L'Economia della Povertà
I poveri (che nel mondo sono ancora miliardi) dovrebbero imparare a conoscere l’economia della povertà. Lo penso ed anche fortemente ci credo. Gli economisti Esther Duflo e Abhijit Banerjee sono andati oltre le mie convinzioni. Hanno di recente scritto un libro per i bambini dal titolo Poor Economics for Kids che riguarda la povertà e la sua economia e i suoi lettori sono quasi esclusivamente dei bambini e dei ragazzi. Tutti noi dovremmo conoscere ed anche (magari) sperimentare la povertà e quindi Esther Duflo Esther Duflo e Abhijit Banerjee hanno scritto un libro per consentire ai lettori, anche quelli non poveri, di potere capire le discussioni sulla povertà ed anche Esther Duflo e Abhijit Banerjee interpretarla. I bambini assorbono meglio l'argomento perché hanno una mentalità aperta, sono desiderosi di imparare cose nuove e sono anche rapidi nell'apprendere. In genere, si parla poco della povertà dei bambini più piccoli. Secondo la mia percezione, il significato del parlare della povertà non risiede solamente in ciò che frequentemente si dice della povertà. Occorre anche raccontare e spiegare la storia della povertà affinché i giovani possano rifletterci e soprattutto cercare delle possibili soluzioni. Hanno bisogno dello stimolo intellettuale per cercare delle vie d’uscita dalla povertà. Fino ad oggi essere poveri è spesso apparso come una condizione sfortunata o spiacevole. È invece necessario adottare un approccio diverso. Dobbiamo presupporre l’azione dei bambini, spronandoli a esercitare la loro immaginazione per sconfiggere una delle principali forme di ingiustizia sociale e di sofferenza mondiale. Lo scopo incrollabile e umano è quello di mettere a nudo l’impalcatura delle disuguaglianze sperimentate ma mai spiegate, creando consapevolezza, sensibilità, compassione e pensiero positivo. Il linguaggio però deve essere differente. Bisogna comunicare e spiegare la povertà con delle storie, che sono il mezzo migliore per illuminare l'esperienza come da quando gli antichi si sedevano attorno ai fuochi ed è così nata la letteratura. Quando poi si parla della povertà si raccontano delle storie, senza mai fare delle osservazioni conclusive. I poveri nei racconti non sono una massa omogenea come nella maggior parte dei libri di economia. Sono invece delle persone diverse: timide o loquaci, arrabbiate o divertenti, coraggiose o impaurite. Ma sono tutti poveri e condividono l’immaginazione per trovare delle vie d’uscita dalla povertà. Dobbiamo fare uno sforzo per spingerli verso l’apprendimento, il pensiero ed anche l’azione. Ma perché questo passo sia efficace, i bambini provenienti da contesti svantaggiati devono in primo luogo avervi accesso. La loro immaginazione da sola non è sufficiente soprattutto nei paesi (generalmente I paesi del Sud Globale del mondo) dove le forti disuguaglianze negli standard di istruzione e apprendimento rendono sfuggente la parità di condizioni, anche intellettualmente. Alcuni cambiamenti abilitanti devono provenire dai governi; le innovazioni e le ambizioni giovanili hanno bisogno di spazio e sicurezza per crescere. Disoccupazione, perdita di posti di lavoro, migrazioni in cerca di lavoro costituiscono le enormi probabilità contro le quali i giovani devono combattere. Ma la positività attraverso l’apprendimento delle ragioni della povertà può rappresenta un efficace strumento nella lotta per cercare di sconfiggere la povertà.
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