L'evoluzione della GDO premia alcune insegne e ne boccia altre

L'evoluzione della GDO premia alcune insegne e ne boccia altre

In Italia la numerica di supermercati di piccole dimensioni, legati alle grandi insegne nazionali, è senza ogni dubbio la più alta d’Europa, e probabilmente del mondo. Le piccole metrature, però, sono speculari a soddisfare strategie di “corto raggio”, ovvero ad essere attrattive per consumatori che sono ubicati in “prossimità” del punto vendita. Oggi, però, la vastissima offerta dei diversi cluster di supermercati di prossimità è data dalla somma di tutti quei negozi che misurano da 400 a 2500 mq.

Ci siamo domandati: è giusto tale raggruppamento?

In una serie di studi da noi pubblicati nelle ultime settimane, grazie al contributo dell'Istituto GeoRetail, si è aritmeticamente chiarito che i piccoli negozi che misurano sino a 800 mq, e che rappresentano la maggioranza relativa, stanno vivendo una pericolosa e forse definitiva fase calante perchè le sue quote di mercato, negli ultimi sei anni, sono cresciute meno rispetto alla crescita compiuta dalla GDO nel suo complesso (leggi analisi qui e qui).

Nello studio si è anche chiarito che il cluster superiore, ovvero quello che comprende punti vendita da 800 a 1500 mq è stato, invece, quello che nel periodo indicato ha realizzato la miglior evoluzione di fatturato. Si è anche chiarito che il successo di questa, che abbiamo denominato "moderna" prossimità, è dovuto al forte presidio di quei player che, di fatto, sono i vincitori del mercato negli ultimi sei anni, ovvero i discount ed alcune insegne tradizionali (su tutte Conad e Selex). Leggi analisi sul cluster qui e qui

Questa settimana, invece, è stato pubblicato un articolo che analizza il cluster superiore, quello che misura da 1500 a 2500 mq. Questi punti vendita si possono ancora denominare di prossimità? L'autore, Massimo Schiraldi , avanza una serie di perplessità determinate dal fatto che le caratteristiche sono differenti da tutti gli altri cluster. L'articolo specifica quali sono i fatturati medi per punto di vendita, quali sono le evoluzioni nelle diverse aree del paese e spiega chiaramente come cambi l'approccio del canale supermercati di queste dimensioni. Clicca sull'immagine sotto per leggere lo studio

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La principale novità sta nel fatto che i discount non toccano questi format, sono di esclusiva pertinenza dei canali tradizionali. Chi sono i principali player? Ancora una volta sono Selex Gruppo Commerciale e Conad , ovvero quelli che stanno, da diverso tempo, vincendo le sfide del mercato.

Un altro articolo oggi pubblicato ha messo a confronto le prestazioni di Selex, Conad, Coop Italia , Gruppo VéGé , Carrefour , Despar Italia e CRAI Secom Spa nell'ultimo cluster della prossimità. A confronto l'evoluzione dei fatturati, i fatturati medi per negozio e le strategie. Clicca sull'immagine sotto per leggere lo studio

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Il cluster 1500-2500 mq è ben presidiato anche da Coop Italia, e nel dettaglio da Unicoop Firenze s.c. . Questa settimana un articolo a firma di Silvia Ognibene mette in evidenza le prestazioni di Unicoop Firenze e Coop Lombardia nell'anno del post Covid, il 2021. Da anni perdono quote di mercato a discapito dei concorrenti, però si tratta di due aziende dalla solida patrimonializzazione e dai bilanci in ordine. Questo articolo svela tutti i numeri delle due cooperative dal 2012 al 2021, mettendo in evidenza le prestazioni del post Covid ed i loro andamenti nel periodo indicato. Clicca sull'immagine sotto per leggere lo studio

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Cristian Papararo

Regional Sales Manager South Europe, South Africa & Australia

2 anni

molto interessante, e molto utile, grazie!

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