La mostra d'arte presso Caffetteria Bar la Specola

La mostra d'arte presso Caffetteria Bar la Specola

Sandro Saccocci

Ripeto sotto ciò che ho detto nella sua precedente mostra perché questi lavori non smentiscono ne aggiungono nulla a quanto detto in precedenza perché Pawel è l'artista più sistematicamente coerente nel suo lavoro e anche come persona per chi lo conosce che orbita in area veneta e io non posso aggiungere nulla di nuovo su di lui. Aggiungo però qui contraddicendomi perché altrimenti non mi offre nulla da bere alcune riflessioni sintetiche nuove che scriverò in maiuscolo per distinguerle dalle parole precedenti dette su di lui che seguiranno sotto...

,,,,.IN PAVEL A MIO AVVISO ESISTE AL PARI DI ARTISTI IMPORTANTI COME DE DOMINICIS O SCHIFANO O DANA SHUTZ UN RIAFFERMAZIONE DELLA PROPRIA IDENTITA' CHE NON SI PERDE MAI IN UN CONFUSO PSICOLOGISMO INFORME DI MATRICE INCONSCIA O FREUDIANA. AVVIENE (E LO COMPRENDO PROPRIO ATTRAVERSO I SUOI DISEGNI COSI PRECISI QUASI IPERREALISTICI IN CERTI CASI) UN' AMPLIFICAZIONE DELL'IO, ATTRAVERSO LA DISTRUZIONE DELL'IO DI SUPERFICIE. ATTUA QUESTA DISTRUZIONE CON UN'APPARENTE STRANA DISLOCAZIONE DEI SEGNI DELLE FIGURE CHE DIVENTANO ANCHE COPIE DI ORIGINALI INVENDIBILI O ATTRAVERSO UNA STRANA O SORPRENDENTE DISLOCAZIONE DEGLI OGGETTI NEI SUOI VIDEO PER CONFONDERE TUTTI GLI APPARATI DI RAPPRESENTAZIONE DEL POTERE IN TUTTE LE SUE INFINITE RAMIFICAZIONI. INDUBBIAMENTE USA QUESTO SUO IMMAGINARIO VISIVO POCO CONVENZIONALE NON PER ATTUARE UN PROCESSO DI SIMBOLIZZAZIONE COME AVVIENE NEL SURREALISMO MA PER TIRARE FUORI O FAR EVACUARE PARTI CONCRETE DI SE' CHE POI SI NOTANO ANCHE NEL SUO COMPORTAMENTO CHE SPESSO ASSUME I CONNOTATI DELLA PERFORMANCE. CERTO ANCHE IN PAWEL ESISTE L'INCONSCIO MA NON VIENE APPLICATO COMPLETAMENTE PERCHE' NE FA MANCARE CERTI PRESUPPOSTI NEL SUO MODO DI OPERARE. PROBABILMENTE L'INCONSCIO PER LUI E' UN LIMITE E LE SUO OPERE MANIFESTANO L'INTENZIONE DI USCIRE DALLA VAGHEZZA INCOSCIA E MANIFESTARE UNA CONCRETA REALTA' INTERIORE CHE PUÒ’ SMASCHERARE IN CERTI CASI LE FORME REPRESSIVE DEL POTERE...adesso riporto ciò che ho scritto in precedenza su di lui..

Quadri dove emerge soprattutto il disegno e un segno grafico non certo accademico ma anzi l'opposto. Osservandoli da vicino si nota l'intenzione dell'artista di andare nella direzione opposta a quella in cui il linguaggio nominando una cosa in genere la annulla e la uccide (come avviene spessissimo), paralizzandola nel formalismo o in un significato debole o trito e ritrito. Pawel invece come ha osservato a suo tempo il filosofo Maurice Blanchot sa trasformare in oggetto il linguaggio stesso che diviene interessante come la natura anzi diviene lui stesso la natura. Fa così diventare il linguaggio molto materiale come la vita perché anche le parole sono cose, sono una sorta di natura. E ovviamente con questo modo di disegnare il linguaggio come natura tutto l'insieme zampilla di vitalità e non ci sono errori anzi gli errori contribuiscono alla complessità dell'impianto. Pawel non è un artista come tutti direi che è un artista eccezionale e averlo a Padova può essere di stimolo per molti. Il suo approccio al disegno non è quello ordinario che viene trasmesso nelle nostre scuole. E' un approccio molto fuori dal comune più facile che venga insegnato all'estero che in Italia. Infatti Pawel non è italiano e il suo fuoriuscire in modo cosi naturale da ogni formalismo accademico anzi quasi distruggendolo del tutto viene da molto lontano esattamente dai suoi studi in Polonia.

Cosi con questa libertà di approccio l'artista non teme nessuna ordinariatà, non teme nessun ostacolo ed è molto preciso e tagliente nell'impianto in generale perché è consapevole di riuscire sempre a far diventare un disegno una SFERA CONCRETA DI ESISTENZA, una qualcosa di estremamente solido e vitale pur trattato con i suoi segni zigzaganti o filiformi o texturizzati. In tal modo viene abbandonato ogni senso o significato anche se è quello a cui il linguaggio in genere aspira e, divenendo proprio lui stesso l'oggetto dell'indagine, si presenta per ciò che è in modo più profondo, più lontano, che si perde nel fecondo paradosso tra libertà ritrovata dell'insensato e un senso più enigmatico e insondabile dell'esistente, tra significati finti e non-sense veri. E questo approccio tra magia, alchimia e scienza verso le cose avviene ancora con più forza oggi in quello, conscio o inconscio che sia, verso la mitologia. Niente oggi è più contemporaneo di questo in arte e l'artista polacco è indubbiamente sulla linea del fronte in questo.

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