La conversione di Frossard
Un famoso scrittore e giornalista francese, André Frossard (figlio del fondatore del partito comunista francese, ndr), entrato per caso, a Parigi, nel 1935, in una cappella per religiosi per cercare un amico, ne uscirà credente CATTOLICO.
“Entrato alle cinque e dieci d’un pomeriggio in una cappella del Quartiere latino per cercarvi un amico, ne sono uscito alle cinque e un quarto in compagnia di una amicizia che non era di questa terra. Entrandovi scettico ed ateo di estrema sinistra – più ancora che scettico e più ancora che ateo – indifferente e preoccupato da ben altre cose che da un Dio che non pensavo neppure più a negare, tanto mi pareva ormai passato da un’infinità di tempo nel conto profitti e perdite dell’inquietudine e dell’ignoranza umane, ne sono uscito qualche minuto dopo “cattolico, apostolico, romano”, trascinato, sollevato, ripreso, risucchiato dall’onda di una gioia inestinguibile. ..Al momento dell’entrata avevo vent’anni. All’uscita, ero un bambino pronto per il battesimo, che sgranava gli occhi sulla meraviglia del cielo abitato, sulla città inconsapevolmente sospesa nell’immenso, sugli esseri colmi di sole che parevano camminare nell’oscurità“.
Scrisse nel 1969 un famoso libro ''Dio esiste, io l’ho incontrato'': “Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato ad un tempo da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione ed all’amore. Capisco perfettamente come queste frasi possano essere esorbitanti, ma che ci posso fare, se il cristianesimo è vero, se c’è una verità, se questa verità è una persona che non vuole essere inconoscibile? “Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. La necessità di prolungare il mio soggiorno sulla terra mentre c’era tutto quel cielo a portata di mano non mi appariva molto chiara, e l’accettavo per riconoscenza più che per convinzione. Tuttavia, luce e dolcezza perdevano ogni giorno un po’ della loro intensità. Infine scomparvero, senza che per questo fossi restituito alla solitudine. La verità mi sarebbe stata data diversamente, avrei dovuto cercare dopo aver trovato. Un padre dello Spirito Santo incominciò a prepararmi al battesimo istruendomi sulla religione, della quale non devo precisare che non conoscevo niente. Ciò che mi disse della dottrina cristiana, l’aspettavo e lo ricevetti con gioia; l’insegnamento della Chiesa era vero fino all’ultima virgola, e ne prendevo atto ad ogni linea con rinnovate acclamazioni, come si applaude un colpo andato a segno. Una cosa sola mi sorprese: l’eucaristia; non che mi sembrasse incredibile: ma mi stupiva che la carità divina avesse trovato questo metodo inaudito per comunicarsi, e soprattutto che avesse scelto, per farlo, il pane, che è l’alimento del povero e il cibo preferito dei ragazzi. Di tutti i doni profusi davanti a me dal cristianesimo, era certo il più bello. Per le strade, scorgevo con chiarezza che i passanti camminavano sull’orlo dell’infinito, che prima o poi sarebbero caduti in quella luce di cristallo incorruttibile, di infinita trasparenza, di luminosità e dolcezza insostenibili che mi fu dato di scorgere, capendo subito che era la luce di Colui che i cristiani chiamano Padre Nostro”. E' scomparso nel 1996.
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