Maternity Leave o Master of Life?
Il 2021 volge ormai al termine, e così per me sta per finire il tempo, unico e speciale, che ho potuto concedermi per diventare mamma. Con l'inizio del 2022 tornerò al lavoro, ma la domanda che mi rimbomba in testa da qualche giorno è: si può dire che io abbia smesso di lavorare durante questi mesi di congedo maternità? Se penso a tutte le soft skills che mio figlio mi ha obbligato ad affinare per gestire questa nuova pazza e mai prevedibile quotidianità con lui, la mia risposta sincera è: no.
#1 Prioritizzare i task: livello cintura nera quinto dan
Chi nella propria carriera ha ricoperto posizioni da account o project manager e simili ha per forza di cose dovuto trasformarsi in un mago della pianificazione, soprattutto in ambienti che quelli bravi definirebbero "fast paced", spesso per significare che si lavora con l'acqua alla gola e quasi sempre in contesti emergenziali con richieste "oggi per ieri". Come mamma ho vissuto sulla mia pelle che essere maghi non basta: bisogna raggiungere livelli Super Saiyan, rivedere la to do list in continuazione e soprattutto imparare a delegare e addirittura a lasciar andare qualche obiettivo meno prioritario, pena l'esaurimento totale. Non è in fondo questa l'essenza di una moderna leadership efficace e sana per il team di lavoro?
#2 Uscire dalla confort zone (e allontanarsi fino a Plutone e ritorno)
Come spesso sentivo dire a chi aveva figli quando io nemmeno ci pensavo, diventare genitori è quella cosa per cui più di ogni altra servirebbe un libretto di istruzioni che però non c'è. In questi mesi mi sono imposta di non costruire né proiettare aspettative, ma anche se fosse stato, fin dal primo giorno mio figlio mi ha mostrato senza filtri di essere un individuo con una sua strada, imprevedibile ma ben definita e soprattutto sua. Aiutarlo a svilupparla, cercando di intervenire il giusto, mi obbliga ogni giorno ad andare oltre. Perché sono abituata a gestire l'imprevisto, ma surfare sull'imprevedibile 24/24h e lasciar andare la volontà di controllare tutto il controllabile sono per me sfide grandi e, non lo nego, faticose. Poi guardo mio figlio e realizzo che mi sta già proponendo una nuova sfida, che alzerà ancora più in alto l'asticella. Che allenamento!
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#3 La nobile arte di sedersi sulla riva del fiume e aspettare
Questo di tutti è l'aspetto che prima del parto era a me più estraneo. Sono sempre stata una, come si suol dire, col piedino sull'acceleratore: una caratteristica che mi ha spesso portato dove volevo, a volte più velocemente del previsto, ma non sempre. Ci sono macro obiettivi che richiedono tempo, pazienza e un distacco quasi zen di fronte a temporanei intoppi che di sicuro rallentano il nostro percorso ma non dovrebbero intaccare le nostre convinzioni. Io non sono così: la pazienza non è uno dei miei punti forti, non lo è stato mai. Poi è arrivato un bebé che ha giustamente i tempi suoi: tempi che, come spesso succede con i bimbi, sono fuori da qualsiasi schemino scritto sui libri di puericoltura. Questa cosa ha inizialmente scatenato in me ansie di ogni genere e tipo, finché un giorno ho semplicemente iniziato ad accettare la lezione di pazienza e attesa (vigile e consapevole, ovviamente) che mi stava proponendo. Da quando ho iniziato a guardarlo - e a guardare un po' tutto - con queste nuove lenti, vivo meglio!
Chi trova una mamma (in un team) trova un tesoro
Non mi ci voleva un figlio per sapere che le mamme che lavorano sono un plus da difendere, non un problema da risolvere, ma da quando sono diventata mamma trovo ancora più insostenibile e insopportabile la mancata valorizzazione di risorse che solo adesso mi rendo conto fino a che punto possano fare la differenza in quei team di lavoro dove le soft skills sono essenziali per il raggiungimento degli obiettivi. Diventare madri è - e sempre dovrebbe essere - una scelta libera, che non toglie nulla a chi non la sente propria e non la intraprende, ma va sostenuta anche lavorativamente, per tutta quella crescita invisibile e sotterranea eppure così forte e radicale che una neo-mamma porterà con sé al rientro dal maternity leave... o forse sarebbe meglio chiamarlo Master of life?
Educatrice Prenatale, Consulente Babywearing, Consulente del Sonno, Operatrice Touchpoint
3 anniQuesta condivisione è davvero preziosa per me... che sostengo le mamme proprio in questo passaggio. 😍
Senior Property manager
3 anniMa tesoro non sapevo fossi diventata mamma! Perdonami, se lo avessi saputo ti avrei scritto soprattutto perché si chiama Federico come il mio😜😜. Chissà che meraviglia di bambino e che mamma meravigliosa sei😍. Un abbraccio immenso e avrei tanta voglia di vedere te e la nonna Rossana che per me è stata una persona MOLTO importante nella mia vita. Spero tanto di potervi vedere presto. Un abbraccio immenso a tutti e al piccolo Federico 😘😘😘😘❤️
Product Manager - Digital Experience
3 anniChe bell'articolo! Condivido pienamente 🙂
Sales Business Development
3 anni#3 è la mia!!