LA PROFESSIONE

LA PROFESSIONE

Esercitare una professione significa seguire una chiamata e porsi al servizio di qualcuno o di qualcosa, svolgendo compiti che variano a seconda della professione.

Una professione si sceglie. Possiamo sentirci chiamati a svolgerla o è la professione stessa a chiamarci, spesso con modalità particolari. Una selezione, per esempio.

C’è chi si sente chiamato a compiere una missione particolare, e questo richiamo viene in genere da una forza superiore alla quale votarsi. Altri si sentono invece chiamati contro il loro volere perché temono che i compiti connessi a quella particolare vocazione superino di gran lunga le loro forze. Allora si ribellano alla loro vocazione come fecero molti profeti dell’Antico Testamento ai quali, tuttavia, quella ribellione alla chiamata non fu d’aiuto, perché alla fine dovettero sottomettersi.

A guardar bene ci accorgiamo che ogni professione presume una vocazione, spesso per il semplice fatto di possedere un particolare talento per un certo lavoro e perché altri si aspettano che ubbidiamo alla chiamata, qualsiasi cosa pretenda da noi.

Solo se ubbidiamo a questa chiamata avremo successo. Mentre accumuleremo insuccessi se cercheremo di sottrarci. Per esempio augurandoci un incarico più leggero che pretenda meno da noi.

Solo facendo il nostro lavoro, solo se lo facciamo con dedizione, sentiamo che la nostra vita è piena e perfetta.

Il lavoro più importante per la vita di molte persone è la professione dell’imprenditore. L’imprenditore si colloca al vertice di molte professionalità che dirige e guida verso una meta comune, verso un successo comune a molti.

Il successo di un imprenditore giova a tante altre persone. Il suo insuccesso colpisce oltre a lui anche molti altri, dal cui lavoro dipendeva l’impresa. E con loro, colpisce anche le loro famiglie.

L’impresa senz’altro più difficile da gestire e che impone al singolo - soprattutto alla madre - le prove più ardue è la famiglia. Ed a questo punto che sorge la domanda: come ci comportiamo verso questa impresa e l’imprenditrice che la gestisce in prima istanza, cioè la nostra madre? Permettiamo a lei e a noi stessi di essere il suo successo su tutti i fronti? O in qualche modo le neghiamo la possibilità di riportare un successo pieno in questa impresa?

È stato osservato che chi rifiuta di collaborare con la propria madre al successo della sua impresa - peraltro una constatazione di vasta portata per la nostra vita professionale e la nostra impresa - dice addio al successo nel proprio lavoro e nella propria impresa.

Qualsiasi nostro successo è un successo di nostra madre. Qualsiasi nostro insuccesso è un insuccesso di nostra madre.

Se nostra madre è costretta ad allontanarsi da noi perché rifiutiamo e misconosciamo il suo operato, saranno molte le persone che arretreranno e si allontaneranno da noi, e con loro anche il successo.

Come imboccare la strada del successo nell’impresa e nella professione? Come avere successo in tutte le nostre relazioni? Come ottenere un successo duraturo?

Se permettiamo a nostra madre di avere successo con noi.

Il successo nel lavoro ha il volto di nostra madre. Chi sa andare incontro alla propria madre con amore e riconoscenza, avanza verso il successo nell’impresa e nella vita professionale. Al contrario, se nostra madre è costretta ad arretrare e allontanarsi na noi, con lei si allontana anche il successo.

Pertanto, dove comincia il successo nell’impresa e nella professione? Comincia da nostra madre.

Da “Gli Ordini del Successo” di Bert Hellinger.

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