Gli inganni della mente
Sei sicuro di quello che vedi? Credi che la tua mente sia difficile da ingannare? Hai risposto "si" ad entrambe le domande? Sei proprio sicuro della tua risposta? Perché non è proprio così...
Chi si occupa di marketing, tra i molti studi che compie quotidianamente, non trascura di capire come funziona la mente umana. Del resto la forza di un brand dipende proprio dal valore percepito dalla mente del potenziale cliente. A tal punto che spesso è più importante la qualità percepita piuttosto che la reale qualità che caratterizza il prodotto/servizio che il brand rappresenta.
Chiunque abbia compiuto come me studi legati alle molteplici tecniche di disegno, sa distinguere senza problemi tra la tecnica dell'anamorfosi, la tecnica dell'trompe-l'œil, l'assonometria, la prospettiva ad uno o due fuochi, la prospettiva a spina di pesce immortalata nel libro "La prospettiva come forma simbolica" di Erwin Panofsky, e così via.
Tutte queste tecniche hanno però almeno due caratteristica che le accomuna. La prima è che sono utilizzate per dare vita ad una rappresentazione grafica su una superficie piana o sferica che sia il più vero somigliante possibile con la realtà, la seconda è che per essere fruite e "stupire" l'osservatore, questi deve trovarsi in un determinato punto di osservazione. Se questa condizione non si verifica, la rappresentazione grafica perderà la sua forza.
Gli inganni della mente
Gli inganni della mente invece sono un'altra cosa. Non si tratta di illusioni create ad hoc per stupire e maravigliare, ma al contrario si tratta di errori che la nostra mente ci porta a compiere.
Il cervello umano è composto da due emisferi, uno sinistro ed uno destro. Nell'emisfero sinistro sembrano risiedere tutte le funzioni legate alla razionalità, mentre nell'emisfero destro sembrano essere presenti tutte le funzioni legate alla creatività, all'immaginazione, e così via... (vedi un libro divenuto una pietra miliare riguardo a questo dualità: "Disegnare con la parte destra del cervello" di Betty Edwards).
Ogni qual volta ci troviamo di fronte ad una condizione nuova, in questo caso un'immagine che non abbiamo mai visto prima, di cui non abbiamo quindi nessuna esperienza, la parte sinistra del cervello ha bisogno di alcuni attimi per "razionalizzare", elaborare ciò che il cervello vede.
La parte razionale del cervello cerca di compensare a questa condizione con una sorta di risposta provvisoria facendo ricorso alle immagini di cui ha fatto già esperienza.
Quando avviene questo la nostra mente ci inganna, facendoci vedere qualcosa che non esiste.