La Sanità in Italia: Accesso Universale sulla carta (costituzionale), ma aumentano disparità regionali
L'Italia vanta un sistema sanitario universale chiamato Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che offre copertura a tutti i cittadini italiani e ai residenti legali stranieri. Finanziato attraverso imposte aziendali e sul valore aggiunto, il SSN è gestito dai governi regionali. Tuttavia, nel nostro Paese all'eterogeneità della distribuzione economica corrispondono evidenti disparità regionali, le quali influenzano l'equità nell'accesso ai servizi sanitari.
Accesso Universale alla Sanità in Italia
In prima battuta l’articolo 32 della Costituzione afferma che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. In poche frasi i nostri padri costituenti hanno sintetizzato un concetto fondamentale che viene spesso dimenticato o messo in secondo piano: l’accesso universale alla sanità. Il nostro SSN, infatti, garantisce la copertura sanitaria a tutti i cittadini italiani e ai residenti legali stranieri. La copertura è finanziata principalmente attraverso le imposte e comprende servizi di assistenza primaria, assistenza ospedaliera e screening sanitari gratuiti. Tuttavia, per le visite specialistiche e le procedure specifiche, è previsto un sistema di ticket moderati. Alcuni gruppi, come le donne in gravidanza e coloro che soffrono di malattie croniche, sono esenti dal pagamento dei ticket.
Ruolo Limitato delle Assicurazioni Sanitarie Private
In Italia, le assicurazioni sanitarie private hanno un ruolo limitato nel sistema di copertura sanitaria. La maggior parte delle spese sanitarie è finanziata attraverso il SSN e la spesa pubblica costituisce la maggior parte della spesa complessiva per la sanità in Italia. Le assicurazioni sanitarie private complementari o supplementari rappresentano solo una piccola parte della spesa sanitaria complessiva. Tuttavia, per i prossimi anni, secondo l'analisi di Bain (Sanità italiana in crescita: assicurazioni devono investire ed evolvere | Bain & Company), è previsto un ulteriore aumento della spesa sanitaria (pubblica e privata) in Italia. Questo aumento è attribuibile a diversi fattori, come l'inflazione, l'attenzione crescente alla salute da parte dei cittadini e delle imprese, gli impatti del decreto-legge sulle semplificazioni e i nuovi investimenti pubblici nella sanità digitale. I cittadini italiani mostrano un grande interesse nei confronti dei servizi di salute digitale, con circa il 70% di loro disposto a condividere i propri dati. Inoltre, l'80% dei cittadini è interessato ai servizi di telemedicina e ritiene prioritario potenziare la digitalizzazione degli operatori sanitari. Inoltre, sempre più cittadini italiani stanno optando per una copertura sanitaria integrativa, con oltre il 25% della popolazione che aderisce a qualche forma di sanità integrativa. Questo include sia assicurazioni e fondi sanitari assicurati, sia altre forme di protezione, come fondi sanitari e casse non assicurate. Nel settore assicurativo, i premi malattia, che comprendono polizze collettive per le aziende e i fondi assicurati, oltre alle polizze individuali, hanno raggiunto i 3,3 miliardi di euro nel 2021. Questo rappresenta un aumento annuo del 4,9% dal 2017, con una crescita superiore alla media totale del settore assicurativo danni.
Disparità Regionali nell'Accesso ai Servizi Sanitari
Nonostante l'accesso universale garantito dal SSN, esistono disparità regionali che possono influenzare l'equità nell'accesso ai servizi sanitari in Italia. Ad esempio, la qualità delle strutture sanitarie pubbliche varia da regione a regione. Le Regioni che offrono molte prestazioni a cittadini non residenti possono beneficiare di un surplus di bilancio che consente di investire in strutture e personale, a vantaggio principalmente dei cittadini residenti. Questo alimenta il divario tra nord e sud, rendendo irrisolvibile l’annoso problema della differenza tra regioni. Citando il rapporto di Eurispes “Nel 2018, ad esempio, la Regione Lombardia ha registrato un saldo positivo di quasi 809 milioni di euro, mentre la Regione Calabria ha riportato un deficit di quasi 320 milioni di euro e la Regione Campania di oltre 302 milioni”. Oltre a rendere ancor più netta la discrepanza nell’efficienza delle strutture sanitarie meridionale, impedisce il turnover del personale medico e infermieristico e incrementa il fenomeno della mobilità sanitaria. Per maggiori informazioni si veda il report GIMBE ssul regionalismo differenziato (https://www.salviamo-ssn.it/attivita/osservatorio/report-regionalismo-differenziato).
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Disparità Socio-economiche
Uno studio condotto in Italia ha evidenziato che esistono disparità nell'accesso ai servizi sanitari in base al livello socio-economico e alle esigenze di cura. Si è riscontrato che lunghe liste d'attesa per visite specialistiche e costi elevati per visite odontoiatriche rappresentano le principali barriere all'utilizzo dei servizi sanitari. Inoltre, è emerso un gradiente nord-sud, suggerendo differenze regionali nell'offerta dei servizi sanitari. È quindi fondamentale garantire un accesso equo ai servizi sanitari, al fine di ridurre le disparità legate al reddito e al genere.
Conclusioni
In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale offre un accesso universale ai servizi sanitari per tutti i cittadini italiani e i residenti legali stranieri. Eppure, esistono ancora alcune sfide legate alle disparità regionali nell'accesso ai servizi sanitari e alle differenze socio-economiche. Per garantire una copertura sanitaria equa ed efficiente, è necessario continuare ad affrontare queste disparità e promuovere l'equità nell'accesso ai servizi sanitari in tutto il paese. A tal proposito, GIMBE ha presentato il suo Piano di rilancio del SSN in 14 punti, liberamente consultabile al seguente link: https://www.salviamo-ssn.it/salviamo-ssn/piano-di-rilancio
Fonte: 2° Rapporto sul Sistema sanitario italiano - EURISPES