L'intelligenza emotiva ed il corpo

Praticare le Emozioni con Ecobodymind

Il tema dell'Intelligenza Emotiva, come prospettato nel 1990 da Salovey, Mayer e poi da Daniel Goleman, nell'illuminante libro che nel 1995 ne ha consacrato il termine ed il significato, è da anni motivo di aperta discussione nel mondo della scienza e del lavoro.

Da quel momento hanno cominciato ad abbattersi le barriere dell'assolutistica ed ottusa visione per cui la sfera emotiva e quella razionale venivano fino ad allora considerate in modo separato, incompatibili se non addirittura in contrapposizione fra loro.

Un chiaro esempio di come sia possibile che gli schemi rigidi, regole e dogmatici preconcetti su cui trovano fondamento i rapporti individuali e sociali di ogni stadio della storia, possono essere modificati e quindi adattati alle oggettive necessità epocali.

Questa innovativa e geniale versione delle umane facoltà è l'ennesima conferma della vastità delle potenzialità che, nell'inscindibile insieme del corpo e della mente, si rendono disponibili. Ma nello stesso tempo essa è l'ulteriore dimostrazione di quanto sia necessario aprire gli orizzonti culturali e proiettare i sensi a tutti gli scenari che nella novità propongono la saggezza dell'esperienza.

Anche la scienza lascia spazio al principio della mutevolezza e dimostra che l'intelligenza vera è quella di chi sa ascoltare, osservare ed accogliere i mutamenti, adeguando ad essi il proprio percorso di crescita”

Novità ed emozioni

Parlare di emozioni vuol dire essere disponibili al confronto con ciò che non conosciamo. L'attività della nostra intelligenza può essere allenata al controllo delle emozioni solo se permettiamo alle novità di stupirci ed emozionarci.

È un'abilità che non si ottiene se adottiamo la prassi dello scetticismo e del rifiuto di tutto ciò che è diverso dal consueto ”

Quella timorosa percezione del cambiamento come atto rischioso e faticoso, come condizione da evitare poiché diversa dal consueto e fuori dalla personale zona di comfort, rappresenta la deleteria attitudine difensiva dietro la quale si nasconde l'insicurezza ed il rifiuto delle responsabilità.

Oggi più che mai la propensione alla mutevolezza è l'indispensabile competenza per sostenere la rivoluzione culturale in atto.

La disponibilità all'accoglienza della novità è una coscienza necessaria che induce a quell'atteggiamento positivo per il quale si rende possibile il progresso evolutivo dell'umanità, è la prerogativa che dimostrata la reale volontà di crescita personale, sociale e professionale.

Non si può parlare di innovazione quando non si accetta il senso del diverso”

Quindi, come oggi viene finalmente accolto il fatto che tutto ciò che si distingue come sentimento o emozione non è più collocato nell'astratto limbo della metafisica, anche la relazione energetica su cui trova fondamento ogni attività vitale ha una sua tangibile ragione d'essere.

Con ciò si pongono le basi per una più attenta valutazione della innegabile concretezza di tutte le attività psico-corporee che da secoli, se non millenni, considerano l'esistenza delle umane facoltà e l'interazione fra uomo ed ambiente come il risultato di precisi rapporti energetici.

Da un'antica consapevolezza

Quanto oggi comprovato dalla scienza e tradotto in termini più attuali, non è altro che l'innata facoltà umana per cui il corpo e la mente interagiscono fra loro attraverso flussi di energia vitale, concetto tramandato e tradotto da tempo immemorabile nell'azione psicofisica proposta da quelle culture orientali, ispiratrici del mio metodo Ecobodymind, aperte ad una visione più olistica dell'umana esistenza.

Sto parlando dell'opportunità di attingere ai risultati di un'analisi millenaria che ancora ai giorni nostri troviamo riproposta in una moltitudine di discipline orientali, che delle dinamiche dell'azione fisica fanno strumento di profonda introspezione, indicando la strada per un più intimo rapporto con l'interiorità, attivando così un reale contatto fra il proprio mondo interno e l'ambiente circostante.

Voglio sottolineare il senso del dinamismo come opposto alla staticità, quello che si distingue nell'intensità del movimento e che induce ad una bilanciata e continuativa gestione degli stati emozionali prodotti. Tale dinamicità rispecchia esattamente quanto avviene nella realtà dei rapporti sociali e professionali e le situazioni di confronto attivo e reattivo, quindi non statico, che promuovono l'evento emotivo.

Pertanto vorrei stimolare l'attenzione sul fatto che, oltre alla fondamentale attività cognitiva ed intellettuale che analizza, svela e suggerisce le motivazioni ed i benefici di un uso intelligente delle emozioni, si rende necessario l'affiancamento di modalità formative pratiche come Ecobodymind, che realizzino dinamicamente e concretamente questo edificante costrutto psicologico.

La conferma della scienza

La ricerca scientifica avvalora sempre più con dati concreti l'azione delle emozioni sul corpo, le reazioni gestite e prodotte dall'attività del sistema nervoso autonomo, simpatico e parasimpatico, dall'opera di mediazione del sistema limbico, quella parte del cervello che è responsabili dell'origine e della gestione delle emozioni. In particolare l'amigdala ha un ruolo specifico nell'elaborazione delle emozioni, nell'archiviazione della memoria emozionale e della significazione degli eventi che sono all'origine delle emozioni stesse. Sappiamo che ad un evento emotivo corrisponde una fondamentale attività dei neurotrasmettitori ( per citarne alcuni: acido glutammico – acido gamma amino-butirrico – dopamina, ecc… ), che in sintesi rappresentano la produzione chimica neuronale responsabile della fisiologica trasmissione degli impulsi nervosi in tutte le strutture del corpo, e l'effetto è quello di un'azione sia eccitatoria che inibitoria sulle reazioni del sistema limbico agli eventi emotivi e su tutto il sistema nervoso.

Tutto ciò ci permette di capire quanto il corpo, fatto di tangibili insiemi cellulari, sia partecipe all'attività emotiva e quanto l'azione fisica, come quella specificamente mirata di Ecobodymind, possa intervenire nella gestione e nel controllo delle emozioni.

Nei prossimi articoli, data la vastità e l'importanza dell'argomento, cercherò di fornirvi maggiori chiarimenti e di approfondire le caratteristiche del mio metodo Ecobodymind e ciò che lo rende tanto attuale ed efficace.

Carlo Cangelosi

Per maggiori informazioni: info@ecobodymind.com


Marco Lacastellana

Chief Operating Officer presso M&D Group e Brand Ambassador CFMT | Expertise by your side | Empowering People to drive Change

6 anni

Corpo e mente sono un tutt’uno, quindi serve un approccio olistico, come suggerisci tu, alla realtà che ci circonda in modo da trovare un equilibrio nel continuo processo di riorientamento necessario per gestire la crescente complessità. Grazie Carlo per il tuo articolo.

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