Fondo pensione: Tutto quello che avreste voluto chiedere

Fondo pensione: Tutto quello che avreste voluto chiedere

Perché devo aderire a un fondo pensione se verso già i contributi alla previdenza obbligatoria?

Le future pensioni che ci attendono saranno decisamente più “magre”. Le molteplici riforme previdenziali che si sono susseguite hanno trasformato il sistema da retributivo a contributivo. Cosa significa? In passato, si accedeva alla pensione con la media degli ultimi anni di lavoro compiuti, mentre oggi sono i contributi versati nel tempo, l’età più alta in cui si entra nel mondo lavorativo e la saltuarietà del lavoro porterà a determinare una considerevole decurtazione dell’assegno.

Ma tanto io non arriverò mai alla pensione.

Speriamo? Se però la sorte dovesse permetterti di vivere a lungo, ciò che si prospetterà è una vita di stenti. Come affermava il mitico Catalano: “Meglio vivere bene con due pensioni che tirare avanti con una sola”. Secondo le statistiche, la vita media si sta allungando. Le future generazioni avranno una prospettiva di vita che può arrivare ai cento anni.

Ma se dopo essere andato in pensione dovessi morire?

Ti sei mai posto questa domanda nei riguardi dei soldi che versi alla previdenza pubblica? A chi andrà quel denaro? Purtroppo tale obiezione è tipica del mondo latino. Nel mondo anglosassone, in cui lo Stato è meno presente, la ricerca di una rendita è importante. Noi preferiamo invece “meno, ma subito!”.

Ad ogni modo, secondo la normativa vigente:

La prestazione previdenziale nelle forme pensionistiche complementari equivale alla rendita vitalizia reversibile, corrisposta all’aderente finché rimane in vita e successivamente erogata, per la quota percentuale scelta, alla persona che l’aderente ha designato oppure “certa”, corrisposta per un numero di anni prestabilito. In alternativa, l’aderente ha la facoltà di richiedere che la prestazione pensionistica sia liquidata in forma di capitale fino ad un massimo del 50% del montante finale accumulato e in forma di rendita per la restante parte. Fa eccezione, quando, convertendo in rendita annua vitalizia almeno il 70% del montante finale accumulato, risulti inferiore al 50% dell’ “assegno sociale” (per il 2022 a 468,11 Euro per 13 mensilità) avere l’erogazione totale.

Che cifra non devo superare per non far scattare l’obbligo, anche se al 50% della rendita?

La tabella sottostante è esaustiva:

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Quali sono le agevolazioni fiscali per i contributi versati alle forme pensionistiche complementari?

I contributi versati dall’aderente a una forma pensionistica complementare sono deducibili dal reddito complessivo per un ammontare annuo non superiore a € 5.164,57. In tale somma vanno considerati anche i contributi versati a favore di un proprio familiare fiscalmente a carico.

Cosa succede in caso di decesso dell’iscritto prima dell’esercizio del diritto alla prestazione pensionistica?

In caso di decesso dell’iscritto durante il periodo di accumulo delle prestazioni, la posizione viene riscattata dagli eredi o dai diversi beneficiari designati, siano essi persone fisiche o giuridiche.

E' possibile ottenere un’anticipazione prima del pensionamento?

Sì, nella misura del 75% per spese sanitarie in qualsiasi momento e se dovessi decidere di acquistare casa per me stesso o per un figlio dopo otto anni, fino al 30% per spese diverse.

In che modo saranno tassati i rendimenti maturati?

I rendimenti sono soggetti a una ritenuta a titolo di imposta (quindi a titolo definitivo) con aliquota del 20%, inferiore rispetto a quella prevista per altre forme di risparmio. Sulla quota del rendimento che deriva dal possesso di titoli pubblici ed equiparati, la tassazione è fissata al 12,50%.

Come viene tassata la prestazione pensionistica erogata in forma di rendita e la prestazione pensionistica erogata in forma di capitale?

Le prestazioni pensionistiche erogate in forma di capitale o di rendita sono assoggettate ad una ritenuta a titolo d’imposta con aliquota del 15%, ridotta dello 0,3% per ogni anno di partecipazione alle forme pensionistiche complementari oltre il quindicesimo anno con un limite massimo di riduzione di 6 punti percentuali. L’aliquota del 15% è quindi riducibile fino al 9% dopo 35 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari.

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