IL CAMBIAMENTO: un compagno perenne
Cari partecipanti
Vi propongo una nuova serie di appuntamenti dedicati ad un tema che è sempre a noi vicino, una sorta di compagno fedele, o potremmo dire fisso: il cambiamento.
Ci piaccia o meno, mostrare nei suoi confronti un atteggiamento positivo sarà certamente utile. Potremo cogliere i vantaggi a due livelli: uno stato di serenità e, perché no, la scoperta di situazioni nuove che possono essere migliori delle precedenti.
Iniziamo con parole non mie: Il tempo non esiste se non in virtù del cambiamento (Aristotele).
La storia è piena di giganti che non hanno saputo adattarsi. Così come è costellata da esempi di chi invece ha avuto il coraggio di osare o di cambiare rotta lungo il cammino.
La metafora del cambiamento è il serpente. Alla stessa stregua il dinosauro rappresenta la metafora della irreparabile incapacità a far fronte ai mutamenti. Dal serpente ha origine l'espressione “cambiare pelle” esigenza legata alla sopravvivenza stessa e quindi fisiologica: mostrare flessibilità quando i rintocchi del cambiamento risuonano, significa evitare estinzione.
Nessuno può negare che cambiare sia necessario. Il problema risiede nella capacità di sapersi preparare all'evento: il modo e il tempo diventano i due elementi cruciali.
Il fattore tempo è determinante. Se la pelle nuova non è ancora pronta, il rischio di esposizione ad attacchi è elevato: non c'è ancora una sufficiente protezione e il risultato può essere ancora più critico del rifiuto al cambiamento. Se invece la pelle è pronta, ma per qualche motivo rimane abbandonata nell'angolo c’è il rischio che quando verrà indossata sarà già superata e logora, non dall'uso, ma dal tempo.
Vedremo nel prossimo incontro come una formula, pseudo matematica, può aiutarci a capire se, quando e come agire.
Alla prossima
Erika Leonardi
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