio solo dopo che si è verificato l'evento dannoso.

I vantaggi offerti da un'assicurazione LTC stipulata attraverso un fondo pensione sono notevoli.

Il premio da pagare non è elevato rispetto al rischio coperto ed ancor più vantaggioso se l'adesione avviene in forma collettiva.

Il premio è deducibile poiché si tratta di un contributo al Fondo Pensione.

La copertura garantisce una rendita vitalizia che è utile per sostenere economicamente l'assicurato e la sua famiglia.

Nell'ultimo provvedimento posto in pubblica consultazione la Covip è chiara: "la semplificazione dei rapporti tra forma pensionistica complementare/società e aderenti può avvenire già dalla fase di adesione; è pertanto importante che si sviluppino ulteriormente le modalità di adesione on-line".

Provando ad allargare la visione di questa affermazione, io penso che i fondi pensione hanno l'opportunità di aprire canali di comunicazione verso target di lavoratori (aziende) che non sono ancora consapevoli dei benefici offerti dalla previdenza complementare.

Creare un sistema di welfare integrato a 360° oggi è ancor necessario per la sostenibilità della nostra società.

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