La pianificazione del successo passa anche per il brand aziendale.

Bisogna mettersi in mostra per ottenere credibilità ed inventare un punto di riferimento anche verso le aziende dello stesso settore, che invece rimangono anonime proprio perché trascurano questa parte.

Bisogna creare le fondamenta solide per la crescita, penso che il brand è una garanzia, un rapporto di fiducia, una promessa verso il consumatore, per questo è fondamentalmente aver pianificato una corretta brand strategy, ovvero, aver definito come, che cosa, dove, quando, verso e soprattutto che cosa la comunicazione deve trasmettere nei messaggi;

Si parte da una fase di ricerca e analisi dell’azienda, obiettivi, concorrenza e altro, fino a creare uno schema che definisce il brand cosa rappresenti, in gerco questo viene denominata brand map e serve come punto di partenza alla costruzione e/o al rafforzamento di un brand sincero e sicuro al punto di coinvolgere i membri del team anche nello svolgimento del design della brand image;

Senza questa mappa, qualsiasi lavoro perde la direzione e compromette qualsiasi sforzo di ottenere risultati, penso che la mancanza di una chiara brand strategy, non si possono sviluppare programmi produttivi di branding;

Per addentrarsi nel contesto, si pensi alle volte che ho personalmente assistito alla nascita di un brand e/o alla presentazione di un nuovo logo... ho sempre notato che spesso non si dedica la giusta attenzione a questa fase, attribuendo prevalentemente alla pubblicità il compito di promuovere la marca, invece, senza una specifica attenzione, si è alla completa mercé degli eventi, con il rischio di non ottenere i ritorni sperati o addirittura di causare “riflussi” controproducenti per l’azienda.

C’è da ricordarsi che l’era odierna è fatta da internet e le informazioni viaggiano alla velocità della Rete, in modo sempre più autonomo e incontrollabile, un brand è l’asset di business principale, pertanto ogni dettaglio del percorso di lancio risulta essere discriminante per il suo successo, dunque, per ottenere il miglior ROI dal lancio di un nuovo marchio, è considerare non solo il mondo esterno, ma anche e soprattutto il pubblico interno all’azienda, difatti, è più sicuro muoversi con un buon piano di employer branding e poi porsi con coerenza verso il mercato, senza considerare quanto sia avventato emettere messaggi al di fuori della propria realtà, se prima, non siano stati ben percepiti da tutti gli “home-stakeholder”;

Il coinvolgimento dei dipendenti di ogni reparto, compresi quelli ritenuti meno strategici, consente di ridurre il rischio di possibili contestazioni e/o  semplicemente quello di evitare il formarsi di un ambiente favorevole alla divulgazione della strategia pianificata, solo così l’obiettivo del Brand, che comunque è quello di ottenere contatti ad un costo inferiore rispetto al marketing tradizionale, potrà essere raggiunto. 

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