La formazione tra Bateson e L'Albero Azzurro

Da oltre dieci anni condivido il mio percorso autorale con gli straordinari professionisti che lavorano per L'Albero Azzurro. Qui ho imparato a scrivere per la televisione e per i bambini, a tradurre in linguaggio semplice e immediato i grandi interrogativi dei più piccoli, a emozionare in modo immediato, a rendere ogni passaggio divertente e memorabile.

Chiunque si trovi a fare #formazione, #storytelling, #narrazioneaziendale, dovrebbe provare cosa significa raccontare storie a un bambino.

L'Albero Azzurro ha propagato le sue radici in quello che faccio nelle aziende, dimostrandomi che crescendo i bisogni non cambiano, anzi.

Chi lavora e si trova nella necessità di dover apprendere, di ridisegnare il proprio ruolo o di ridefinire i proprio obiettivi, si trova in uno stato emotivo e simile a quello di un bambino.

Ha bisogno di imparare in fretta e in modo permanente strategie e soluzioni adatte a risolvere problemi imprevisti. Senza dimenticare che il modo migliore per rendere memorabile e radicato un nuovo apprendimento è quella di ancorarlo a un sentimento positivo, come il divertimento.

Formare le persone attraverso le #storie è il modo più efficace per aiutarle a crescere. Se poi gli autori delle storie sono gli stessi protagonisti che le hanno vissute durante la loro esperienza di #lavoro, allora a crescere con loro è anche il formatore.

L'Albero Azzurro quest'anno compie 30 anni.

Forse basta questo a dimostrare che raccontare storie funziona. Che è la via più breve per mettere in connessione i soggetti tra loro e attivare quello che l'antropologo e psicologo Gregory Bateson definisce #deuteroapprendimento, o apprendimento di secondo livello: la capacità di imparare ad imparare.

Saper fare e saper acquisire nuovo sapere compongono insieme la miglior forma di adattamento, quella che ci permette di vivere con gioia il nostro #tempo, il #lavoro, il #cambiamento.