INNAMORAMENTO E AMORE
Una delle problematiche che ho dovuto affrontare prima come paziente, e oggi come consulente, e' la relazione di coppia e le dinamiche di dipendenza affettiva.
Non e' facile capire i meccanismi di difesa che mettiamo in atto nella coppia e i copioni che mettiamo in scena inconsapevolmente. Non e' facile mettersi in discussione e prendersi la responsabilità della propria parte "attiva" nel palcoscenico variegato della coppia. C'e' tanta confusione e poca consapevolezza del perche' si "sceglie" una determinata persona, si crede prima di amarla, e poi si finisca per odiarla o considerarla un'estranea.
Nell'innamoramento noi non vediamo l'altro veramente ma un riflesso dei nostri bisogni e delle nostre aspettative inconsce, che crediamo verranno soddisfatte, questo perché si attivano meccanismi biologici e psicologici complessi che hanno gli stessi effetti delle droghe psicotrope. Quando ci si innamora e' come se si prendesse una droga, una pozione magica, Eros ci colpisce con la sua freccia attivando un sortilegio.
Non è vero neanche che attiriamo ciò che siamo perché siamo talmente complessi che per conoscerci che spesso siamo attratti invece da ciò che non siamo e che vorremmo essere, o da una persona complementare a noi. Il lavoro duro avviene quando l'effetto iniziale passa, cadono le proiezioni e le maschere e vediamo l'altro per quello che realmente è più che per quello che siamo noi.
Amare è una scelta impegnativa che ha il suo compenso nell'esperienza stessa del conoscersi e del donarsi reciprocamente. Come scrive Francesco Roversi: "Tra l’innamorarsi e l’amare c’è molta differenza. Quando una persona si innamora non lo fa apposta: succede. Ma per amarsi bisogna sudare... soffrire... ridere... stare svegli... donarsi."
Leggo troppi articoli e post sul narcisismo ma troppi pochi articoli su chi "sceglie" (inconsciamente) di stare in relazione con un narcisista che viene definito genericamente ed erroneamente "l'empatico". Si, perché noi non possiamo scegliere da chi essere attratti ma possiamo scegliere con chi avere o non avere una relazione.
E' vero che oggi il narcisismo è diventato la normalità ma si confonde un sano narcisismo con il disturbo di personalità narcisistica che è una patologia.
La coppia è un sistema che si alimenta se si e' in due e quando due persone si relazionano tra loro creano un sistema che è un unico organismo. Quando ci poniamo nella posizione di "vittima" ci stiamo deresponsabilizzando: "non dipende da me", "mi è successo e non posso farci nulla", "è perché mio padre o mia madre erano così…" e altre scuse che in realtà ci allontanano dalla verità: "io non mi so prendere cura di me stesso".
E' più funzionale accettare il dolore e prendersi la responsabilità della propria vita per capire le ragioni profonde delle nostre scelte relazionali.
Il primo passo è sapersi allontanare e difendere, con un'azione decisiva, da chi ci fa soffrire non per vendetta ma per amore di se stessi. Questo significa essere "Maestri", e non vittime, degli eventi.