La potenza finanziaria americana: il ruolo del dollaro
Come analizzato nel precedente articolo dedicato alle fondamenta della potenza finanziaria americana, fattori come capacità economiche e produttive straordinarie, dettate dallo sfruttamento di alcuni dei bacini idrici più grandi del mondo, la potenza marittima e militare globale e i massicci afflussi di immigrati, strumentali sia per l’economia che per la difesa, rendono gli USA la principale potenza economica e geopolitica del mondo. Il dollaro, divisa ufficiale degli USA, è di conseguenza la prima moneta di riserva delle banche centrali, di scambio e di fatturazione delle merci a livello globale. Il dollaro è la base dello strapotere finanziario degli USA. La maggior parte degli investitori ha eletto il dollaro come bene rifugio in quanto divisa di un paese inattaccabile militarmente, con una difesa straordinaria dislocata su scala mondiale, una posizione geografica favorevole e il PIL più alto al mondo. La sensazione che i propri risparmi siano al sicuro in una realtà tanto significativa è molto forte presso gli investitori.
Il dollaro rappresenta oggi il 60% delle riserve delle banche centrali mondiali, e principalmente di Cina, Giappone e Unione Europea e la maggior parte di queste riserve vengono detenute sotto forma di obbligazioni governative americane. I principali satelliti dell’impero americano finanziano dunque il benessere del perno del sistema, consentendo agli Stati Uniti di mantenere un debito pubblico e un debito commerciale tra i più alti al mondo. Come può una nazione reggere il peso di un indebitamente simile? Si ritorna al discorso sulla potenza militare. Se i paesi creditori degli Stati Uniti dismettessero questo debito, la rappresaglia militare americana li ridurrebbe in ginocchio. Gli Stati Uniti sono infatti l’unico attore internazionale in grado di sostenere una guerra su vasta scala senza perdere il proprio benessere. Tutti gli altri paesi, Cina compresa, imploderebbero militarmente ed economicamente.
Cina, Unione Europea e Giappone non hanno interesse a dismettere il debito americano anche per un altro motivo: gli Stati Uniti, come tutti i grandi imperi della storia, comprese impero romano e impero britannico, sono l’unico, grande importatore netto del sistema internazionale. Importare in misura massiccia significa far dipendere gli altri da sé ed espandere il peso della propria valuta nazionale: difatti, oggi circa il 50% delle transazioni commerciali avviene in dollari e vengono pagate in dollari la maggior parte delle materie prime, tra cui petrolio, gas, oro, rame. La Cina, paese che esporta il 40% del suo PIL presso lidi molto remoti ha un drammatico bisogno di esportare, e di farlo agli Stati Uniti. Stesso discorso per il Giappone e i principali paesi dell’UE, esportatori netti che senza il vitale mercato di sbocco rappresentato dagli USA morirebbero economicamente. Paesi molto divisi al loro interno dal punto vista etnico e socioeconomico, come la Germania e la Cina, hanno poi bisogno di accumulare attivi commerciali da indirizzare verso la riduzione degli squilibri interni. La forza del dollaro, moneta in costante rivalutazione e apprezzamento sui mercati rispetto alle altre, rende naturale il processo che rende gli USA l’importatore netto per eccellenza.
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Un ultimo elemento da considerare in relazione alla credibilità del dollaro è la situazione dei mercati finanziari americani, i quali oltre a essere molto rilevanti in termini di dimensioni delle transazioni giornaliere, garantiscono una forte tutela giuridica agli investitori, in considerazione dello Stato di diritto presente negli USA. In un paese come la Cina, ad esempio, in cui è assente la Rule of Law, gli investitori non hanno una simile protezione legale in caso di controversie.
La potenza del dollaro sui mercati internazionali, di cui abbiamo visto gli elementi fondanti, è sostenuta da un sistema di istituzioni finanziarie internazionali molto articolato e che vedremo nel prossimo articolo. Grazie per la lettura di questo articolo! Se ne hai gradito i contenuti, lascia un commento o condividilo!