Si è chiusa nei giorni scorsi la quarantasettesima edizione del Forum #Cernobbio21 di Ambrosetti con segnali positivi di rilancio e ripresa dell’Italia in un contesto globale di rilevanti sfide geo politiche ed economiche.
Dal dibattito delle giornate, esce sicuramente rafforzato il ruolo dell’#Italia in Europa con maggiore fiducia sulle principali riforme e modernizzazioni in atto nel Paese, oltre che sul piano PNRR.
Segnale indicativo di questa “estate da record” riguarda un altro indice di fiducia, quello delle imprese che tocca il massimo storico in questo settembre 2021, arrivando a un 70.6% e che si unisce alle ottimistiche proiezioni di crescita fino al 5% del nostro PIL fatte dall'Unione Europea e dalla Banca d'Italia.
Tanti i temi affrontati che richiedono attenzione e una pianificazione accurata nei prossimi mesi ed anni per portare i benefici attesi in termini di #crescita, #produttività e #benessere e inclusione sociale nel Paese. A partire da alcuni punti chiave che stiamo osservando e abbiamo analizzato anche in collaborazione con Ambrosetti nello studio Digitalizzazione e Sostenibilità per la Ripresa dell’Italia presentata durante i lavori del Forum e realizzata con la supervisione della Professoressa Patrizia Lombardi - Prorettore del Politecnico di Torino; Presidente della Rete Italiana delle Università per lo Sviluppo Sostenibile - (conferenza stampa di presentazione disponibile a questo indirizzo)
- #digitalizzazione, partendo dai dati uniti alla potenza del #CloudComputing e dell’innovazione di #AI è possibile migliorare processi, innovare prodotti e servizi e favorire collaborazione e #smartworking per le imprese di ogni dimensione e settore. E’ arrivato il momento di accelerare l’adozione di nuovi modelli di business digitali per contribuire attivamente allo sviluppo dell’economia come dimostrato dal grafico sotto che evidenzia la stretta relazione tra mondo ICT e PIL delle nazioni. L’Italia può risalire la linea di innovazione per contribuire allo sviluppo economico del Paese e i fondi destinati dal PNRR sono una solida base per accelerare l’adozione di piattaforme e servizi cloud da parte di imprese e pubblica amministrazioni.
- #sostenibilità, la digitalizzazione contribuisce a ridurre l’impatto ambientale come abbiamo dimostrato nella ricerca Ambrosetti “Il Digitale a supporto della Sostenibilità”. Passare da sistemi on premise al cloud comporta una riduzione di Co2 fino al 98%. Secondo la ricerca, tra il 2020 e il 2030 il digitale contribuirà ad abbattere fino al 10% delle emissioni rispetto ai livelli del 2019, con un impatto pari a quello incrementale delle energie rinnovabili.
- #misurazione, servono nuove modalità per misurare l’impatto ambientale delle organizzazioni. Senza la misurazione degli impatti, è infatti impossibile trasformare il minor impatto ambientale o sociale in un vero e proprio vantaggio competitivo degli operatori più virtuosi, innescando meccanismi di premialità economica e finanziaria per i soggetti più avanzati sulla strada della #carbonneutrality. Come spesso dico “per migliorare bisogna misurare”.
- #competenze, per digitalizzare e per abbracciare nuovi modelli green servono nuovi #Skill sia per le nuove generazioni che per la popolazione di lavoratori in generale. È infatti appena il 42% degli adulti a possedere competenze digitali di base, contro una media UE del 57%. Incentivare le competenze necessarie a sfruttare, a livello professionistico e di massa, il potenziale del digitale è quindi chiave non solo per la produttività, ma anche per gli obiettivi di transizione verde, in un contesto di mercato sempre più veloce e con una crescente importanza dell’apprendimento permanente.
- #inclusione sociale, tra i tanti campanelli di allarme sul fronte sociale, la pandemia ha aumento il numero degli inattivi: persone senza lavoro ma che, scoraggiati dalla crisi, rinunciano a ricercare un’occupazione - +2,6% per gli uomini e +3,7% per le donne. Come sul fronte delle competenze, sale l’importanza di interventi volti a colmare il digital divide tra la popolazione e tra porzioni del territorio italiano, aprendo opportunità di sviluppo per i territori economicamente meno dinamici e periferici, grazie alle possibilità offerte dal digitale e dai modelli di Smartworking che possono innescare circoli virtuosi di sviluppo e inclusione sociale.
Il PNRR punta a colmare i gap e accelerare sulle aree sopra creando un “momento unico” per l’Italia, la nostra economia e società. Come Microsoft, insieme ai nostri Partner, siamo impegnati per supportare aziende di ogni dimensione e settore, con tecnologia, risorse, piani, iniziative e competenze per far crescere tutti insieme il nostro Paese con il nostro Piano AmbizioneItalia DigitalRestart.
Una sintesi della nostra presenza al Forum e del nostro impegno per la digitalizzazione, lo sviluppo sostenibile e la crescita inclusiva del nostro Paese.
Aldi là delle considerazioni economiche precise e più che condivisibili indicate, mi aspettavo una presa di posizione più forte sulle considerazioni del Ministro Brunetta sulla SmartWorking. Devo forse pensare che Microsoft concorda su quanto sostiene il Ministro sullo SmartWorking? Cioè che non esiste? Grazie in anticipo