Le offerte discriminatorie dei big delle telco: un Black Friday permanente

Le offerte discriminatorie dei big delle telco: un Black Friday permanente

Promozioni esclusive, SMS segreti e prezzi stracciati: così i giganti della telefonia si sfidano a colpi di offerte discriminatorie per riconquistare i clienti persi. Ma cosa resta della qualità e dell'innovazione?

Immaginate di trovarvi in un negozio di telefonia dove i prezzi cambiano a seconda della vostra faccia o del vostro operatore di provenienza. Se arrivate da iliad o da un operatore un operatore virtuale di rete mobile, in sigla MVNO (dall'inglese mobile virtual network operator), ecco l’offerta magica: dati e minuti a meno di un caffè al giorno. Ma se siete "nativi" di un altro operatore incumbent... beh, il prezzo potrebbe ricordarvi quello del cenone di Capodanno in un ristorante stellato.

La guerra del "ti rivoglio indietro"

Questa strategia, nota con il poetico nome di offerte "Operator Attack" e "WinBack", è ormai la colonna sonora del mercato delle telecomunicazioni mobili in Italia. Gli incumbent (TIM, Vodafone, WindTre) hanno imparato la danza del corteggiamento e, a suon di SMS segreti e offerte veicolate con il metodo "non dire, ma suggerisci", cercano di conquistare il cuore (e il portafoglio) degli utenti, specialmente quelli che si sono avventurati verso iliad e i MVNO.

Il problema? È tutto un gioco di specchi.

Mentre le offerte riservate possono sembrare il sogno di ogni consumatore, il rischio è che la competizione si trasformi in un rodeo per chi abbassa di più i prezzi. Qualità dei servizi? Investimenti in nuove tecnologie? Quasi dei parenti lontani in questa storia. Il legislatore ha provato a metterci una pezza con l’articolo 13 della Legge Concorrenza 2022, ma, udite udite: la pezza si è scollata, e la musica è diventata ancora più alta.

Queste offerte sembrano un affare per i consumatori, ma il gioco rischia di diventare pericoloso. Meno entrate significano meno risorse per l'innovazione e il miglioramento delle infrastrutture. Gli operatori minori possono restare competitivi solo tagliando i costi, spesso a scapito di assistenza e affidabilità. Nel frattempo, le telco più grandi spingono sul pedale del ribasso per non perdere terreno, ma a che prezzo per il futuro del mercato?

E adesso?

L'Italia rischia di rimanere intrappolata in questa gara al ribasso, come chi tenta di fare stretching dopo aver passato troppo tempo seduto sul divano. A lungo termine, il conto potrebbe essere salato: meno innovazione, meno incentivi per gli operatori a migliorare le reti, e un mercato che rischia di girare su se stesso senza fare un vero passo avanti.

Cosa succede poi se le offerte speciali perdono il loro potere d'attrazione? Il consumatore medio, ormai abituato a un "Black Friday permanente", potrebbe non essere più disposto a pagare di più per un servizio stabile e di qualità. In quel caso, non solo gli operatori, ma l'intero settore potrebbe affrontare una crisi di sostenibilità.

Voi da che parte state?

Vi piace il balletto delle offerte riservate o pensate sia arrivato il momento di cambiare ritmo e ballare una melodia più sostenibile? Lasciate pure la vostra opinione nei commenti, sono qui per parlarne senza filtri. Il futuro delle telecomunicazioni non deve essere per forza un'eterna svendita; può e deve puntare alla qualità, alla trasparenza e a soluzioni che guardino lontano.


Chi sono e cosa faccio


Mi chiamo Massimo Marucci e da oltre 20 anni lavoro nel settore delle telecomunicazioni aziendali. Ho iniziato quando l’idea di fibra ottica sembrava fantascienza e i cellulari avevano ancora le antenne estraibili. Oggi, aiuto imprenditori e aziende a destreggiarsi tra offerte, contratti e tecnologie per ottenere il massimo dalle telecomunicazioni, senza cadere nei tranelli nascosti di certe proposte.

La mia missione è semplice: rendere la telefonia aziendale un alleato e non un problema. Che si tratti di riorganizzare le linee, migliorare la copertura o trovare una soluzione adatta a specifiche esigenze, sono qui per offrire consulenze trasparenti, senza giri di parole o sorprese.

Se siete nuovi qui, sappiate che nel mio lavoro la chiarezza e l'ironia non mancano mai. Inoltre, con la presunzione di chi pensa di poter semplificare un settore complicato (e a volte ci riesce!), gestisco un blog chiamato telefoniafacile.com, dove elargisco consigli e suggerimenti pratici per ottimizzare la telefonia aziendale. E per chi preferisce guardare piuttosto che leggere, ho anche un canale YouTube con contenuti dedicati alle migliori pratiche e alle novità del settore.

Paolo Bertolo

Trainer/Supervisor presso TPR Fiberdur GmbH&Co. Kg

1 mese

Io la vedo come un'altra truffa legalizzata; alla fine ciò che si evince è che fanno cartello. Non esiste una vera concorrenza. 10-100giga in più, il centesimo in più o in meno sulle telefonate/SMS non funzionano più.

Salvatore Giambrone

Imprenditore nel settore Information Technology | Software House | Ingegneria del Software | Web Agency | Nuove tecnologie al servizio delle aziende

1 mese

Ci sarà una bella fetta di persone che diranno … Perché io dovrei pagare 25 euro al mese per dare sostentamento all’operatore , se poi questo mi intasa la rete con utenti che pagano 4,99 ? Tu cosa ne pensi ?

Nicola Di Giusto✅

Sales & Marketing Manager @Vianova spa | “Fare la cosa giusta è più importante che farla bene.”

1 mese
Domenico Buonanno

Consulente in Telecomunicazioni, Professionista nel settore ADR - Conciliazione e Mediazione

1 mese

Il mondo delle tlc deve puntare sulla qualità, anche a discapito del prezzo più basso sempre e comunque. Non c'è una legge scritta, per cui l'operatore deve dare 1000mila Giga al mese... si potrebbe partire da un'offerta base di pochi Giga/mese, per poi incrementare il prezzo in corrispondenza dell'aumento dei Giga

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